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Feste di Capodanno nel mondo che assume un valore universale

Feste di Capodanno nel mondo che assume un valore universale

K metro 0 – Roma – Il tempo scorre inesorabilmente nell’eternità, in una dimensione infinita. Le origini del tempo sono ignote all’uomo e non è nemmeno concepibile il pensare alla sua fine. Tutto invece si svolge nel tempo. Per poterlo misurare ed orientarsi nel tempo, si è deciso di segmentarlo idealmente utilizzando dei criteri universali.

K metro 0 – Roma – Il tempo scorre inesorabilmente nell’eternità, in una dimensione infinita. Le origini del tempo sono ignote all’uomo e non è nemmeno concepibile il pensare alla sua fine.

Tutto invece si svolge nel tempo. Per poterlo misurare ed orientarsi nel tempo, si è deciso di segmentarlo idealmente utilizzando dei criteri universali. L’anno è quel segmento temporale che misura la rotazione completa della terra intorno al sole. Assume quindi un valore universale. Il calendario solare più attendibile sarebbe quello gregoriano dove un anno inizia il primo gennaio e si conclude il 31 dicembre.

In tutto il mondo si aspetta la fine dell’anno, in qualche posto sono già stati lanciati i fuochi d’artificio per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Ma sicuramente quello tra il 31 dicembre e il 1° gennaio non è un appuntamento del calendario che passa inosservato. In ogni Paese si trovano tradizioni, modi, costumi, idee diverse per salutare il 2018 e abbracciare il 2019. Un tempo si destinavano al nuovo anno i pensieri positivi, nella speranza che fosse proprio nella notte di Capodanno il momento fatidico in cui abbandonare cattivi pensieri, abitudini, o sfortunate vicissitudini, per andare incontro a nuove immagini di sé, dei propri cari, del mondo. Probabilmente quest’abitudine, col passare degli anni e del tempo, si è attenuata. Ma resta intatto il desiderio di festeggiare in maniera originale, sportiva, amichevole o lussuosa che sia, il passaggio che ci trasporta verso un nuovo anno.

Il concludersi dell’anno è un momento di passaggio. Si ripensa a quello che è passato e si guarda all’anno nuovo con speranza e buoni propositi. Ecco perchè spesso la tradizione prevede alcuni gesti propiziatori, diversi in tutto il mondo. Ne ricordiamo alcuni che possono suscitare curiosità.

ARGENTINA. Il Capodanno in Argentina è una festa estiva. Si usa tritare finemente la carta e poi buttare i pezzi dalla finestra, simboleggiando il volersi liberare delle cose inutili.

BELGIO. Ogni anno, alle prime luci dell’alba, si cerca di mitigare le abbuffate natalizie con una confortante zuppa di cipolle. Il corpo si purifica per iniziare l’anno nel migliore dei modi. Invece, si dice che la fortuna arrivi se sotto ogni piatto viene messa una monetina o delle foglie di cavolo.

BRASILE. Famoso il Réveillon brasiliano, una grandissima festa in piazza. L’anno inizia con offerte alla dea Iemanja, divinità del mare, poste su piccole zattere illuminate da candele e poi spinte al largo. Altra tradizione è il salto delle prime 7 onde del nuovo anno per attirare la fortuna. Il Capodanno brasiliano è coloratissimo: tutti sono vestiti con abiti colorati di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce per brindare l’arrivo del nuovo anno. Il capo famiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare la sfortuna da casa. In Brasile è una festa diversa e originale rispetto al resto del mondo: si festeggia sulle spiagge di Rio de Janeiro. A mezzanotte nelle città costiere i più giovani non si fanno mancare il classico bagno in mare.

