K metro 0 – Mosca -Il presidente russo Vladimir Putin ha celebrato oggi l’80° anniversario del Giorno della Vittoria con una sontuosa parata militare sulla Piazza Rossa, mentre la capitale era blindata da severe misure di sicurezza dopo giorni di attacchi ucraini con droni. A catturare l’attenzione internazionale, però, è stata la presenza del presidente
K metro 0 – Mosca -Il presidente russo Vladimir Putin ha celebrato oggi l’80° anniversario del Giorno della Vittoria con una sontuosa parata militare sulla Piazza Rossa, mentre la capitale era blindata da severe misure di sicurezza dopo giorni di attacchi ucraini con droni. A catturare l’attenzione internazionale, però, è stata la presenza del presidente cinese Xi Jinping, schierato accanto a Putin in segno di alleanza politica e strategica.
È la prima volta che Xi partecipa fisicamente alle celebrazioni del 9 maggio in Russia, e la sua partecipazione, con al petto il nastro di San Giorgio — simbolo patriottico ma controverso — ha un significato che va ben oltre la commemorazione storica. Davanti a oltre 11.000 soldati e a più di venti leader internazionali, Putin ha ribadito che “la Russia era e sarà una barriera indistruttibile contro il nazismo, la russofobia e l’antisemitismo”, collegando esplicitamente la guerra in Ucraina alla lotta contro il nazismo, in un discorso dal forte contenuto propagandistico.
Un chiaro messaggio all’Occidente, dunque: “Mosca non è isolata”. La presenza di Xi ha mandato un messaggio inequivocabile: la Russia, nonostante le sanzioni e l’isolamento diplomatico imposto dall’Occidente, continua a coltivare forti legami con altre potenze mondiali. Le forze armate di Cina, Corea del Nord, Vietnam e Mongolia sono state rappresentate sul suolo russo, sottolineando il pivot strategico di Mosca verso Est. In particolare, ha fatto discutere la calorosa accoglienza riservata da Putin al generale nordcoreano Kim Yong-bok, comandante delle truppe nordcoreane impiegate nella regione russa di Kursk.
Nel contesto della celebrazione, la Russia ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale di tre giorni, respinto da Kiev come una “messa in scena”. L’Ucraina ha denunciato migliaia di violazioni da parte delle truppe russe, mentre Mosca sostiene di aver rispettato la tregua, accusando l’esercito ucraino di numerosi attacchi. Nei giorni precedenti alla parata, attacchi con droni ucraini hanno causato la chiusura temporanea di diversi aeroporti russi, aumentando ulteriormente la tensione.
Nonostante le pressioni, Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina è pronta a una tregua reale, purché non sia “un gioco propagandistico” e preveda la cessazione completa di attacchi aerei e bombardamenti. Il leader ucraino ha anche proposto una tregua più lunga di almeno 30 giorni, sostenuta dagli alleati europei e statunitensi. In una mossa diplomatica significativa, ha riferito di aver discusso la questione con il presidente americano Donald Trump, in cerca di una “pace duratura”.
Putin e Xi rappresentano dunque una sinergia crescente. Secondo i media statali russi, il livello di cooperazione tra Cina e Russia è al “massimo storico”. I due leader si sono incontrati due volte prima della cerimonia ufficiale e hanno discusso informalmente anche del conflitto ucraino. Pechino, pur mantenendo una posizione ufficialmente neutrale, continua a sostenere Mosca con toni più marcati. Tuttavia, non sono mancate critiche: Taiwan ha accusato Xi e Putin di “riscrivere la storia”, affermando che il contributo cinese alla Seconda Guerra Mondiale fu opera del governo nazionalista rifugiatosi poi a Taipei.
La parata si è conclusa con il sorvolo di sei jet Su-25 e l’esibizione di sistemi missilistici, carri armati e per la prima volta droni da combattimento — un chiaro riflesso della guerra moderna in corso. Mentre l’Occidente guarda con sospetto l’abbraccio tra Mosca e Pechino, Putin si mostra determinato a dimostrare che la Russia ha ancora solidi alleati e un ruolo centrale nel nuovo ordine mondiale in evoluzione.
di Sandro Doria