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Ue, Frontex insabbia i respingimenti di migranti dalla Grecia

Ue, Frontex insabbia i respingimenti di migranti dalla Grecia

K metro 0 – Atene – I dipendenti di Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, risultano coinvolti nella copertura dei respingimenti illegali di migranti dalla Grecia alla Turchia. È quanto emerso in un rapporto di 120 pagine dell’Olaf, Ufficio europeo per la lotta antifrode, servizio della Commissione europea. Un rapporto pubblicato ieri

K metro 0 – Atene – I dipendenti di Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, risultano coinvolti nella copertura dei respingimenti illegali di migranti dalla Grecia alla Turchia. È quanto emerso in un rapporto di 120 pagine dell’Olaf, Ufficio europeo per la lotta antifrode, servizio della Commissione europea. Un rapporto pubblicato ieri dal portale tedesco per la libertà d’informazione FragDenStaat insieme alle organizzazioni mediatiche Der Spiegel e Lighthouse Reports e ripreso da Associated Press.

Frontex coordina le operazioni di ricerca e salvataggio e di intercettazione delle frontiere per conto dei 27 Paesi dell’Ue. I respingimenti, ovvero il rimpatrio forzato di persone attraverso un confine internazionale senza che sia stato valutato il loro diritto a richiedere asilo o altra protezione, violano il diritto internazionale e dell’Ue. Gli investigatori dell’Olaf hanno così esaminato le informazioni provenienti da fonti aperte e dai media, e richiesto documenti a Frontex e alla Commissione europea, e intervistato 20 testimoni per indagare sulle accuse di possibile coinvolgimento o copertura di respingimenti illegali e sulle accuse di cattiva condotta o irregolarità. “In base alle prove raccolte durante l’indagine, le accuse sono provate”, si legge nel rapporto.

Frontex e le autorità greche non hanno rilasciato commenti, ma entrambi avevano in precedenza negato ogni illecito. Il dossier descrive in dettaglio segnalazioni di migranti messi in zattere di salvataggio e lasciati alla deriva in mare. Gli agenti di Frontex potrebbero inoltre non aver segnalato i presunti respingimenti per paura di ripercussioni da parte della Grecia. In un caso, addirittura, l’aereo di sorveglianza dell’agenzia di frontiera dell’Ue si è allontanato dalla scena di un presunto respingimento “per evitare di assistere a incidenti nel Mar Egeo”.

Gli investigatori dell’Ue hanno anche affermato che Frontex ha condiviso informazioni errate o tendenziose con le istituzioni dell’Ue, compresi i membri della Commissione europea e del Parlamento, che hanno la responsabilità di ritenere l’agenzia responsabile, nonché con gli investigatori dell’Olaf.

“Sono lieta che il rapporto dell’OLAF sia stato reso finalmente pubblico, come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio”, ha dichiarato Cornelia Ernst, legislatrice europea del gruppo della Sinistra del Parlamento, che ha confermato l’autenticità del rapporto. “Dimostra ancora una volta nero su bianco quello che diciamo da molti anni: Frontex è sistematicamente coinvolto nelle violazioni dei diritti umani e nella loro copertura alle frontiere esterne dell’Ue”, ha aggiunto la legislatrice.

“C’è stata una cattiva condotta all’interno dell’agenzia nei confronti di tre persone”, ha precisato Lena Düpont, legislatrice del Partito Popolare Europeo. “Il modo in cui l’agenzia è stata strutturata da loro non è stato utile, così come non è stato utile il modo in cui hanno gestito le accuse”.

Il rapporto dell’OLAF solleva dunque grandi interrogativi su come Frontex continuerà a operare in Grecia. Secondo il suo stesso regolamento, il capo dell’agenzia dovrebbe sospendere o terminare la sua attività se vede “violazioni dei diritti fondamentali o degli obblighi di protezione internazionale che sono di natura grave o che potrebbero persistere”.

La settimana scorsa, front-LEX, un’organizzazione non governativa che contesta le politiche migratorie dell’Ue, ha presentato una causa alla Corte di giustizia dell’Ue a Lussemburgo per chiedere l’immediata cessazione delle operazioni di Frontex in Grecia sulla base dei risultati del rapporto dell’Olaf. “Finché c’è Frontex, il governo greco ha carta bianca per continuare a gettare i migranti in acqua ad annegare”, hanno dichiarato all’Associated Press gli avvocati di Front-LEX Omer Shatz e Iftach Cohen.

Nel frattempo, anche l’Austria si trova alle prese con problemi analoghi, dopo aver ha registrato 68.800 migranti e 440 contrabbandieri da quando ha lanciato la sua operazione contro il traffico di persone a maggio. Lo rivela euractive.it. L’iniziativa era stata inizialmente concepita per contrastare il traffico di persone e gli “abusi in materia di asilo”. Nel 2021, le autorità hanno individuato un totale di 441 trafficanti, mentre nel 2020 ne erano stati fermati circa 330. Il numero di persone che chiedono asilo è aumentato “in maniera drammatica”, ha spiegato il ministro degli Interni, Gerhard Karner, che ha sottolineato le 2.500 indagini speciali condotte da maggio. Karner ha lamentato poi l’elevato numero di indiani e tunisini, pari a 15.000, le cui richieste di asilo difficilmente saranno accolte.

Dal punto di vista politico, la situazione sta diventando sempre più esplosiva e insostenibile, come dimostra l’incontro del cancelliere, Karl Nehammer, con il presidente serbo, Aleksandar Vučić, e il primo ministro ungherese, Viktor Mihály Orbán, all’inizio di ottobre. “Finché l’Ue non interverrà con misure efficaci, dovremo aiutarci da soli. Pertanto, l’Austria sta facendo di tutto per proteggersi”, ha spiegato Nehammer.

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