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Italia: Green pass, proteste a Roma, Milano e Torino

Italia: Green pass, proteste a Roma, Milano e Torino

K metro 0 – Roma – Green pass, proteste a Roma, Milano e Torino contro l’obbligatorietà del documento verde dopo l’approvazione del nuovo decreto da parte del governo. “Libertà, libertà, libertà” intonano dalla manifestazione indetta a piazza del popolo a Roma. C’è chi grida “no Green pass”, chi “viva l’Italia libera”. Sono alcune centinaia le

K metro 0 – Roma – Green pass, proteste a Roma, Milano e Torino contro l’obbligatorietà del documento verde dopo l’approvazione del nuovo decreto da parte del governo. “Libertà, libertà, libertà” intonano dalla manifestazione indetta a piazza del popolo a Roma. C’è chi grida “no Green pass”, chi “viva l’Italia libera”. Sono alcune centinaia le persone che stanno protestando. “Assassini, assassini, assassini”, questo il grido rivolto alle istituzioni dalla manifestazione. Alcune persone indossano magliette in cui sono rappresentati Draghi e Speranza dietro le sbarre. Le uniche bandiere di partito sono quelle degli Animalisti Italiani. Applausi, cori, urla come “Buffoni buffoni”, “Draghi, vaffa…” connotano e animano la piazza, che inneggia alla “libertà”, alla “dignità”, al “rispetto della Costituzione contro dpcm illegittimi”. Per la piazza il governo è “criminale”. “La Rai censura, la Rai è dittatura”, il grido che parte dal corteo, giunto a poche decine di metri da Viale Mazzini a Roma, dove ha sede la tv pubblica.

“Non mi farò mai iniettare un siero sperimentale per accontentare una società malata”, “No Green Pass, sì cure domiciliari “, “spegni la tv, accendi il cervello”: sono alcuni dei manifesti apparsi in piazza. Non solo striscioni, anche cori e urla: al grido di “resistenza”, “libertà” centinaia di persone manifestano la loro contrarietà a quanto deciso dal governo Draghi.

“Siamo qui per manifestare la nostra contrarietà all’utilizzo del Green Pass. Noi non siamo contro il vaccino, ma crediamo che questa misura danneggi l’economia. Io ho un ristorante e ho pochi posti all’aperto. Con questa misura in molti falliremo”, dice all’Adnkronos uno dei manifestanti.

“Non voglio far vaccinare i miei figli. Hanno 10 e 11 anni, ma temo che anche loro presto saranno costretti a vaccinarsi. Io di certo non gli faccio fare il tampone per andare a scuola. Giù le mani dai bambini”, le parole di una mamma che partecipa con la sua famiglia alla manifestazione.

Al grido di “libertà, libertà” è partito anche a Milano, da piazza Fontana, il corteo contro il Green pass. Diverse centinaia i manifestanti, per lo più senza mascherina, diretti in piazza Duomo. Alla partenza del corteo ci sono state alcune tensioni con la stampa, con i manifestanti che hanno cercato di allontanare i giornalisti chiamandolo “venduti”. “Noi andiamo dove vogliamo” e “no green pass” i cori che si alternano a insulti contro il presidente del Consiglio Mario Draghi. Alla testa del corteo, che in pochi minuti ha imboccato la Galleria Vittorio Emanuele e raggiunto piazza della Scala, campeggia lo striscione “Via le multinazionali dallo Stato” e “no big Pharma”.

Su molti cartelli esibiti dai manifestanti, poi, analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. “Non vaccinati = ebrei” si legge su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass è paragonato a una svastica.

Davanti all’ingresso di Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, i carabinieri schierati in tenuta antisommossa. “Toglietevi i caschi, noi siamo per la libertà e la pace, non per la violenza”, gridano i manifestanti ai militari. “Noi siamo il popolo, le forze dell’ordine devono essere dalla nostra parte”, “il popolo si è svegliato, non so quanto riuscire a proteggerli”, aggiungono altre persone che protestano contro il pass verde. “Non siamo contro i vaccini, ma quello anti-Covid non lo è, è una terapia genica”, dice Dario, in piazza insieme alla moglie. “Giù le mani dai bambini, no green pass” urla una frangia del corteo.

A due ore dall’inizio della manifestazione non autorizzata il corteo ha poi raggiunto il Tribunale di Milano, in corso di Porta Vittoria, che è stato chiuso al traffico. L’ingresso principale del Palazzo di Giustizia è presidiato da carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Qualche centinaio le persone dirette verso il tribunale saltando e intonando l’Inno di Mameli, oltre a cori contro il presidente del Consiglio, il commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, il virologo Roberto Burioni e i “giornalisti terroristi”.

Al grido di ‘no green pass’ e ‘libertà’ circa tremila persone sono tornate in piazza questo pomeriggio a Torino contro le nuove regole sull’utilizzo del Green pass anche nei ristoranti e locali al chiuso. Tra i partecipanti , insieme a Worldwide rally for freedom, Torino Tricolore, Forza Nuova e CasaPound.

“Vogliamo la libertà di scegliere, non vogliamo essere bloccati in casa da un pezzo di carta”, hanno sottolineato i manifestanti che dietro uno striscione che recita ‘uniti per la libertà di scelta’ hanno attraversato in corteo un tratto del centro città, da piazza Castello a piazza Vittorio.

Tra i partecipanti , insieme a Worldwide rally for freedom, Torino Tricolore, Forza Nuova e CasaPound, ma anche alcuni esponenti dei centri sociali.

Dopo aver sfilato da piazza Castello a piazza Vittorio, il corteo di manifestanti si è diretto sotto la sede torinese della Rai scandendo slogan contro i giornalisti, per poi tornare in piazza Castello da dove era partito e dove si è sciolto.

“Non siamo qui per negare il Covid, la nostra è una battaglia per i diritti civili” sottolinea qualcuno mentre sfila. “Più insistono con i vaccini e più aumentano i sospetti per una cosa che poi si è visto non funziona”, aggiunge qualcun altro mentre due giovani bariste spiegano: “siamo qui per difendere il nostro lavoro: chiedere il green pass per entrare nei locali significa che più nessuno entrerà”.

“Non sono no vax, sono realista, pago le tasse, non mi possono chiudere in casa”, sottolinea un’operatrice ecologica giunta nel capoluogo piemontese dalla provincia mentre un pensionato settantenne mostra sul telefonino la pre adesione al vaccino e dice “mi sono iscritto a maggio e ancora non mi hanno chiamato, non sono quindi io che non mi voglio vaccinare”.

Adnkronos

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