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Parigi, chiude la sede di Sciences Po

Parigi, chiude la sede di Sciences Po

K metro 0 – Parigi – Chiude oggi la sede di Parigi di Sciences Po, il prestigioso istituto di studi politici, a causa  di una nuova occupazione degli studenti contro la guerra a Gaza. Lo ha comunicato la direzione invitando i dipendenti a lavorare da casa. La Grande école francese, “Libera scuola di scienze politiche”

K metro 0 – Parigi – Chiude oggi la sede di Parigi di Sciences Po, il prestigioso istituto di studi politici, a causa  di una nuova occupazione degli studenti contro la guerra a Gaza. Lo ha comunicato la direzione invitando i dipendenti a lavorare da casa.

La Grande école francese, “Libera scuola di scienze politiche” fondata nel 1872  per formare le classi dirigenti destinate a guidare la neonata III Repubblica, sta cambiando. Gli studenti che la  frequentano dimostrano da tempo una militanza politica più attiva rispetto al passato. Ed è stata accusata – così come il mondo universitario francese in generale – di islamo-gauchisme: la presunta e non meglio definita vicinanza di intellettuali e partiti della sinistra radicale agli ambienti islamisti.

Ieri pomeriggio, davanti all’Istituto, si era svolto un sit-in di studenti che protestavano per Gaza, uno dei quali ha dichiarato di voler iniziare uno sciopero della fame, a cui era stato annunciato che si uniranno oggi altri studenti fin quando non sarà soddisfatta – dice uno dei membri del “Comitato Palestina” della facoltà – la richiesta di “votare in modo palese nel Consiglio di Istituto per indagare sulle partnership con le università israeliane”.

La protesta era stata sospesa la settimana scorsa in cambio di un accordo  della direzione ad organizzare un dibattito interno. Ma dopo un’ aspra discussione, i vertici dell’Istituto avrebbero preso posizioni “piuttosto ferme su certi temi” che non avevano soddisfatto gli studenti. Salvo poi ad essere criticate per aver  “ceduto” agli studenti concedendo loro un dibattito sul tema delle partnership con università israeliane. E intanto, mentre  a Sciences Po la situazione  tornava a farsi tesa, davanti alla vicina Sorbona, la polizia aveva evacuato circa 300 manifestanti lunedì scorso,  che si erano riuniti organizzando un accampamento di una ventina di tende, scandendo slogan come “siamo tutti figli di Gaza”, “la Palestina vivrà, la Palestina vincerà”.

La mobilitazione contro la guerra in corso a Gaza nel frattempo si è estesa ad altre università francesi, tra cui l’Istituto di studi politici di Lille e l’Università Jean-Monnet di Saint-Étienne, nel dipartimento della Loira.

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