Gaza, Netanyahu attacca i leader di Francia, Gran Bretagna e Canada

Gaza, Netanyahu attacca i leader di Francia, Gran Bretagna e Canada

K metro 0 – Tel Aviv – Benjamin Netanyahu ha accusato Keir Starmer, Emmanuel Macron e Mark Carney di “incoraggiare Hamas”, per aver chiesto la fine dell’offensiva militare israeliana e delle restrizioni agli aiuti umanitari a Gaza. Il primo ministro britannico Keir Starmer intanto, ha rifiutato di commentare le critiche di Netanyahu. Tuttavia, le limitazioni

K metro 0 – Tel Aviv – Benjamin Netanyahu ha accusato Keir Starmer, Emmanuel Macron e Mark Carney di “incoraggiare Hamas”, per aver chiesto la fine dell’offensiva militare israeliana e delle restrizioni agli aiuti umanitari a Gaza. Il primo ministro britannico Keir Starmer intanto, ha rifiutato di commentare le critiche di Netanyahu. Tuttavia, le limitazioni imposte da Tel Aviv continuano a ostacolare l’accesso agli aiuti umanitari e rappresentano una grave violazione del diritto internazionale e dei più elementari principi di umanità. 

All’inizio di questa settimana, i leader di Regno Unito, Francia e Canada hanno condannato le azioni “atroci” del governo israeliano a Gaza, avvertendo che il Regno Unito e gli alleati adotteranno “misure concrete” a meno che Netanyahu non cambi rotta.

In un post pubblicato su X nella serata di ieri, il primo ministro israeliano esordisce sui fatti di Washington, ricorda l’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e afferma che Hamas vuole “distruggere lo Stato ebraico” e “annientare il popolo ebraico”. “Non sono mai riuscito a capire come questa semplice verità possa sfuggire ai leader di Francia, Gran Bretagna, Canada e altri – afferma – Ora propongono la creazione di uno stato palestinese, di ricompensare questi assassini con il premio più grande”. “Dico al presidente Macron, al premier Carney, al premier Starmer: se assassini, stupratori, assassini di bambini e rapitori vi ringraziano, siete dalla parte sbagliata della giustizia – incalza – siete dalla parte sbagliata dell’umanità e dalla parte sbagliata della storia”.

Insomma, esprimere solidarietà al popolo di Gaza, vittima di una crisi umanitaria di proporzioni drammatiche, per Benjamin Netanyahu, significa stare dalla parte sbagliata dell’umanità e dalla parte sbagliata della storia. 

Netanyahu ha affermato che le azioni dei leader non stanno “favorendo la pace”, ma “incoraggiando Hamas a continuare a combattere per sempre”. “Sono pronto per un cessate il fuoco temporaneo per far uscire” altri ostaggi dalla Striscia di Gaza, “ma chiediamo” che “tutti i nostri ostaggi siano rilasciati e immediatamente” e “così dovrebbe pretendere ogni Paese civile”, afferma ancora Netanyahu nel lungo video diffuso dopo la notizia del colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha reagito su X alle accuse di Netanyahu affermando che sono “assurde e diffamatorie”. “Accusare qualcuno di incitare all’antisemitismo o di sostenere Hamas se difende la soluzione dei due stati è assurdo e diffamatorio”, ha affermato il ministro.

Il ministro della Difesa britannico, Luke Pollard, invece, ha affermato, secondo quanto riportato da Reuters, che il Regno Unito sostiene Israele nel suo diritto all’autodifesa, aggiungendo però che “tale autodifesa deve avvenire nel quadro del diritto internazionale umanitario” e che il Regno Unito garantirà inoltre che “gli aiuti raggiungano Gaza”.

Nel frattempo, sedici persone sono rimaste uccise nei raid israeliani su diverse zone del territorio della Striscia di Gaza. Ad annunciarlo è stata questa mattina la Difesa civile citata dall’Afp.

Il bilancio “degli attacchi israeliani su diverse zone della Striscia dalla mezzanotte è di 16 morti”, ha dichiarato Mohammed al-Moughayir, responsabile dell’organizzazione di soccorso, parlando inoltre di “decine di feriti” nei raid che hanno colpito abitazioni nel centro e nel sud della Striscia.

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Nizar Ramadan
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