CINA. Qui il Capodanno cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio secondo il nostro calendario gregoriano e si celebra con una festa grandiosa tra canti, balli e spettacoli pirotecnici. Il colore predominante è il rosso. Dopo 15 giorni, i festeggiamenti si concludono con la danza delle lanterne, conosciuta anche come la festa di primavera. Si tratta di un tripudio di danze, colori, luci, abiti decorati a festa. Il Capodanno cinese è infatti sinonimo di gioia e spensieratezza. La danza delle lanterne è considerata festa nazionale dal 180 a.C. per volontà dell’imperatore della dinastia Han che fu investito il 15 gennaio durante la festa della primavera. Durante il Capodanno cinese ci si veste di rosso, colore propiziatorio e che, secondo l’antica leggenda cinese, pare che impaurisse, assieme a forti rumori, il mostro mitologico chiamato Nian, che una volta ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per divorare gli esseri umani. Influenzati da questa leggenda, ogni anno i cinesi festeggiano la festa della primavera con fuochi d’artificio, canti e danze rumorose per spaventare Nian. La festa si conclude con il corteo della maschera di Leone che rappresenterebbe il Nian. A tavola, per garantire la fortuna, viene servito del pesce, ma esclusivamente intero, con testa e coda.

EQUADOR. A mezzanotte si brucia uno spaventapasseri riempito di carta insieme alle fotografie dell’anno precedente: tutto quello di cui ci si vuole liberare prima di entrare nell’anno nuovo.

ESTONIA. In Estonia, la giornata del 31 dicembre è composta da ben 7 pasti.

FILIPPINE. Gli abiti e il cibo devono avere forma rotonda per propiziare l’arrivo del denaro. La sera si accendono tutte le luci per tenere lontani gli spiriti maligni, si aprono porte e finestre, che poi vengono chiuse a mezzanotte.

GERMANIA. In Germania a Capodanno non si festeggia senza indossare maschere e abiti bizzarri, un po’ come facciamo noi italiani a Carnevale. La festa è a base di frutta secca come noci, nocciole e uvetta accompagnati dalla Feuerzangenbowie, la bevanda della fraternità e delle associazioni studentesche, a base di vino, rum, cannella, chiodi di garofano e buccia d’arancia. Durante la serata si offrono noci, nocciole e uvetta a tutti i parenti, amici e conoscenti. Nelle regioni protestanti si consuma l’aringa affumicata, che sembrerebbe essere anche un ottimo toccasana per far passare la sbronza. A fine serata, è consuetudine lasciare sul tavolo un piatto pieno di cibo in segno di prosperità e abbondanza.

GIAPPONE. I festeggiamenti vanno dall’1 al 3 gennaio. Vengono spediti cartoncini augurali e si fa visita ai templi. Si usa indossare biancheria rossa. In Giappone sono soliti festeggiare l’arrivo del nuovo anno facendo le pulizie di casa come buon auspicio. Un Capodanno dal forte valore spirituale: la festa è dedicata a Toshigami, la divinità del nuovo anno. I giapponesi sono soliti festeggiare l’avvento dell’anno nuovo facendo come auspicio le “pulizie di casa”. In Giappone, i festeggiamenti del Toshigami durano dal 31 dicembre al 3 gennaio (Shogatsu), periodo dell’anno durante il quale si ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati. Per questa ricorrenza si usa esporre decorazioni di rami di pino e bambù (kadomatsu) e decorazioni di fili di paglia (shime-kazari) all’ingresso delle case. Allo scoccare della mezzanotte le campane dei templi buddisti rintoccano108 volte, tanti rintocchi quanti sono gli elefanti di Bon per confessare tutti i peccati degli uomini. In Giappone, la cena consiste in un bel piatto di noodles. Questi assicurano longevità ma devono essere lunghi e non devono spezzarsi durante la cottura.

GRECIA. In Grecia è tradizione appendere delle cipolle sulle porte delle case. Ogni ospite che arriva poi deve aprire un melograno: più chicchi cadranno a terra e maggiore sarà la fortuna per l’anno nuovo. Durante il cenone, si mangia la Torta di San Basilio, al cui interno è nascosta una monetina. Beato chi la trova!

INGHILTERRA. In Inghilterra, un po’ come accade in Italia, si festeggia tra cenone e veglione. Non possono mancare tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, un tipico dolce tradizionale al cucchiaio, molto spesso arricchito con monete d’argento in segno di buon auspicio. Tipici anche molti giochi per divertirsi con parenti e amici: si deve pescare con le mani la frutta secca galleggiante su un liquore infiammato; oppure saltare in un cerchio con 13 candele rosse senza farne spegnere nemmeno una e, infine, mangiare una mela che si trova sospesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità. Insomma, una rivisitazione british del cult “Il tempo delle mele”.

