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Spagna. La corsa della politica verso le elezioni del 28 aprile

Spagna. La corsa della politica verso le elezioni del 28 aprile

K metro 0 – Madrid – Le ultime settimane sono state caratterizzate, in Spagna, da forti dinamiche politiche. Due eventi, l’8 e il 15 marzo che mettevano assieme potenti manifestazioni in tutta la Spagna, hanno praticamente messo la sordina ai consueti conflitti della vita politica pre-elettorale. L’8 marzo, la Spagna è stata lo scenario di

K metro 0 – Madrid – Le ultime settimane sono state caratterizzate, in Spagna, da forti dinamiche politiche. Due eventi, l’8 e il 15 marzo che mettevano assieme potenti manifestazioni in tutta la Spagna, hanno praticamente messo la sordina ai consueti conflitti della vita politica pre-elettorale.

L’8 marzo, la Spagna è stata lo scenario di forti proteste in diverse città per la celebrazione della Giornata internazionale delle donne. Le strade di Madrid si sono affollate di circa 350mila manifestanti, così come la capitale catalana, Barcellona, che ne ha raccolti quasi 200mila. Ciò significa un significativo aumento rispetto alle manifestazioni dell’anno scorso e una differenza radicale: quest’anno le manifestazioni erano promosse e “istituzionalizzate” dal governo socialista nel tentativo di rafforzare la sua posizione femminista, una scelta che provocato qualche critica da parte di alcune organizzazioni che hanno partecipato al movimento. Questi movimenti femministi, insieme con i movimenti mobilitati il 15 marzo contro il riscaldamento globale, hanno deviato il dibattito pubblico e l’opinione pubblica verso temi finora oscurati dall’atmosfera nazionalista risvegliatasi dopo la crisi catalana nel 2017.

Tuttavia, la scorsa settimana i consueti temi contrastanti relativi all’indipendentismo catalano sono tornati nel cuore del dibattito. I partiti della destra spagnola e il governo indipendentista catalano hanno dato inizio a una battaglia legale sulla simbologia indipendentista sui palazzi pubblici in Catalogna durante la campagna elettorale, che ha fatto alzare di nuovo la tensione sulla questione nazionalista. I simboli indipendentisti sono stati rimossi dai palazzi, dopo che l’autorità giudiziaria elettorale ne ha ordinato la rimozione, e ha denunciato il presidente catalano per non averli rimossi immediatamente. Nonostante ciò, i partiti hanno utilizzato la tensione generata per rafforzare la loro posizione. E sono stati sollevati commenti sul modo in cui sono state composte le liste elettorali per le elezioni generali. Tra i partiti della sinistra sono stati candidati noti professori universitari, giudici e leader della società civile. I nuovi candidati della destra, toreri, arictsocratici e giornalisti televisivi, hanno suscitato le perplessità maggiori.

Così, in questo week end, Unidas Podemos (la forza di sinistra alleata con Pedro Sanchez nel governo) ha dato inizio alla sua campagna elettorale. Il suo leader Pablo Iglesias è tornato dopo mesi di accudimento dei suoi figli, con un discorso molto duro che cercava di mettere da parte la tensione nazionalista sulla Catalogna puntano invece sui temi socio-economici. Il suo discorso – nel quale ha criticato i padroni delle imprese mediatiche, le grandi aziende e l’estremismo di destra – è stato considerato come un ritorno alla sostanza del movimento che egli stesso ha creato, caratterizzato dalla retorica anti-establishment. Il fallimento o il successo di Unidas Podemos sembra essere la chiave per mantenere vivo il governo socialista, dal momento che i suoi parlamentari sono stati decisivi finora per dare al governo socialista la maggioranza necessaria per governare il Paese. Se Unidas Podemos avesse un risultato negativo (come prevedono i sondaggi finora), la maggioranza progressista potrebbe non ripetersi, e le forze di sinistra potrebbero non ottenere il numero di parlamentari necessario per il governo.

Resta ancora un mese per la data delle elezioni, e due mesi per quelle locali, regionali ed europee in Spagna. La tensione è costante sia nella politica che sui media, mentre i cittadini (secondo i sondaggi) sembrano cercare soluzioni rapide ed efficaci. Con un voto volatile, indeciso e inatteso, tutto può ancora accadere in Spagna nei prossimi mesi.

 

By Iván Tubío Sanlés and David Rodas Martín – Spanish political correspondents, Madrid.

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