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Eurobarometro: i cittadini dell’UE hanno una percezione positiva del commercio internazionale

Eurobarometro: i cittadini dell’UE hanno una percezione positiva del commercio internazionale

K metro 0 – Bruxelles – Dai risultati di un’indagine speciale di Eurobarometro pubblicata oggi dalla Commissione europea emerge che il 60% degli europei ritiene di trarre personalmente un beneficio dal commercio internazionale: si tratta di un aumento di 16 punti percentuali rispetto al precedente sondaggio di 10 anni fa. L’indagine ha inoltre rivelato che

K metro 0 – Bruxelles – Dai risultati di un’indagine speciale di Eurobarometro pubblicata oggi dalla Commissione europea emerge che il 60% degli europei ritiene di trarre personalmente un beneficio dal commercio internazionale: si tratta di un aumento di 16 punti percentuali rispetto al precedente sondaggio di 10 anni fa.

L’indagine ha inoltre rivelato che il 71% degli intervistati considera che gli interessi commerciali dei rispettivi paesi siano difesi più efficacemente dall’UE che non dai singoli paesi quando agiscono ognuno per proprio conto.

Quando ho assunto questo incarico cinque anni fa – ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria responsabile per il Commercio, – “numerose erano le critiche nei confronti del commercio internazionale e del modo in cui la Commissione conduceva i negoziati commerciali. Abbiamo pertanto deciso di riformare il nostro modo di gestire la politica commerciale. Grazie a una maggiore trasparenza, abbiamo voluto creare fiducia. Questo sondaggio Eurobarometro dimostra che i nostri sforzi hanno avuto successo. La percezione che i cittadini hanno oggi del commercio è più positiva di quella che avevano dieci anni fa. La maggioranza dei cittadini ritiene di trarre personalmente un beneficio dal commercio e che la Commissione conduca i negoziati in maniera trasparente. Tutto ciò è molto incoraggiante in tempi di crescente protezionismo e di conflitti commerciali in tutto il mondo!

La relazione odierna prende in esame tutta una serie di aspetti relativi alla consapevolezza, alla percezione e agli atteggiamenti dei cittadini europei nei confronti del commercio internazionale, alcuni dei quali sono presentati qui di seguito.

  • Obiettivi e priorità della politica commerciale dell’UE: il 54% degli intervistati ritiene che la principale priorità della politica commerciale dell’UE dovrebbe essere la creazione di posti di lavoro nell’Unione. Anche la difesa dell’ambiente e degli standard sanitari dell’UE ha assunto importanza per gli europei: la metà degli intervistati la considera una priorità, con un incremento di 20 punti percentuali rispetto al 2010. Oltre la metà degli europei riconosce al contempo che la politica commerciale dell’UE tiene già in considerazione gli effetti sociali, ambientali e sui diritti umani all’interno dell’UE e a livello mondiale.
  • Necessità di regole commerciali internazionali: i tre quarti degli europei concordano sul fatto che sono necessarie regole commerciali internazionali.
  • Fiducia e trasparenza: secondo sei cittadini su dieci l’UE conduce la sua politica commerciale in modo aperto e trasparente.
  • Vantaggi degli scambi: tra coloro che ritengono di trarre vantaggio dal commercio internazionale, il 54% afferma di beneficiare in tal modo di una scelta più ampia di prodotti, mentre il 36% considera che il vantaggio più importante è rappresentato dalla riduzione dei prezzi. Questi vantaggi sembrano essere più concreti per gli intervistati più giovani e per quelli con un più elevato livello di reddito e di istruzione.
  • Equità negli scambi internazionali: un terzo degli intervistati ritiene che sia ingenuo contare sul rispetto delle regole commerciali da parte di altri paesi. Più della metà dei rispondenti sostiene che l’UE dovrebbe aumentare i dazi all’importazione nei confronti dei paesi terzi o delle imprese che non rispettano le regole commerciali internazionali.

I risultati dell’indagine confermano quindi una buona corrispondenza tra le priorità indicate dai cittadini dell’UE e quelle contenute nella strategia dell’UE “Commercio per tutti” seguita negli ultimi cinque anni. Nel corso di tale periodo, l’UE ha visto entrare in vigore 16 nuovi accordi commerciali, tra cui alcuni molto importanti con il Canada e il Giappone. Dal commercio internazionale dipendono oggi 36 milioni di posti di lavoro nell’UE, 5 milioni in più rispetto al 2014. È aumentata l’attenzione nei confronti della trasparenza e dello sviluppo sostenibile, mentre l’ambiente e i diritti dei lavoratori sono diventati una pietra angolare della politica commerciale dell’UE. Le misure protezionistiche unilaterali hanno accresciuto la necessità per l’UE di intervenire per difendere gli europei da misure commerciali sleali e illegali da parte di terzi. Attualmente sono in vigore oltre 130 misure di difesa commerciale dell’UE, che contribuiscono a proteggere 343 000 posti di lavoro in Europa.

I dati presentati nella relazione costituiranno anche una base importante per la definizione degli obiettivi e delle prassi in materia di politica commerciale nei prossimi anni.

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