ITALIA. Nel nostro Paese è abitudine salutare l’anno nuovo con cotechino e lenticchie che, secondo una credenza popolare, sarebbero benaugurali e porterebbero soldi a chiunque le mangi, ma anche con panettone o pandoro. Il Pandoro è l’evoluzione di un dolce veronese detto Natalin. Fu creato nel 1800 da Domenico Melegatti. La sua forma tipica con la stella ad otto punte fu ideata dal pittore Angelo dall’Oca Bianca. Si può guarnire con crema pasticcera, panna o gelato. Il panettone lombardo, un dolce alto e ripieno di canditi e uva passa, conosciuto in tutto il mondo ha la sua variante “bassa” piemontese (chiamata Galup, dal dialetto piemontese, “prelibato”) con glassa di nocciole del Piemonte. Per l’ultimo dell’anno è abitudine indossare qualcosa di rosso, non è necessario che sia solo la biancheria intima, indossiamo anche qualcosa di nuovo. Sarebbe ben augurale: tenere accesa almeno una candela per tutta la notte in sostituzione dei falò; non farsi mancare l’agrifoglio e procurarsi un rametto di vischio da appendere. Dopo il cenone, si va a festeggiare in locali o lungo le vie del centro storico delle città italiane che festeggiano il Capodanno in piazza.

MESSICO. Si rompe una piñata come portafortuna e si mangiano 12 chicchi di uva per ogni mese dell’anno. In molti escono da casa con le valigie come augurio di poter viaggiare tutto l’anno.  In Messico il nuovo anno si festeggia per l’intera giornata del 31 munendosi di pietre e mestoli di legno per gettarli nel fuoco. Questo atto liberatorio e propiziatorio è vissuto dagli abitanti con grande gioia.

PERU’. Qui tradizione vuole che si inizi il nuovo anno risolvendo vecchie dispute a suon di pugni e schiaffi.

RUSSIA. Il Capodanno si festeggia due volte, a seconda del calendario: il 31 dicembre per quello Gregoriano e il 13 gennaio secondo quello Giuliano. La cena inizia alle 19 bevendo vino o vodka, e a mezzanotte si apre la porta per accogliere l’anno nuovo. Si scrive un desiderio su un foglio di carta, poi si brucia e lo si getta in un bicchiere di champagne, da bere a mezzanotte. In Russia ci si traveste da Santa Claus per immergersi nelle gelide acque siberiane. C’è da dire che con le feste di Capodanno in Russia c’è veramente una grande confusione per circa due settimane. Prima si festeggia il Natale cattolico, poi il Capodanno, successivamente il Natale ortodosso (il 7 di gennaio) e, alla fine, segue il Vecchio Capodanno, festa difficilmente comprensibile per gli stranieri. Questa doppia data di Capodanno (tra il 13 e il 14 gennaio) è dovuta al vecchio calendario giuliano, ufficialmente riconosciuto dalla chiesa cristiana ortodossa. Insomma, un altro buon motivo per festeggiare. Il 31 dicembre si fa l’albero e si aspetta la mezzanotte scandita dalla Torre Spasskaja del Cremlino per ballare e mangiare prugne secche farcite di nocciole ricoperte di panna acida. Altra usanza tipica è poi quella di aprire la porta di casa al dodicesimo rintocco per far entrare l’anno nuovo.

SCOZIA. In Scozia si vive il più alternativo e stravagante Capodanno rispetto al resto d’Europa: d’obbligo è il tuffo nelle gelide acque di Queensferry in compagnia di coraggiosi e intrepidi scozzesi che indossano bizzarri costumi. Nel Capodanno scozzese, soprattutto ad Edimburgo, una fiaccolata per la città arriva fino al mare dove, tra quantità esagerate di birra e whisky, si dà fuoco a una nave vichinga.

