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Nei centri fitness vale il diritto alla recensione?

Nei centri fitness vale il diritto alla recensione?

K metro 0 – Milano – Mentre il multimiliardario Richard Branson lancia la nuova era del turismo spaziale con Virgin Atlantic, i suoi centri fitness Virgin Active, “sbarcati” in Italia nel 2010, non sono in grado di sostituire in tempi brevi, ad esempio, getti di idromassaggio nel club di Milano – Città Studi o una

K metro 0 – Milano – Mentre il multimiliardario Richard Branson lancia la nuova era del turismo spaziale con Virgin Atlantic, i suoi centri fitness Virgin Active, “sbarcati” in Italia nel 2010, non sono in grado di sostituire in tempi brevi, ad esempio, getti di idromassaggio nel club di Milano – Città Studi o una porta con un difetto strutturale concepito all’origine, in piazzale Lodi, sempre nel capoluogo lombardo. E se si protesta fino ad arrivare all’esasperazione per disservizi e malfunzionamento, si rischia di essere “scomunicati” in pieno stile John Wick. Proprio come accaduto allo scrivente alla vigilia di Natale, il 22 dicembre. Un fatto personale? La vicenda personale è in realtà il pretesto per dibattere della libertà del cittadino italiano/consumatore di esercitare i propri diritti, alla recensione e alla libertà di parola, sancita, quest’ultima, dall’art 21 della Costituzione. Per spiegare al meglio questo tema, io, neo “scomunicato” dalla Virgin in base all’art. 1456 c.c. (tutto da spiegare nelle motivazioni, fra l’altro), coinvolgo un altro abbonato alle famose palestre, iscritto da cinque anni al Virgin Active Città Studi, esperto legale che potrà chiarire al meglio il rapporto fra diritti e doveri e diritto alla recensione: Bruno Michele Gioia.

Prima di dibattere però, con l’esperto di diritto amministrativo, civile, penale e di scienze storiche, è bene fare un passo indietro. Quando sir Richard Branson, fondatore di Virgin, chiamò Luca Valotta per lanciare in Italia il marchio Virgin Active, il nostro connazionale aveva solo 33 anni. Tredici anni dopo diventa presidente di Virgin Active Continental Europe. Chi scrive ha vissuto difatti tempi d’oro come ex socio dei centri importati d’Oltremanica, peggiorati dopo la pandemia e, a mio avviso, in caduta libera da quando Valotta non si occupa più dell’Italia ma dello sviluppo estero. Sotto la sua presidenza “illuminata” era lecito, doveroso e possibile socializzare nei centri Virgin, trovare ragazzi scherzosi alla reception e respirare una vera atmosfera di festa e serenità. Poi, tutto è precipitato. Ora, in tempi presenti, valgono le regole della scomunica: “Noi siamo la Virgin, tu clienti abbonato devi pagare e stare zitto”. In altre parole: “Hai una critica da fare? Falla pure, ma non ti infuriare se prometto che riparerò l’idromassaggio e poi ti faccio aspettare 4- 5 mesi prima di sistemare tutto”. E così per una porta costruita male, di cui sono state sbagliate le misure, che divide l’area piscina da quella benessere, in una zona che per quasi tre mesi è bersagliata da spifferi di freddo. Vuoi andare nello spazio con Virgin Galactic? Paghi e Richard Branson ti mette in lista, ma se protesti vivacemente per una promessa di riparazione sempre disattesa, entri in black list e poi arriva la scomunica. In definitiva, lItalia ha risalito il 41esimo posto per la libertà di stampa nel mondo, secondo il rapporto Reporter senza frontiere. Ma cosa si può dire, invece, del diritto di recensione in una palestra/centro fitness?

“Per rispondere a questa domanda, vorrei recuperare un fatto storico: mentre i mafiosi, per oltre mezzo secolo sono stati liberi come il vento di commettere crimini efferati, i magistrati che li hanno poi incastrati con il maxi processo di Palermo dovettero redigere le migliaia di pagine dell’istruttoria all’interno di un carcere di massima sicurezza, l’Asinara, e, conclusa la ‘reclusione-pernottamento’, furono costretti a pagare le spese. Poi, condannati tutti i mafiosi, gli stessi magistrati furono trucidati con esecuzioni spettacolari pubbliche, nel mezzo di autostrade, piazze e vie. Considero questa mia lunga digressione imprescindibile per comprendere da quale Dna è nata la Seconda Repubblica, costituita dalla globalizzazione selvaggia che ha prostituito i diritti costituzionali, inalienabili, inviolabili, al commercio e ai relativi profitti più vergognosamente speculativi e usurai. Insomma, lo Stato a fronte di tasse da suicidi (Legge 3/2012) non dà nulla nel caso di specie in termini di centri fitness terapeutici in relazione alla propria cartella medico anamnestica aggiornata all’età, e ci consegna a questi servizi privati”.

