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NewsGuard: “Attenzione alle fake news dei siti di notizie creati dall’Ia”

NewsGuard: “Attenzione alle fake news dei siti di notizie creati dall’Ia”

K metro 0 – Milano – Nel novembre 2023, il sito di notizie Global Village Space riportava che Benyamin Netanyahu aveva causato il suicidio del suo psichiatra. In realtà era una battuta pubblicata su un giornale satirico nel 2010, ma l’Intelligenza artificiale non è stata in grado di distinguerla da un’informazione reale e l’ha trasformata

K metro 0 – Milano – Nel novembre 2023, il sito di notizie Global Village Space riportava che Benyamin Netanyahu aveva causato il suicidio del suo psichiatra. In realtà era una battuta pubblicata su un giornale satirico nel 2010, ma l’Intelligenza artificiale non è stata in grado di distinguerla da un’informazione reale e l’ha trasformata in un contenuto simile a un articolo. Lo ha rivelato NewsGuard, una start-up italiana specializzata nel monitoraggio della disinformazione.

Insomma, ricercare su una notizia online è diventata un’impresa complicata; senza rendervene conto, potreste difatti aver appena letto un testo scritto da un’Intelligenza artificiale (Ia). I siti web generati dall’Intelligenza artificiale si sono moltiplicati sempre più negli ultimi mesi. Ecco perché NewsGuard ha lanciato l’allarme. In uno dei suoi rapporti, ha difatti identificato 49 indirizzi di siti di questo tipo nel maggio 2023; oggi ne ha elencati addirittura 767, di cui 15 in francese.

Si tratta di copie carbone di media affidabili, dunque; siti che diffondono informazioni false e attirano gli inserzionisti. Siti che hanno poca o nessuna presenza umana e pubblicano migliaia di articoli ogni giorno. “Senza un vero controllo umano, tendono a diffondere informazioni false”, spiega NewsGuard. Informazioni false e titoli allettanti per generare click.

L’identità dei titolari poi resta sconosciuta. “Alcuni di loro hanno capito l’interesse economico, poiché la pubblicità genera entrate finanziarie”, spiega Chine Labbé, direttore editoriale di NewsGuard, come riferito da franceinfo.

Gli articoli sono formattati in maniera tale da essere visualizzati nei primi risultati dei motori di ricerca. “È questo che attira gli inserzionisti: vogliono che i loro annunci siano visti, quindi si rivolgono ai siti meglio referenziati per pubblicarli”, osserva il direttore.

Fra i casi più eclatanti e che attirano la maggior parte dei click, quelli di annunci della morte di persone che in realtà sono in piena salute.  Come avvenuto lo scorso gennaio, quando la giornalista Deborah Vankin del quotidiano americano LA Times si è vista più volte comparire in rete il necrologio di sé stessa dopo la pubblicazione di una sua rubrica.

“Quando le Ia si accorgono che un nome è molto ricercato, molto spesso scrivono necrologi, che sono il tipo di articolo su cui la gente clicca”, spiega Chine Labbé, e il click è l’obiettivo principale.

Altri siti di notizie generati dall’Ia pubblicano news che sono poi fonte di conflitto sul web, come la guerra israelo-palestinese. Come riconoscere questi contenuti falsi? Alcune tecniche permettono di individuarli facilmente. In primo luogo, sono pieni di ripetizioni e di elementi contraddittori. “Se chiedete a un’Intelligenza artificiale di scrivere la ricetta di una frittata di uova di mucca, lo farà”, osserva Amélie Cordier, ingegnere esperto di intelligenza artificiale intervistato dalla testata francese.

Insomma, un segreto per smascherarli è questo: verificare se contengono poche citazioni e fonti e tante ripetizioni, elementi che si contraddicono. Siti che sono anche ultra-produttivi. È il caso di Interstars, uno dei 15 siti in lingua francese generati dall’Ia. Sovrapproduzione, titoli allettanti e ripetizioni: c’è tutto per farvi diffidare.

Un caso macroscopico, infine, è L’Observatoire de l’Europe, individuato da NewsGuard nella sua newsletter Reality Check. Un sito che copia articoli da Euronews, media online collegato a un canale televisivo europeo. Alcuni articoli sono copie esatte, proprio alla lettera. Ad esempio, quello che contraddice la voce della morte di re Carlo III. Pubblicato inizialmente sul sito web di Euronews il 19 marzo, è poi apparso su L’Observatoire de l’Europe lo stesso giorno, ma questa volta è stato presentato come autore un certo Jean Delaunay.

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