SPAGNA. Il Capodanno è vissuto in piazza a mezzanotte. Non possono mancare assolutamente le sfogliatine ricoperte di zucchero, i buñuelos, e buona musica da ballare per tutta la notte. Inoltre è da tradizione mangiare 12 chicchi d’uva allo scoccare della mezzanotte: un chicco per ogni rintocco di campana dell’anno vecchio per propiziarsi abbondanza di cibo per l’anno nuovo.

STATI UNITI. Il Capodanno si festeggia mangiando zabaione a base di brandy, miele e spezie. A New York c’è il celebre countdown a Times Square, che coincide con la lenta discesa di una grande sfera sulla piazza, la New Year’s Eve Ball. A mezzanotte tutti gli americani hanno un penny in mano per assicurarsi soldi tutto l’anno. Nel sud degli Stati Uniti non si può rinunciare ai fagioli dall’occhio nero e ai vegetali verdi, che richiamano il colore delle banconote.

SVIZZERA. Stranissima la tradizione del Capodanno in Svizzera dove c’è la consuetudine di lasciar cadere del gelato sul pavimento.

TURCHIA. La principale usanza è quella di lanciare dei melograni dai balconi, gesto che porterebbe fortuna nell’anno a venire.

L’AFRICA. Di solito nessuno ne parla. Difficilmente si pensa al Capodanno africano.  Non è certo un paese africano che ci viene subito in mente, ma come in tutto il mondo, nonostante l’intero continente in media viva sotto la soglia di povertà, anche qui si festeggia il Capodanno. La situazione africana non è da festa, ma il Capodanno è un’occasione per mettere da parte la sofferenza e le difficoltà e sentirsi tutti uguali per una sera. Gli uomini lavorano nelle grandi città, mentre donne e bambini vivono nei villaggi, e quando il Natale si avvicina si usa addobbare la casa con fogli di palma, cespugli di ginepro ed altre piante creando una sorta di albero di Natale.

Anche a Capodanno in genere si usa celebrare l’ultimo giorno dell’anno con una cena ricca di salumi e una bevanda locale, un’inebriante birra artigianale prodotta in casa. Per brindare a Capodanno, lo champagne è venduto solo nelle capitali perciò si brinderà un pò come si vuole. È tradizione festeggiare il Capodanno in molti paesi e villaggi dell’Africa Centrale, nella più assoluta umiltà, dimenticando per un paio di giorni le difficoltà che attanagliano costantemente le popolazioni indigene, costrette a sopravvivere in uno stato di povertà indotta.

Una parte dell’Africa osserva usanze cristiane e ovviamente festeggiano il Capodanno cercando di imitarci.

Alcuni paesi del sud festeggiano il Capodanno africano proprio come noi occidentali, spinti anche dalla loro credenza cristiana, che per forza di cose ci rende molto simili nelle tradizioni e ricorrenze religiose. Si tratta di Tanzania e Kenya e qui si può andare in chiesa per la messa di Natale e festeggiare il 31 dicembre e il Capodanno a ritmo di musica con feste per tutto il paese. La differenza di farlo in un clima equatoriale rientra nella normalità festeggiare in spiaggia e vedere gente che fa windsurf alle prime ore del mattino. Il Sud Africa è conosciuto per i problemi creati dall’Apartheid, ma a Capodanno sembra che ci si dimentichi di tutto questo, o perlomeno il governo cerca di fare un gesto per allietare la vita delle persone più bisognose. Infatti, la notte del 31 dicembre in Sud Africa è usanza per i più benestanti e per i rappresentanti del governo, organizzare delle feste di carità a proprie spese. Per le vie centrali delle città folle di indigeni e persone bisognose banchettano con le classi più ricche come se fossero una sola popolazione. Esistono poi tradizioni e costumi delle popolazioni indigene africane che fanno di questo continente con l’Australia due dei principali bacini di popolazioni primitive, dove la storia dell’uomo conserva ancora le sue radici più antiche.

In qualsiasi parte del mondo, a prescindere dalla diversità della cultura, delle origini, delle religioni e delle superstizioni, tutti i popoli, con i festeggiamenti del Capodanno, anelano ad un futuro migliore.

A nome dalla Redazione Kmetro0 auguro a tutti buon anno 2019!

 

di Salvatore Rondello

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