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Grecia: Chiesa ortodossa “fermamente contraria” ai matrimoni gay

Grecia: Chiesa ortodossa “fermamente contraria” ai matrimoni gay

K metro 0 – Atene – Rischia grosso il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, favorevole al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Anche se contrario alla maternità surrogata.  La sua proposta di legge è ostacolata non solo da molti esponenti del suo stesso partito di centro-destra,”Nuova Democrazia”, e dagli stessi membri del governo. Ma anche

K metro 0 – Atene – Rischia grosso il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, favorevole al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Anche se contrario alla maternità surrogata.  La sua proposta di legge è ostacolata non solo da molti esponenti del suo stesso partito di centro-destra,”Nuova Democrazia”, e dagli stessi membri del governo. Ma anche dalla ferma opposizione della Chiesa ortodossa, il cui  Sinodo, riunito in seduta straordinaria il 23 gennaio scorso,  ha respinto anche l’idea del matrimonio civile, “indipendentemente dal sesso”.

Il grande timore della Chiesa ortodossa è che l’approvazione dei matrimoni gay possa essere un primo passo verso l’assunzione dei diritti genitoriali da parte della comunità LGBTQ+. E il metropolita  del Pireo, Seraphim, – figura intermedia tra il patriarca e gli arcivescovi –  è arrivato a definire l’omosessualità “un abuso del corpo” e un “grande peccato”.

“Nessuna modernizzazione sociale e nessuna correttezza politica può ingannare il bisogno naturale dei bambini di avere un padre e una madre”, ha dichiarato recentemente il Santo Sinodo. La Chiesa di Grecia ha diffuso una circolare in cui spiega le ragioni per cui si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso che sarà letta domenica 4 febbraio in tutte le Sante Chiese del Paese.

I matrimoni gay, secondo il Sinodo, si scontrano  sia con l’antropologia cristiana sia con l’obbligo della società di garantire il benessere e una giusta educazione: “La famiglia cristiana tradizionale è composta dal padre, dalla madre e dai figli, e in questa famiglia i figli crescono, conoscendo la maternità e la paternità, che saranno elementi essenziali nel loro successivo sviluppo”.

Inoltre, l’istituzione dell’adozione dei bambini, li  condanna “a crescere senza padre né madre in un ambiente di confusione dei ruoli genitoriali”, lasciando una finestra aperta alla cosiddetta “gravidanza surrogata”, che fornirà incentivi “per lo sfruttamento delle donne vulnerabili” e l’alterazione dell’istituto sacro della famiglia”.

Allo stesso tempo, la Chiesa di Grecia sottolinea il suo interesse per la famiglia che è la cellula della Chiesa, della società e della nazione e sollecita lo Stato ad affrontare la questione  demografica: una “bomba” pronta ad esplodere.

L’omosessualità, viene ribadito, è stata condannata da tutta la tradizione ecclesiale, a cominciare dall’apostolo Paolo. La Chiesa ortodossa, esercita ancora un’importante influenza sugli affari statali. In Grecia infatti c’è un forte legame fra Stato e Chiesa: i membri del clero sono considerati funzionari pubblici, e come tali vengono retribuiti. Nel 2018 il partito di sinistra allora al governo, Syriza, tentò di far passare una riforma costituzionale per ufficializzare la separazione dei ruoli pur mantenendo i contributi pubblici alla Chiesa, ma il progetto si interruppe quando il partito perse le elezioni nel 2019.

L’orientamento dell’opinione pubblica riguardo ai matrimoni gay non è chiaro: secondo un recente sondaggio per il canale TV Alpha, il 49% degli intervistati è contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre il 35%  è favorevole. In un sondaggio per il canale TV Skaï, invece, il 52 per cento degli intervistati ha espresso un’opinione positiva sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma questa percentuale è inferiore se si considera l’adozione da parte di coppie omogenitoriali. Al momento, meno di 100 dei 158 deputati di Nuova Democrazia potrebbero appoggiare la proposta di legge di Mytsokakis. Tuttavia, per minimizzare l’impatto di questo dibattito interno, il governo ha detto che non darà indicazione di voto ai parlamentari della sua maggioranza, così da evitare di trattare quello sulla legge come una specie di voto di fiducia sul governo.

La legge al momento potrebbe passare grazie ai voti del principale partito di opposizione di sinistra Syriza, guidato dal primo leader greco apertamente gay, Stefanos Kasselakis: un personaggio a dir poco singolare, ex analista di Goldman Sachs ed ex armatore greco-americano.

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