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Corona-Job. Spagna: 900.000 disoccupati, settore auto in crisi

Corona-Job. Spagna: 900.000 disoccupati, settore auto in crisi

K metro 0 – Madrid – In Spagna, il secondo Paese europeo più colpito dall’epidemia di Coronavirus, i dati sull’occupazione sono davvero preoccupanti: circa 900.000 persone hanno già perso il lavoro dal 12 marzo, quando il Primo ministro ha deciso l’isolamento del Paese e la chiusura della quasi totalità delle attività produttive. Nel mese di

K metro 0 – Madrid – In Spagna, il secondo Paese europeo più colpito dall’epidemia di Coronavirus, i dati sull’occupazione sono davvero preoccupanti: circa 900.000 persone hanno già perso il lavoro dal 12 marzo, quando il Primo ministro ha deciso l’isolamento del Paese e la chiusura della quasi totalità delle attività produttive. Nel mese di marzo il numero ufficiale dei disoccupati nel Paese è salito a 3,5 milioni. Nello specifico 898.822 persone hanno perso il lavoro dall’inizio del blocco, di cui circa 550.000 lavoratori temporanei.

Il ministro del Lavoro Yolanda Daz durante una conferenza stampa afferma che i settori del turismo e dell’edilizia sono stati quelli più colpiti e aggiunge: “Si tratta di una situazione assolutamente senza precedenti”. Il Paese iberico, purtroppo ottiene anche un altro record, sono 10.003 le persone morte a causa di Covid-19 con 950 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, secondo quanto riferisce il ministero della sanità. Il numero di casi confermati è passato da 102.136 di ieri a 110.238 oggi, un aumento dell’8% simile a quello registrato nei giorni precedenti.

Un momento davvero tragico sia al livello economico-occupazionale oltre che sanitario, se si pensa che nel mese di febbraio, prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus in tutta Europa, la disoccupazione nell’eurozona aveva registrato un calo raggiungendo il 7,3%, dato record da marzo 2008.  

Un rapporto delle Nazioni Unite ha stimato che in tutto il mondo potrebbero andare persi fino a 25 milioni di posti di lavoro.

Oltre la Spagna altri paesi dell’Unione sono alle prese con l’emergenza occupazionale. E’ notizia proprio di questa mattina che nel Regno Unito, secondo quanto riporta la Reuters, citando una fonte anonima, la British Airways starebbe pianificando di mettere in pausa circa 32mila dipendenti. Sarebbero infatti già iniziate le trattative con i sindacati su un piano che prevede lo stop senza paga di buona parte del personale della compagnia, causato dallo stop del traffico aereo conseguente alla pandemia.

Uno dei settori che subisce le peggiori conseguenze causate dalla pandemia in tutta Europa è quello automobilistico. In Italia ha perso più di 1 milione di lavoratori. Secondo l’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) i posti di lavoro nel settore auto che sono stati travolti dal blocco sono già 1,11 milioni nel vecchio continente. In Italia sono circa 70 mila, in Germania oltre 569 mila, in Francia 90 mila, in Belgio 14.600, in Cechia 45 mila, in Polonia quasi 18 mila, in Spagna 60 mila, in Romani 20 mila, in Ungheria 30 mila. La perdita di produzione in Italia è stata finora di oltre 78 mila veicoli, in Germania di quasi 400 mila, in Francia di 13 mila, in Spagna 237 mila, in Cechia 83 mila, in Polonia 43.500, mentre in Ungheria quasi 35 mila.

Intanto la Commissione Europea sta cercando di andare in aiuto dei paesi più colpiti dal covid-19 come Italia e Spagna, infatti ha confermato la proposta di un fondo anti-disoccupazione SURE, che potrà mobilitare 100 miliardi di crediti, sulla base di garanzie messe a disposizione dagli Stati membri, per 25 miliardi.

Nel pacchetto presentato dalla presidente della Commissione Ue, oltre al fondo contro la disoccupazione SURE, anche un Fondo per gli indigenti, Aiuti a pescatori e agricoltori, un piano per ricalibrare tutti gli aiuti delle politiche di coesione per far fronte all’emergenza, e uno strumento di sostegno per l’emergenza da tre miliardi.

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