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Aie: l’Asia consumerà metà dell’elettricità mondiale entro il 2025

Aie: l’Asia consumerà metà dell’elettricità mondiale entro il 2025

K metro 0 – Parigi – Secondo una previsione pubblicata mercoledì 8 febbraio dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), l’Asia utilizzerà per la prima volta la metà dell’elettricità mondiale disponibile entro il 2025. Gran parte dell’utilizzo di elettricità in Asia avverrà per la precisione in Cina, una nazione di 1,4 miliardi di persone la cui quota di consumo

K metro 0 – Parigi – Secondo una previsione pubblicata mercoledì 8 febbraio dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), l’Asia utilizzerà per la prima volta la metà dell’elettricità mondiale disponibile entro il 2025. Gran parte dell’utilizzo di elettricità in Asia avverrà per la precisione in Cina, una nazione di 1,4 miliardi di persone la cui quota di consumo globale salirà da un quarto del 2015 a un terzo entro la metà di questo decennio, ha comunicato l’ente con sede a Parigi.

“La Cina consumerà più elettricità dell’Unione europea, degli Stati Uniti e dell’India messi insieme”, ha dichiarato Keisuke Sadamori, direttore dell’Aie per i mercati e la sicurezza energetica. Lo ha riportato Associated Press.

Dati molto più contenuti invece per l’Africa – che ospita quasi un quinto dei quasi 8 miliardi di abitanti del mondo – con solo il 3% del consumo globale di elettricità previsto entro due anni. “Quest’analisi e la rapida crescita della popolazione significano che c’è ancora un bisogno di maggiore elettrificazione in Africa”, ha aggiunto Sadamori.

Il rapporto annuale dell’Aie prevede inoltre che l’energia nucleare e le fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, rappresenteranno gran parte della crescita della fornitura di elettricità a livello mondiale nei prossimi tre anni. Il che eviterà un aumento significativo delle emissioni di gas serra del settore energetico. Gli scienziati affermano difatti che sono necessari tagli drastici a tutte le fonti di emissione per evitare che la temperatura media globale aumenti di 1,5 gradi Celsius (2,7 Fahrenheit) rispetto ai livelli preindustriali. Questo obiettivo, stabilito nell’accordo sul clima di Parigi del 2015, appare sempre più in dubbio, dal momento che le temperature sono già aumentate di oltre 1,1 C dal periodo di riferimento.

Per raggiungere l’obiettivo si confida nell’abbandono totale dei combustibili fossili come carbone, gas e petrolio a favore di fonti energetiche a basso contenuto di carbonio. Ma mentre alcune regioni stanno riducendo l’uso di carbone e gas per la produzione di energia elettrica, in altre il consumo sta aumentando.

Il rapporto segnala inoltre che la domanda e l’offerta di elettricità stanno diventando sempre più dipendenti dalle condizioni meteorologiche, un problema che invita i responsabili politici ad affrontare.

“Oltre alla siccità in Europa, l’anno scorso si sono verificate ondate di calore in India”, ha precisato Sadamori. “Allo stesso modo, la Cina centrale e orientale è stata colpita da ondate di calore e siccità. Anche negli Stati Uniti si sono succedute forti tempeste invernali a dicembre, e tutti questi eventi hanno messo a dura prova i sistemi energetici di tali regioni”.

Con la transizione verso l’energia pulita, dunque, “l’impatto degli eventi meteorologici sulla domanda di elettricità si intensificherà a causa dell’aumento dell’elettrificazione del riscaldamento, mentre la quota di rinnovabili dipendenti dalle condizioni atmosferiche continuerà a crescere nel mix di generazione”, ha dichiarato l’Aie. “In un mondo del genere, sarà fondamentale aumentare la flessibilità dei sistemi elettrici, garantendo al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza delle reti”.

In definitiva, secondo Aire, le rinnovabili saranno la prima fonte di energia elettrica al mondo entro il 2025. L’analisi di Carbon Brief dei dati contenuti nel rapporto sul mercato dell’elettricità 2023 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia mostra che le energie rinnovabili, combinate con la rinascita dell’energia nucleare, copriranno più che la crescita della domanda di elettricità tra il 2022 e il 2025. Ciò significa che le fonti di energia pulita inizieranno a sostituire i combustibili fossili. Di conseguenza, le emissioni globali di anidride carbonica (CO2) del settore energetico si stabilizzeranno o diminuiranno, nonostante il rapido aumento della domanda.

L’Aie rileva inoltre che le proiezioni di crescita del PIL globale sono state riviste al ribasso per quasi tutti i Paesi a causa della crisi energetica, con il Regno Unito particolarmente colpito. Ciononostante, la crescita della domanda globale di elettricità riprenderà decisamente entro quest’anno.

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