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In Senato l’evento “Giustizia per Khojali: le responsabilità come base per la riconciliazione”

In Senato l’evento “Giustizia per Khojali: le responsabilità come base per la riconciliazione”

K metro 0 – Roma – Si è svolto il 26 febbraio, presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro – Senato della Repubblica, il Convegno “Giustizia per Khojali: la via per la Pace. Il riconoscimento delle responsabilità come base per la riconciliazione”. L’evento è stato organizzato su iniziativa del Senatore Marco Scurria, che

K metro 0 – Roma – Si è svolto il 26 febbraio, presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro – Senato della Repubblica, il Convegno “Giustizia per Khojali: la via per la Pace. Il riconoscimento delle responsabilità come base per la riconciliazione”. L’evento è stato organizzato su iniziativa del Senatore Marco Scurria, che ha introdotto i lavori, sottolineando l’importanza dell’evento per il ripristino della giustizia e di alcune verità, in linea con il diritto internazionale e con la documentazione internazionale.  

Il Senatore Scurria ha ricordato il massacro avvenuto a Khojaly, perpetrato contro gli azerbaigiani solo per le loro origini etniche: 613 morti, tra cui 106 donne e 63 bambini. 1.275 residenti di Khojaly presi in ostaggio. Ad oggi risultano disperse 150 persone provenienti da Khojaly.

Il Senatore ha rinnovato l’appello alla comunità internazionale per il riconoscimento di questo crimine e per la giustizia, per procedere finalmente ad una pace duratura e stabile tra Armenia ed Azerbaigian. “Verità e giustizia sono indispensabili”, ha dichiarato, “per raggiungere pace e riconciliazione.”

A moderare l’evento il Prof. Antonio Stango, Presidente Federazione Italiana Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki, che ha sapientemente introdotto i relatori, evidenziando l’importanza del diritto internazionale e dei diritti umani alla base delle attività degli stati.

A seguire è intervenuto il Sen. Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, Presidente Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, che ha sottolineato l’importanza del ricordo per far seguire azioni concrete volte al superamento di questo atroce momento della storia azerbaigiana, indicando anche delle strade giuridiche percorribili per dare ragione alle vittime. L’impunità non deve mai prevalere, ha rimarcato il Senatore.

Il Prof. Natalino Ronzitti, Professore emerito di Diritto internazionale presso l’Università LUISS di Roma e consigliere scientifico dello IAI, ha poi preso la parola sottolineando il profilo giuridico dei fatti di Khojaly, dal punto di vista dell’uso della forza – con violazione della carta delle Nazioni Unite e del trattamento della popolazione civile – là dove le ostilità dovrebbero essere condotte sulla base del diritto internazionale. La popolazione civile dovrebbe essere evacuata e non dovrebbe essere affamata – pena il compimento di un crimine internazionale, e dovrebbe essere sempre protetta, ha evidenziato il professore nel suo intervento.

Presente al panel anche Fabrizio Conti, Direttore Creativo di Artcloud Network International, azienda italiana specializzata nella progettazione di musei ad alta tecnologia, che sta contribuendo alla ricostruzione del Karabakh, essendo impegnata in diversi progetti museali che coprono tutte le città della regione. In un libro fotografico ha raccontato, per immagini e testi, la sua esperienza in Karabakh, dove ha sperimentato di persona la devastazione di un conflitto trentennale, risoltosi solo con la liberazione da parte dell’Azerbaigian dei territori occupati. 

A chiudere gli interventi S.E. Rashad Aslanov, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia, che ha ringraziato il Senatore Scurria per l’iniziativa e i partecipanti per l’attenzione ad un momento fondamentale e doloroso della storia dell’Azerbaigian. Dopo aver rammentato i fatti accaduti 32 anni fa, ha anche presentato la situazione post conflitto nel Caucaso meridionale, con un Azerbaigian che ha finalmente ripristinato la sua integrità territoriale e pronto alla riconciliazione e alla pace. In questo contesto, è importante il sostegno della comunità internazionale per porre fine all’impunità dei criminali e per prevenire che gli stessi ripetano ancora simili azioni. E’ necessario che le vittime ottengano giustizia, perché si possa credere nella pace. L’Ambasciatore infine ha espresso la sua fiducia che la giustizia per Khojaly prevarrà. 

Durante l’evento è stato anche presentato un toccante video, creato da Artcloud Network, con immagini di repertorio e interventi delle vittime e dei sopravvissuti dei fatti di Khojaly.

Presenti all’incontro rappresentanti istituzionali, accademici e del mondo dei media.

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