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Francia, a parità di orario, le donne guadagnano il 14,9% in meno

Francia, a parità di orario, le donne guadagnano il 14,9% in meno

K metro 0 – Parigi – Quanto guadagnano le donne in Francia meno degli uomini? Secondo l’ultimo rapporto Insee (Istituto nazionale di statistica francese) del 5 marzo, pubblicato proprio tre giorni prima della Giornata internazionale dei diritti della donna, a parità di orario di lavoro, il sesso debole impiegato nel settore privato ha ricavato in

K metro 0 – Parigi – Quanto guadagnano le donne in Francia meno degli uomini? Secondo l’ultimo rapporto Insee (Istituto nazionale di statistica francese) del 5 marzo, pubblicato proprio tre giorni prima della Giornata internazionale dei diritti della donna, a parità di orario di lavoro, il sesso debole impiegato nel settore privato ha ricavato in media il 14,9% in meno degli uomini nel 2022. A riferirlo è Franceinfo.

A livello complessivo, il reddito salariale medio delle donne nel settore privato è inferiore del 23,5% rispetto a quello degli uomini (19.980 euro netti all’anno rispetto ai 26.110 euro degli uomini), divario in parte spiegato da un volume di lavoro inferiore. Le donne cioè lavorano meno spesso durante l’anno e più a tempo parziale.

Ma per lavori analoghi, il divario di retribuzione si riduce al 4 per cento. Questo scarto si è comunque affievolito nel tempo, anche perché la percentuale di donne manager è aumentata: nel 1995 era solo del 22,1%. Secondo l’Insee, la differenza retributiva è pertanto dovuta al fatto che le donne non occupano lo stesso tipo di lavoro e non lavorano negli stessi settori degli uomini, e hanno meno accesso alle posizioni più pagate.

Quando i posti di lavoro sono invece comparabili (occupazione identica all’interno dello stesso stabilimento), il divario retributivo equivalente a tempo pieno si riduce al 4% (rispetto al 4,3% nel 2021). Il rapporto recente evidenzia, infine, che le donne sono poco rappresentate tra i lavoratori con retribuzioni elevate.

Nell’Unione europea il divario retributivo oscilla molto in base ai Paesi. Secondo i dai forniti dal Parlamento europeo, nel 2021 le discrepanze più alte sono state registrate in: Estonia (20,5%), Austria (18,8%), Germania (17,6%), Ungheria (17,3%) e Slovacchia (16,6). Altre nazioni con divari retributivi di genere inferiori nel 2021 sono: Romania (3,6%), Slovenia (3,8%), Polonia (4,5%), Italia (5,0%) e Belgio (5,0%).

Tornando alla Francia, il governo vuole tuttavia incoraggiare gli asili nido ad aumentare il personale con un incremento netto di 150 euro al mese. L’hanno annunciato ieri Catherine Vautrin, ministro del Lavoro, e Sarah El Haïry, ministro delegato all’Infanzia. Questo aumento sarà finanziato per il 66% dal ramo famiglia del sistema di sicurezza sociale.

La disposizione riguarda tutto il personale a contatto con i bambini e i gestori di asili nido, ossia 150.000 persone. L’obiettivo del governo è quello di “riaffermare la volontà di migliorare l’offerta di servizi per l’infanzia e (agire) sull’attrattiva delle professioni”, come sottolineato nel comunicato stampa diffuso dai due ministri. “Il sostegno finanziario coprirà fino al 66% degli aumenti che si aggirano in media tra i 100 e i 150 euro netti al mese”.

La disposizione di accompagnamento “entrerà in vigore” dopo un “voto del consiglio di amministrazione della Cnaf (Caisse nationale des allocations familiales)”. Il principale ramo del settore della prima infanzia, Alisfa, ha già predisposto in realtà incrementi salariali dall’inizio dell’anno. Secondo il ministero della Famiglia, gli altri rami del settore dovrebbero seguire l’esempio entro la fine del 2024, dopo i negoziati sociali, e gli enti locali, dopo la delibera dei consigli comunali.

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