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WEF Davos: il clima e la giustizia sociale saranno al centro del dibattito del Forum

WEF Davos: il clima e la giustizia sociale saranno al centro del dibattito del Forum

K metro 0 – Davos – La 50esima edizione del World Economic Forum (Wef) inizia ufficialmente oggi, ma già da ieri è cominciata nella località turistica grigionese una grande festa per celebrare l’anniversario della manifestazione, che è diventata, nel corso degli anni, un appuntamento imprescindibile per circa 600 conferenzieri, tra cui capi di stato, primi

K metro 0 – Davos – La 50esima edizione del World Economic Forum (Wef) inizia ufficialmente oggi, ma già da ieri è cominciata nella località turistica grigionese una grande festa per celebrare l’anniversario della manifestazione, che è diventata, nel corso degli anni, un appuntamento imprescindibile per circa 600 conferenzieri, tra cui capi di stato, primi ministri, esponenti dell’economia e della cultura di tutto il mondo.

Il tema del cambiamento climatico sarà una delle priorità dei leader riuniti alla conferenza, le delegazioni si concentreranno anche sul rallentamento economico globale, la crisi della globalizzazione e delle tensioni geopolitiche di questi tempi, a cominciare dalla crisi libica, Iraq ed Iran.  Il titolo scelto per il 2020 è “Stakeholder per un mondo coeso e sostenibile”, dove gli esperti tenteranno di rispondere alle preoccupazioni legate all’ambiente, emerse nel corso dell’ultimo anno.

Tra gli ospiti il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, assente lo scorso anno, la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, la Cancelliera tedesca Angela Merkel, lo spagnolo Pedro Sanchez, il Premier olandese Mark Rutte, il Presidente dell’Iraq Barham Salih, il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz, il Presidente dell’Afghanistan Mohammad Ashraf Ghanila, la Presidente della Bce Christine Lagarde, il Direttore Generale del Fmi Kristalina Georgieva. Attesi anche dei monarchi: il Principe del Galles Carlo d’Inghilterra, ma anche il Re Filippo del Belgio e sua moglie, la Regina Mathilde, e il Principe ereditario norvegese Haakon e la Principessa Mette-Marit. In tutto 3000 leader, tra cui 53 capi di Stato e di Governo, provenienti da 117 Paesi del mondo.

La nuova Presidente della Commissione UE si è complimentata per essere riusciti a portare tra le alpi svizzere “le menti più brillanti”.

Davos è stato il luogo in cui governi, imprese e società civile si sono uniti, ha detto il capo della commissione. “Davos è un luogo dove, sia gli scienziati, che i giovani leader, possono far sentire la loro voce e lasciare il segno”.

Nel pomeriggio di ieri Ursula von der Leyen ha incontrato la Presidente della Confederazione svizzera Simonetta Sommaruga, tuttavia il capo della commissione UE non ha fatto commenti sulle relazioni che intercorrono tra l’Ue e il Consiglio federale in merito ai futuri rapporti tra la Svizzera e Bruxelles.

Intanto 350 ambientalisti sono partiti ieri mattina da Schiers verso Klosters per la seconda tappa della marcia di tre giorni verso il Forum economico mondiale (WEF) di Davos, la marcia è stata organizzata dagli ambientalisti riuniti nell’alleanza Strike WEF, a favore della tutela climatica.

Il tema della “giustizia climatica” interessa anche la popolazione della Prettigovia, si legge in un comunicato degli organizzatori. Ieri a Schiers c’è stata una discussione molto approfondita, in cui si sono affrontate questioni inerenti su cosa fare a livello regionale, per contrastare il cambiamento climatico.

Le origini della conferenza risalgono al 1971, quando, per iniziativa dell’economista tedesco Klaus Schwab, 450 partecipanti provenienti da 31 nazioni, si ritrovarono in questa località vacanziera per il simposio inaugurale dell’European management. Il meeting era organizzato con l’idea di rendere più competitivo il mondo imprenditoriale del Vecchio Continente. Nel 1987 il convegno diventa globale e prese il nome di World Economic Forum, un’organizzazione non profit con centinaia di impiegati e la sponsorizzazione da parte di oltre un migliaio di aziende di primissimo piano da tutto il mondo. Per poter partecipare bisogna però prima sostenere la fondazione, con diversi livelli di finanziamento possibile.

La presenza maggiore è ancora dei partecipanti statunitensi, che sono quindi anche i maggiori finanziatori del Forum, con oltre 800 persone, seguiti da svizzeri e britannici. Ma, quest’anno la Cina ha previsto oltre 100 presenze tra politici e uomini d’affari, mentre dieci anni fa erano meno di 30.

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Patrizia Grandi
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