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Covid, l’Ue rimuove gli Usa dalla lista dei viaggi sicuri

Covid, l’Ue rimuove gli Usa dalla lista dei viaggi sicuri

K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea ha raccomandato da oggi ai 27 paesi membri di ripristinare le restrizioni sui turisti dagli Stati Uniti a causa delle crescenti infezioni da coronavirus. La decisione del Consiglio europeo di rimuovere gli States da una lista sicura di paesi per i viaggi non essenziali va nella direzione

K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea ha raccomandato da oggi ai 27 paesi membri di ripristinare le restrizioni sui turisti dagli Stati Uniti a causa delle crescenti infezioni da coronavirus. La decisione del Consiglio europeo di rimuovere gli States da una lista sicura di paesi per i viaggi non essenziali va nella direzione opposta data lo scorso giugno, quando il blocco europeo aveva raccomandato di eliminare le restrizioni sui viaggiatori statunitensi prima della stagione turistica estiva. La guida non è vincolante, tuttavia, e i viaggiatori statunitensi potrebbero aspettarsi un’accozzaglia di regole di viaggio in tutto il continente. L’Ue ha anche rimosso Israele, Kosovo, Libano, Montenegro e Macedonia del Nord dalla lista dei paesi sicuri. L’Unione europea non ha tuttavia una politica unificata sul turismo relativa al contagio dal virus, e i governi nazionali del Vecchio Continente hanno l’autorità di decidere se tenere i loro confini aperti ai turisti statunitensi o meno.

Possibili restrizioni potrebbero così includere quarantene, ulteriori requisiti di test all’arrivo o anche un divieto totale di tutti i viaggi non essenziali dagli Stati Uniti. Da notare che oltre 15 milioni di americani all’anno visitavano l’Europa prima della crisi del coronavirus, e nuove restrizioni di viaggio potrebbero costare ad essa diversi miliardi. Un danno enorme. La raccomandazione non si applica invece alla Gran Bretagna, che ha formalmente lasciato l’Ue all’inizio dell’anno e aperto i suoi confini ai viaggiatori del tutto vaccinati dagli Stati Uniti all’inizio di agosto.

Gli Stati Uniti rimangono difatti sulla lista di viaggio “ambra” della Gran Bretagna, il che significa che gli adulti con vaccinazione completa che arrivano dagli Stati Uniti nel Regno Unito non devono autoisolarsi. Un test Covid è richiesto tre giorni prima dell’arrivo nel Regno Unito e un altro è necessario due giorni dopo l’arrivo, nient’altro. Nel frattempo, la nazione di Biden deve ancora riaprire le loro frontiere ai turisti dell’Ue, nonostante gli appelli del blocco di revocare il divieto in atto. Un punto cruciale, questo, di cui se ne sta occupando Adalbert Jahnz, il portavoce della Commissione europea per gli affari interni. Sempre oggi il braccio esecutivo dell’Ue ha rivelato di continuare a discuterne con l’amministrazione statunitense, poiché entrambe le parti non sono riuscite finora a trovare un approccio reciproco. Oltre ai criteri epidemiologici utilizzati per determinare i paesi per i quali le restrizioni dovrebbero essere revocate, il Consiglio europeo ha detto che “la reciprocità dovrebbe anche essere presa in considerazione caso per caso”.

Il Consiglio europeo aggiorna la lista dei viaggi sicuri in base a criteri relativi ai livelli di infezione da coronavirus. Viene rivista ogni due settimane. La soglia per essere sulla lista dei viaggi sicuri dell’Ue è avere non più di 75 nuovi casi di COVID-19 per 100.000 abitanti negli ultimi 14 giorni. La scorsa settimana negli Stati Uniti i nuovi casi di coronavirus sono stati in media più di 152.000 al giorno, riportando l’orologio alla fine di gennaio, e i pazienti ospedalizzati con coronavirus sono stati circa 85.000, un numero che non si vedeva dall’inizio di febbraio. Le morti da coronavirus negli Stati Uniti sono state più di 1.200 al giorno per diversi giorni, sette volte più alte di quanto non fossero all’inizio di luglio.

Nel frattempo l’Oms lancia l’allarme: “Europa rischia altri 236mila morti fino a dicembre”

“Alcuni Paesi” nella regione europea “stanno cominciando ad avere un carico crescente sugli ospedali” causa Covid “e più morti. La scorsa settimana abbiamo avuto un aumento dell’11% nel numero dei decessi nella regione e una proiezione affidabile indica” che potrebbero esserci “236mila morti in Europa entro l’1 dicembre”. Lo ha detto Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, oggi durante il briefing di aggiornamento sulla situazione Covid nell’area. “Tre fattori pesano su questo aumento – ha spiegato – la variante Delta più trasmissibile, ora segnalata in 50 Paesi della regione”, su 53; “l’allentamento delle misure di sanità pubblica e un’impennata dei viaggi” in estate.

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