Gaza, la strage di giornalisti: Idf uccide 20 persone tra cui 5 reporter

Gaza, la strage di giornalisti: Idf uccide 20 persone tra cui 5 reporter

K metro 0 – Gaza – E’ salito ad almeno 20 morti e decine di feriti il bilancio delle vittime di un duplice attacco israeliano all’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, tra cui un membro della protezione civile e cinque giornalisti e fotoreporter, come riferito dal ministero della Sanità di Gaza.

K metro 0 – Gaza – E’ salito ad almeno 20 morti e decine di feriti il bilancio delle vittime di un duplice attacco israeliano all’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, tra cui un membro della protezione civile e cinque giornalisti e fotoreporter, come riferito dal ministero della Sanità di Gaza. “Non ne sono felice. Dobbiamo porre fine a questo incubo” ha detto il presidente americano Donald Trump, aggiungendo di non essere stato a conoscenza dell’attacco. 

I reporter sono Hussam al-Masri, cameraman dell’agenzia di stampa Reuters, Mohammed Salama, che lavorava per al-Jazeera, Mariam Dagga, collaboratrice dell’Associated Press, Moaz Abu Taha, giornalista della Nbc e Ahmad Abu Aziz. Lo riporta l’Adnkronos.

“Siamo costernati nell’apprendere della morte del collaboratore di Reuters Hussam al-Masri e delle ferite riportate da un altro nostro collaboratore, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza oggi – la dichiarazione di un portavoce di Reuters in un comunicato – Stiamo cercando urgentemente ulteriori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem”. Reuters riferisce che la diretta dall’ospedale, gestita da al-Masri, si è interrotta improvvisamente in coincidenza con il primo attacco.

L’Associated Press ha dichiarato di essere “sconvolta e addolorata” nell’apprendere della morte di Mariam Dagga, 33 anni, giornalista e fotoreporter che collaborava come freelance con l’agenzia di stampa dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas.

Il direttore generale di Reporter Senza Frontiere, Thibaut Bruttin, dopo l’attacco dell’esercito israeliano all’ospedale Nasser di Khan Younis, ha dichiarato che i difensori della libertà di stampa non avevano mai assistito a un regresso così grave per la sicurezza dei giornalisti. L’esercito israeliano ha ammesso di aver compiuto attacchi indiscriminati e mirati contro i reporter. “Stanno facendo tutto il possibile per mettere a tacere le voci indipendenti che cercano di raccontare ciò che accade a Gaza”, ha aggiunto. 

“Restiamo allibiti di fronte a quello che sta succedendo a Gaza, nonostante ci sia la condanna del mondo intero. E’ proprio un non-senso”. Il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, commenta così il raid sul Nasser Hospital di Gaza, che ha causato la morte di 20 persone.

“L’uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia”, ;;ha dichiarato la portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una nota, proseguendo: “I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio”.

“L’uccisione di giornalisti a Gaza dovrebbe sconvolgere il mondo, non spingendolo a un silenzio attonito, ma ad agire, chiedendo responsabilità e giustizia”, ha dichiarato la portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, Ravina Shamdasani, in una nota, proseguendo: “I giornalisti non sono un bersaglio. Gli ospedali non sono un bersaglio”.

La decisione di Israele di ordinare all’esercito di prendere il controllo di Gaza city “è inequivocabile”. Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu alla senatrice statunitense Joni Ernst dell’Iowa che oggi lo ha incontrato nel suo ufficio a Gerusalemme. “Israele agirà con determinazione e forza per riportare indietro tutti i suoi ostaggi e sconfiggere Hamas”, ha detto Netanyahu secondo un comunicato stampa del uso ufficio.

Infine, Francesca Albanese ha chiesto sanzioni dopo l’uccisione dei giornalisti e del personale della protezione civile. In un post su X, l’inviata dell’Onu ha scritto: “Soccorritori uccisi in servizio. Scene come questa si verificano ogni momento a Gaza, spesso invisibili, in gran parte non documentate. Imploro gli Stati: quanto altro deve ancora essere visto prima di agire per fermare questa carneficina? Rompete il blocco. Imponete un embargo sulle armi. Imponete sanzioni”.

L’attacco di questa mattina è stato “una barbarie estrema”, ha commentato a Sky news Uk il chirurgo Nick Maynard, che ha lavorato nell’ospedale Nasser dall’inizio dell’estate. “Ho lavorato in questi ospedali e quando vengono bombardati devi concentrarti sul tuo lavoro – ha detto – Sei lì per un solo motivo: aiutare le persone”. Il chirurgo britannico ha aggiunto che si è trattato di un “tipico doppio attacco che gli israeliani usano frequentemente”, che prende di mira un’area e poi la colpisce ancora, poco dopo, quando intervengono i servizi di emergenza.

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Joseph Villeroy
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