fbpx

Muore Sungorkin, l’uomo dei media di Putin

K metro 0 – Mosca – Un altro rappresentante dell’élite russa è morto inaspettatamente: Vladimir Sungorkin, direttore del quotidiano Komsomolskaya Pravda, fedele al Cremlino, è il terzo caso di decesso sospetto solo questo mese. Lo ha riferito la testata tedesca Zdf. Sembra non esserci fine, dunque, alla serie di morti misteriose tra le personalità influenti

K metro 0 – Mosca – Un altro rappresentante dell’élite russa è morto inaspettatamente: Vladimir Sungorkin, direttore del quotidiano Komsomolskaya Pravda, fedele al Cremlino, è il terzo caso di decesso sospetto solo questo mese. Lo ha riferito la testata tedesca Zdf.

Sembra non esserci fine, dunque, alla serie di morti misteriose tra le personalità influenti della classe politica ed economica russa. Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, la causa della morte è stata un ictus; aveva 68 anni. Sungorkin era uno dei maggiori propagandisti russi e il suo giornale vantava la maggiore tiratura del Paese. La Komsomolskaya Pravda è considerata in effetti il portavoce del Cremlino ed è addirittura descritta come il “giornale preferito” di Putin. Secondo il rapporto dell’agenzia, Sungorkin era appena stato in spedizione in un villaggio chiamato Mel’nichnoe, a ben 500 chilometri a nord di Vladivostok. Nel raggio di 100 chilometri dal borgo non c’è altro che foresta. In una zona del genere, senza assistenza medica, un ictus o un infarto possono essere una condanna a morte senza via di scampo.

Da mesi, però, si accumulano morti inaspettate e talvolta estremamente misteriose tra i rappresentanti influenti dell’élite russa, e, appunto, Sungorkin è già il terzo solo in questo mese. Solo all’inizio della settimana si è saputo che anche Ivan Peschorin era mancato. Peschorin era a capo della Compagnia russa per lo sviluppo dell’Estremo Oriente e dell’Artico e quindi responsabile, tra l’altro, dello sviluppo delle risorse minerarie nell’Artico. Secondo i media, sabato è caduto dal suo yacht privato vicino all’isola Russky, nei pressi di Vladivostok.

Sempre in circostanze strane, Rawil Maganov, amministratore delegato del gigante petrolifero Lukoil, è scomparso all’inizio di settembre: è caduto dalla finestra di un ospedale. I media russi riferiscono che è inciampato mentre fumava. A marzo Lukoil aveva pubblicamente invocato la fine della guerra in Ucraina. Anche le circostanze della fine di alcuni altri dirigenti russi di alto livello sono degne di nota. Il 14 agosto, il corpo di Dan Rapoport viene ritrovato dopo una caduta davanti al suo appartamento di Washington. L’imprenditore lettone-americano ha fatto fortuna in Russia, ma poi è diventato un noto critico di Putin. L’8 maggio Alexander Subbotin, miliardario ed ex presidente della Lukoil, viene trovato privo di vita nell’appartamento moscovita di uno “sciamano”, con tutta probabilità dopo un tentativo fallito di curare la dipendenza dall’alcol. Questi dettagli della stampa russa non sono stati confermati ufficialmente. Il 2 maggio, inoltre, il responsabile della stazione sciistica di Krasnaya Polyana di Gazprom, Andrei Krukovsky, è vittima di una caduta fatale durante un’escursione sulle montagne vicino a Sochi. Sono solo alcuni esempi di morti sospette sui cui grava tuttora un forte alone di mistero.

Nel frattempo, da lunedì circola in Russia una petizione che chiede le dimissioni del presidente russo – una via d’uscita pacifica alla fine dell’invasione russa – con decine di politici locali che rischiano la prigione per firmarla. Lo ha riferito France 24 che ha parlato con Ksenia Torstrem, deputato comunale del distretto di San Pietroburgo e fra i principali firmatari. “Noi, deputati comunali della Russia, crediamo che le azioni del Presidente Vladimir Putin stiano danneggiando il futuro del Paese e dei suoi cittadini. Chiediamo le dimissioni di Vladimir Putin dalla carica di Presidente della Federazione Russa”.

Condividi su:
Joseph Villeroy
CONTRIBUTOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: