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Spagna, con la finale della Champions League, Madrid anima la sua economia e va all’epicentro dello sport europeo

Spagna, con la finale della Champions League, Madrid anima la sua economia e va all’epicentro dello sport europeo

K metro 0 – Madrid – La normalità con cui l’aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas ha gestito l’enorme numero di voli per il ritorno a casa dei tifosi inglesi dopo la finale di Champions League ha rappresentato il finale di una sfida senza precedenti, organizzata con la massima cura dalla capitale spagnola. Ha superato il record

K metro 0 – Madrid – La normalità con cui l’aeroporto Adolfo Suárez Madrid-Barajas ha gestito l’enorme numero di voli per il ritorno a casa dei tifosi inglesi dopo la finale di Champions League ha rappresentato il finale di una sfida senza precedenti, organizzata con la massima cura dalla capitale spagnola. Ha superato il record di operazioni, con 1.744 partenze (dopo i 1.507 voli registrati a settembre 2017) svoltesi tutte con “normalità, agilità nei decolli e nessun incidente”.

Questo è stato il punto chiave di un intenso weekend, non solo per il mondo dello sport: che ha messo alla prova la capacità della città e dei suoi servizi di ospitare un grande evento come la Champions League. Al buon gusto dimostrato, stavolta, dai tifosi inglesi – specie quelli del Liverpool dopo la vittoria al Metropolitan Wanda contro il Tottenham – Madrid ha aggiunto l’orgoglio di aver superato con successo le aspettative degli organizzatori dell’evento sportivo. Per la prevenzione e la sicurezza, quasi 5.000 agenti, per la maggior parte della Guardia Civil, sono stati schierati nella Capitale per il più importante evento calcistico europeo dell’anno, appunto la finale della Champions League: tenutasi al Wanda Metropolitan Stadium, con l’incontro tra Tottenham e Liverpool.

Un evento che ha collocato Madrid all’epicentro del calcio europeo, mettendo al tempo stesso la capitale – come già era stato il 9 dicembre scorso con la celebrazione della Coppa Libertadores – di fronte ad una vera sfida sul piano dell’organizzazione e della sicurezza.

Per la prima volta, in un’operazione di sicurezza considerata “ad alto rischio”, è entrato in azione un drone della polizia, che sorvolato lo stadio e, insieme alla UEFA, ha piazzato team congiunti di informazione per fornire assistenza diretta ai tifosi in ognuna delle “zone” a loro riservate: il Liverpool nella piazza Felipe II e il Tottenham in piazza Colón.

I servizi di trasporto pubblico sono stati in grado – nonostante lo sciopero indetto dagli autisti della metropolitana – di rispondere alla sfida di mobilità posta da un evento come questo. Il match che ha dichiarato il Liverpool come campione della più grande competizione di club europei, e più rilevante al mondo, ha avuto un impatto economico diretto di oltre 60 milioni di euro nella capitale spagnola: con un raddoppio di oltre 120 milioni se si contano anche gli effetti indiretti.

Secondo l’organizzazione che riunisce gli uomini d’affari madrileni, la Confederazione di Business di Madrid (CEIM), questa finale “crea benefici per praticamente tutti i settori economici” della città; il vicepresidente della EFE, Associazione Hotel di Madrid, Francisco Aranda, ha sottolineato che la Capitale, sabato scorso, 1° giugno, ha trasmesso un’immagine di “una città moderna, sicura e accogliente con magnifiche infrastrutture”. Anche le aziende di catering e ristorazione hanno ricevuto molti dei profitti generati dalla finale, dal momento che i tifosi, secondo i dati della EFE, hanno speso quasi 18 milioni di euro in bar e ristoranti.

Parlando con la Europa Press Television, il general manager di Hosteleria Madrid –altra associazione di hotel e ristoranti- Juanjo Blardony, ha detto che si dichiara “molto ottimista” sul futuro comportamento dei tifosi inglesi. “C’è stato un impatto della durata di due giorni, con una media di 300 euro a persona in intrattenimento e gastronomia”, ha spiegato. Inoltre, sempre secondo i calcoli del settore i tifosi hanno bevuto circa un milione di litri di birra. Infine, ha dichiarato che spera “che conoscano anche le nostre tapas e la nostra città e che ritornino a Madrid”.

 

di Pilar Rivas – Madrid

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