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Grecia, proteste: tensione tra polizia e manifestanti. Caos e violenze

Grecia, proteste: tensione tra polizia e manifestanti. Caos e violenze

K metro 0 – Atene – Scontri sono scoppiati oggi tra polizia e manifestanti scesi in piazza a protestare per il disastro ferroviario che ha provocato almeno 57 morti nel paese. Quella che era iniziata come una protesta pacifica ad Atene e nella città centrale di Larissa, vicino a dove i treni si sono scontrati,

K metro 0 – Atene – Scontri sono scoppiati oggi tra polizia e manifestanti scesi in piazza a protestare per il disastro ferroviario che ha provocato almeno 57 morti nel paese. Quella che era iniziata come una protesta pacifica ad Atene e nella città centrale di Larissa, vicino a dove i treni si sono scontrati, è diventata violenta quando manifestanti con il volto coperto hanno lanciato fuochi d’artificio e pietre contro la polizia.

Migliaia di manifestanti, – riferisce l’Adnkronos – soprattutto giovani, erano scesi in piazza nelle città per sfogare la loro rabbia. La polizia ha usato gas lacrimogeni e granate assordanti per disperdere la folla.

I lavoratori delle ferrovie di tutta la nazione hanno scioperato venerdì per il secondo giorno consecutivo per protestare contro le condizioni delle ferrovie greche.

Intanto, le squadre di recupero hanno trascorso l’intera giornata a perlustrare il relitto, e le famiglie colpite hanno iniziato a ricevere i resti dei loro cari, il funerale per la prima delle vittime si è tenuto nel nord della Grecia. Athina Katsara, 34 anni, madre di un neonato, è stata sepolta nella sua città natale di Katerini: il marito, rimasto ferito nell’incidente, era in ospedale e impossibilitato a partecipare. Un’altra passeggera del treno, Mirella Ruci, ha un figlio di 22 anni, Denis, rimasto disperso. “Sinora mio figlio non è in nessuna lista ufficiale e non ho informazioni. Chiedo a chiunque l’abbia visto, nel vagone 5, posto 22, di contattarmi”, ha detto alla stampa la Ruci, lottando per impedire alla sua voce di incrinarsi.

Almeno 57 persone, tra cui diversi studenti universitari, sono morte quando il treno passeggeri, esattamente a Tempe, 380 chilometri a nord di Atene, si  è schiantato contro un vettore merci poco prima della mezzanotte di martedì. Il governo –dove il ministro dei trasporti, Karamanlis, si è immediatamente dimesso – ha parlato di tragico errore umano, e il direttore della stazione di Larissa, 59 anni, è stato accusato di omicidio colposo. Ma nel Paese, l’opinione pubblica percepisce con rabbia una forte insufficienza di misure di sicurezza nella rete ferroviaria nazionale, da anni trascurata dai vari governi. E un forte colpo alla versione governativa dei fatti, scriveva ancora Efsyn.gr. ieri, 3 marzo, è venuto dal quotidiano americano “New York Times”, che, in un articolo di ieri, fa ampio riferimento ai problemi della rete: basandosi in gran parte sulle lamentele e gli avvertimenti dei sindacalisti, che il governo da tempo non avrebbe ascoltato. 

Nell’articolo si afferma che i funzionari delle ferrovie elleniche  sono stati costretti a fare affidamento su un sistema meno avanzato che in altri Paesi europei: aggiungendo che quel tragico giorno, vicino Larissa, anche il sistema più rudimentale non era completamente funzionante, con alcune luci e segnali fuori servizio. Il quotidiano USA solleva interrogativi su cosa abbia portato a questo ritardo negli aggiornamenti, con funzionari ed esperti greci che parlano di budget limitati, problemi causati dalla pandemia, burocrazia e controversie contrattuali. 

Allo stesso tempo, si parla della non trasparenza delle autorità greche e dei cartellini gialli venuti dall’ Unione Europea per aver trascurato il compito critico di “monitorare e aggiornare le procedure e le attrezzature di sicurezza in tutta la rete”. Joseph Doppelbauer, dell’Agenzia ferroviaria dell’UE, ha affermato di aver messo in guardia più volte sulla questione Grecia. “Abbiamo elaborato un piano d’azione e chiesto alle autorità greche di presentare una relazione sul piano d’azione”, ha detto. “Ma i nostri poteri sono limitati”. Funzionari europei, prosegue il NYT, vogliono portare la Grecia in tribunale, per il suo rifiuto di rendere pubblico il documento che definisce come saranno gestite le ferrovie man mano che verranno modernizzate. 

“Il sistema ferroviario greco è costantemente tra i più pericolosi del continente, nonostante abbia ricevuto 700 milioni di dollari di ammodernamento dall’Unione Europea nell’ultimo decennio”. E l’installazione del nuovo sistema di sicurezza, conclude l’importante quotidiano statunitense, è stata così ritardata che un alto funzionario governativo si è dimesso l’anno scorso per protestare contro quelli che ha definito “irragionevoli ritardi”. 

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