D’accordo, Bruno, ma com’è cambiato il mondo Virgin in questi cinque anni di sua frequentazione? Niente di cui lamentarsi finora?

“Premetto che non sono pavido e nemmeno infingardo, e non ho mai ricevuto in questo periodo di frequentazione al centro fitness alcuna segnalazione scritta. Ambedue gli enti, istituzionale e privato, ci negano, però, i diritti altrimenti inalienabili. In questo quinquennio il clima in Virgin è peggiorato ulteriormente. Anche questo commercio esasperato, estremizzato fino al punto che il cliente non abbia mai ragione”.

Dunque, se un abbonato/socio come lei o come il sottoscritto protesta vivacemente, pagando una quota mensile di abbonamento, ha diritto a pretendere relativi servizi all’altezza del brand blasonato e a un funzionamento adeguato del centro che frequenta?

“Nel limite del giusto, etico e contrattuale, per quanto previsto dalle leggi italiane in materia civile e penale, assolutamente ci si deve aspettare questo adempimento. In ultimo incontro con una dirigente Virgin di massimo livello, ho dato enunciazione e legittima causa ai più gravi episodi che si sono consumati in Città Studi, episodi che lei non ha assolutamente negato. Volendo evitare il giochetto della scomunica “John Wick”, con un protocollo da Dna inquisitorio civile e cattolico in versione post moderna, in attesa di successivi passaggi cautelativi, come riferito alla dirigente, mi adatterò alla inculturazione di questo Paese corrotto, per cui si dicono al momento i peccati ma non i peccatori. Quindi chi si offenderà avrà la cosiddetta coda di paglia, o come dicono a Napule, ‘chi si offende, è fetente’”.

Eppure, nel caso dello scrivente, sono state disattese due promesse: la riparazione di una porta, la cui rottura e malfunzionamento ha creato disagio a tutti i soci per quasi tre mesi (da ottobre scorso) e quella di non “scomunicarmi”, dopo un episodio avvenuto l’8 dicembre in piazzale Lodi. Come reputa tali comportamenti?

“Per le leggi italiane e l’etica commerciale, al cospetto di tali pessimi servizi e malfunzionamenti degli accessori o delle strutture in generale, sono assolutamente convinto che siano questi i veri motivi di violazione di un servizio e dei relativi beni che il Codice Civile impone siano adempiuti dagli amministratori “con la diligenza del buon padre di famiglia”, e non si debbano ignorare le giuste segnalazioni di clienti per procrastinati lassi di tempo ingiustificatamente e illegittimamente tali. Questa cattiva condotta gestionale e amministrativa, soprattutto nel caso di specie, se pervicacemente continuata e reiterata, è chiarissimo che siano generatrici di uno status di malessere psico fisico, altro che centri benessere! Che, se esasperati nel tempo, è ben ovvio che da parte dei responsabili gestionali e amministrativi ci sia un’implicita incitazione, a un certo punto, a episodi di legittima esacerbazione. Anche perché, la saggezza popolare “Vox populi, vox dei”, ulteriormente sancisce che la pazienza è come la pipì: prima o poi scappa”.

Insomma, protestare e criticare in teoria è permesso, o è di fatto una prerogativa esclusiva dei Vip?

“Purtroppo sappiamo che ci sono personaggi molto importanti in tutto il sistema che possono avere tale diritto all’esacerbazione e molto di più senza arrivare allo stato della sopraggiunta incontinenza in termini di ‘pipì e pazienza’. Ad esempio, pur onorandolo come sommo professore dispensatore di scibile, a Vittorio Sgarbi, è consentito qualsiasi tipo di trivialità e turpiloquio, perché ovviamente ha le terga protette. In tal caso non viene attivata nessuna reprimenda o sanzione; anzi, i detentori del poter mass mediatico, indottrinano al consenso generale le masse, per cui tali comportamenti deleteri ‘fanno molo figo’”.

Per concludere, com’è possibile che nel Paese più bello del mondo, non ci sia una reale concorrenza al brand Virgin Active, a parte Getfit e pochi altri centri minori?

“Il peccato originale si trova in una chiave di volta della corruzione sistemica. Rispondo con un esempio. Come mai l’unico ente potente mass mediatico che può far concorrenza alla Rai è la tv network padronale di Mediaset? Ricordo che negli anni ’80, in democrazia costituzionale, tutte le tv private dovevano essere libere e uguali fra loro. Come mai ebbe origine questo “Monstrum” che tuttora perdura? E la metastasi si è diffusa in tutti gli enti del commercio e privati. Concludendo questa nostra chiacchierata, mi preme adottare la clausola che virtualmente adopero a conclusione degli atti legali, ovvero: ‘S.E.&O.’, salvo errori e omissioni all’uopo correggibili e integrabili in successivi atti. In tal caso la risposta scritta da parte dei responsabili della Virgin o l’omissis della risposta sarà interpretabile come il silenzio rappresentativo della più assordante risposta stessa”.

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