K metro 0 – Belgrado – In Serbia, i cristiani ortodossi commemorano l’Epifania nel mese di gennaio, con il rituale del bagno nell’acqua ghiacciata. In questa occasione si è ripetuto, oggi, il rito del bagno in fiumi e laghi per il recupero della croce. Centinaia di fedeli, incuranti del freddo e delle acque gelide, si
K metro 0 – Belgrado – In Serbia, i cristiani ortodossi commemorano l’Epifania nel mese di gennaio, con il rituale del bagno nell’acqua ghiacciata.
In questa occasione si è ripetuto, oggi, il rito del bagno in fiumi e laghi per il recupero della croce. Centinaia di fedeli, incuranti del freddo e delle acque gelide, si sono tuffati per fare a gara nel raggiungere e recuperare una croce di legno, posta a una distanza di 33 metri, a simboleggiare gli anni di Gesù Cristo. Secondo la tradizione popolare – alla vigilia di questa festa, i credenti si immergono nell’acqua tre volte. Questo è accompagnato dalla convinzione che le persone non dovrebbero calunniarsi a vicenda e discutere, e dovrebbero frequentare la chiesa.
La cerimonia centrale si è tenuta a Zemun, sobborgo di Belgrado sul Danubio, dove, alla presenza del patriarca ortodosso Irinej, il primo a raggiungere a nuoto la croce è stato un ragazzo di 15 anni, eroe della giornata festiva. A Belgrado e in altre località del Paese, ai riti dell’Epifania ortodossa, hanno preso parte poliziotti, membri delle Forze armate, sportivi di varie discipline.
Celebrazioni analoghe si sono tenute nella Republika Srpska (l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina), in Montenegro e Macedonia, anch’essi Paesi della ex Jugoslavia di religione e tradizioni ortodosse.