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Spagna e Turchia approfondiscono i legami economici

Spagna e Turchia approfondiscono i legami economici

K metro 0 – Madrid – Rafforzare gli scambi commerciali e stringere accordi anche su energia, ambiente, ricerca scientifica. Questo l’obiettivo della visita ufficiale del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan in Spagna dal suo omologo Sánchez. I due leader hanno così firmato 13 accordi di partenariato nel commercio, energia, ambiente e ricerca scientifica.  Il

K metro 0 – Madrid – Rafforzare gli scambi commerciali e stringere accordi anche su energia, ambiente, ricerca scientifica. Questo l’obiettivo della visita ufficiale del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan in Spagna dal suo omologo Sánchez. I due leader hanno così firmato 13 accordi di partenariato nel commercio, energia, ambiente e ricerca scientifica.  Il nuovo target è 25 miliardi di euro di benefici commerciali prima del prossimo vertice. Al momento si prevede che gli scambi commerciali tra i due Paesi raggiungano i 20 miliardi di euro quest’anno, con un aumento di quasi il 50% rispetto al 2018.

Pedro Sánchez e Erdogan hanno partecipato a Madrid all’ottava riunione bilaterale di alto livello (HLM), alla quale hanno preso parte anche 14 ministri dei due Paesi. L’ultimo HLM si era tenuto ad Ankara nel 2021, quando è stato firmato un partenariato globale che negli ultimi anni ha avuto effetti positivi nella sfera economica e commerciale. 

La Turchia è per la Spagna “un partner economico fondamentale”. Dopo la firma degli accordi, Sánchez ed Erdogan hanno tenuto una conferenza stampa congiunta in cui hanno elogiato le solide e forti relazioni bilaterali. Tuttavia, secondo le parole di Sánchez, “c’è ancora molto potenziale di crescita”.  Così ha riferito Atalayar.com.

Il leader spagnolo ha inoltre elogiato il ruolo della Turchia nella guerra tra Ucraina e Russia e i suoi sforzi diplomatici per migliorare la situazione, sottolineando gli accordi di scambio di prigionieri promossi da Ankara e gli accordi sui cereali che hanno portato stabilità ai mercati internazionali. 

Erdogan, da parte sua, ha espresso il desiderio che la Turchia, che offre numerose opportunità in diversi settori, accolga un maggior numero di investitori spagnoli. Ha inoltre sottolineato che la Spagna e la Turchia sono fondamentali per la stabilità e la sicurezza della regione mediterranea e dell’Europa. 

Sempre Spagna e Turchia chiedono intanto alla comunità internazionale di smettere di “guardare dall’altra parte” e di premere per la fine dell’attacco di Israele a Gaza per schiacciare Hamas. Ne riferisce AP.

La Spagna, l’Irlanda e la Norvegia hanno formalmente riconosciuto uno Stato palestinese il 28 maggio in uno sforzo coordinato, mentre la Turchia ha già riconosciuto per la prima volta uno Stato palestinese nel 1988. Sánchez ha così esortato altre nazioni europee e occidentali a seguire le loro orme “perché è l’unica soluzione che può garantire pace e sicurezza in Medio Oriente”.

Più di 140 Paesi hanno finora riconosciuto uno Stato palestinese, ma l’elenco non include nessuna delle principali potenze occidentali, compresi gli Stati Uniti, che sono stati il principale alleato di Israele. A dimostrazione del suo sostegno agli sforzi di pacificazione a Gaza, la settimana scorsa la Spagna ha chiesto a un tribunale delle Nazioni Unite il permesso di unirsi alla causa del Sudafrica che accusa Israele di genocidio a Gaza.

Né Hamas né Israele hanno finora aderito pienamente alla proposta di cessate il fuoco. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha esortato gli Stati Uniti e gli altri membri del Consiglio di Sicurezza a fare pressione su Israele.

Lunedì il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato a larga maggioranza la sua prima risoluzione che approva il piano di cessate il fuoco proposto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden per porre fine alla guerra di otto mesi tra Israele e Hamas a Gaza.

“I membri del Consiglio di Sicurezza, in particolare gli Stati Uniti, dovrebbero appoggiare questa decisione ed esercitare la pressione necessaria su Israele per garantire un cessate il fuoco immediato”, ha dichiarato Erdogan. La Spagna e la Turchia, entrambi membri della Nato, hanno ribadito la richiesta di fermare i combattimenti a Gaza e hanno chiesto maggiori aiuti umanitari per i palestinesi. Sánchez ha anche chiesto il rilascio degli ostaggi.

di Sandro Doria

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