K metro 0 – Riyadh – I 57 paesi membri della Lega araba e dell’Organizzazione della cooperazione islamica si sono riuniti oggi a Riad in via straordinaria per ribadire la “ferma condanna” alle azioni perpetrate da Israele nella regione del Medio Oriente, sottolineando la necessità di un maggiore impegno della comunità internazionale per “porre fine
K metro 0 – Riyadh – I 57 paesi membri della Lega araba e dell’Organizzazione della cooperazione islamica si sono riuniti oggi a Riad in via straordinaria per ribadire la “ferma condanna” alle azioni perpetrate da Israele nella regione del Medio Oriente, sottolineando la necessità di un maggiore impegno della comunità internazionale per “porre fine alla guerra” e “fermare le sofferenze delle popolazioni della Striscia di Gaza e del Libano”.
I leader arabi e musulmani, si sono trovati concordi nell’affermare che le misure internazionali non sono state ad oggi sufficienti per preservare la sicurezza e la stabilità regionale. Intervenendo all’apertura del vertice, il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, ha sottolineato che la comunità internazionale deve “agire immediatamente” per fermare il “genocidio” di Israele, “assumendosi le sue responsabilità”. Il Regno saudita, ha aggiunto Bin Salman, “continua a restare al fianco sia del popolo della Palestina che di quello del Libano”. Una posizione che è stata ribadita da tutti i partecipanti al vertice.
Per porre fine alla crisi nella regione del Medio Oriente, hanno osservato la Lega degli Stati arabi e l’Organizzazione della cooperazione islamica, è necessario prima di tutto impedire un allargamento del conflitto, senza alimentare ulteriormente le tensioni. A questo riguardo, durante la riunione è stata sottolineata l’importanza di preservare la sovranità territoriale dell’Iraq, della Siria e anche dell’Iran. Nel suo intervento, il principe saudita Bin Salman ha esortato la comunità internazionale a sollecitare Israele affinché rispetti proprio la sovranità dell’Iran e non attacchi il suo territorio.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian non ha partecipato al summit a causa di pressanti “questioni esecutive”. Ma il primo vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref nel suo intervento ha condannato gli assassinii di leader di Hamas e Hezbollah da parte di Israele come “terrorismo organizzato” ha osservato.
Secondo il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, l’obiettivo di Israele è insediarsi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Il capo dello Stato turco ha quindi sottolineato la necessità di impedire il piano di Israele. “Siamo pronti ad attuare tutte le proposte concrete e realistiche che faranno sentire al governo di Netanyahu (il primo ministro israeliano) che l’occupazione delle terre palestinesi ha un costo”. Secondo il presidente turco, “mentre una manciata di paesi occidentali fornisce ogni tipo di sostegno a Israele, l’incapacità di reagire dei paesi musulmani ha portato la situazione sul campo a raggiungere gli sviluppi attuali”.
Il Segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit. “È necessario un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano. Forse il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, che ha promesso di porre fine alla guerra, può mantenere questa promessa”, ha detto quest’ultimo, riferendosi a Donald Trump che ha vinto la corsa presidenziale degli Stati Uniti lo scorso 5 novembre.
Il vertice arriva un anno dopo un analogo incontro a Riyad della Lega Araba con sede al Cairo e dell’OIC a Gedda, durante il quale i leader hanno condannato le azioni israeliane a Gaza come “barbare”. Questa volta, però, è anche un invito dei leader regionali a capire le intenzioni di Trump una volta che si sarà insediato.