K metro 0 – Modena – Ritorna il Buk Festival di Modena, il festival della piccola e media editoria, che quest’anno si terrà dal 13 al 14 aprile prossimi. Il festival nasce con l’intenzione di dare spazio e voce alle centinaia di piccoli editori italiani e non solo, che ogni anno presentano a Modena la loro ricca offerta culturale.
K metro 0 – Modena – Ritorna il Buk Festival di Modena, il festival della piccola e media editoria, che quest’anno si terrà dal 13 al 14 aprile prossimi.
Il festival nasce con l’intenzione di dare spazio e voce alle centinaia di piccoli editori italiani e non solo, che ogni anno presentano a Modena la loro ricca offerta culturale.
Ma il Buk Festival non è solo esposizione. Numerose infatti le iniziative collaterali tra presentazioni di libri, conferenze e dibattiti sui grandi temi dell’attualità, reading e atelier letterari creativi, incontri con autori e personaggi di spicco del mondo della cultura, proponendosi come evento di riferimento della scena culturale nazionale ed internazionale.
Ospite del Buk Festival quest’anno la scrittrice Barbara Appiano, con le sue ultime fatiche: Il pianista velocista a cottimo, Adelante palabra, Italia a fumetti, Italia a denti stretti e 18 millimetri di indifferenza, la cicatrice della mia esistenza.
Nel libro Il pianista velocista a cottimo l’instancabile scrittrice racconta della sua avventura in un call center e dell’alienazione di chi vi lavora.
“Mi sono infiltrata in un callcenter perché volevo provare di persona le assurde condizioni di lavoro che sapevo essere al limite dell’assurdo. E una volta assunta mi è stato dato subito il target dei secondi per ogni attività che potevo svolgere, compreso l’andare in bagno per fare la pipì”.
È così che la scrittrice Barbara Appiano racconta il suo infiltrarsi in un callcenter per avere una esperienza diretta, e poterne poi scrivere, per denunciare le condizioni di vita e di sfruttamento dei lavoratori del settore.
“Svolgevo il mio compito di video terminalista in uno stanzone enorme con altri 50 operatori alle prese con cuffie, telefoni e un display che scandiva il tempo di ognunodi noi. Un display tipo quelli degli aeroporti, che riporta però tutto quello che fai, e che non appena ti siedi ti tramuta improvvisamente in un numero” continua la scrittrice.
“Se per qualsiasi ragione perdi la telefonata in arrivo questa veniva dirottata ad altri operatori, ma tu perdevi minuti preziosi e venivi perfino multato. E se ti alzavi perché ti veniva da grattarti il naso e ti toglievi la cuffia, collegata al display del “grande spione”, ecco ripartiree il conteggio dei minuti non lavorati. Gli stessiminuti che insieme ai minuti della pipì, del pranzo e del caffè, vanno ad incrementare i tuoi minuti di pausa, diventando tutti insieme un dato che misura la tua inefficienza”.
Il secondo libro a partecipare al Buk Festival è Adelante Palabra, opera che racchiude pensieri e aforismi, per combattere il dolore e l’indifferenza “cibo e onnipotenza della nostra umanità bestiale”.
Adelante Palabra, a detta di chi lo ha letto “è una sferzata di acqua fresca, un’arrampicata ad alta quota, un funambolico viaggio nella poesia in cui il poeta, come dice la stessa scrittrice, è parimenti importante come un vigile urbano”.
La Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia ha definito ‘Adelante Palabra’ ermetismo della parola sospesa, una forma di volo che non precipita nell’ovvio del luogo comune.
Altra opera a partecipare al Festival di Modena Italia a fumetti, Italia a denti stretti, che con un taglio nuovo e divertente descrive la storia e importanti eventi accaduti in Italia a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il libro, strutturato in tre parti, procede come a tappe su un treno. La scrittrice sale sul treno dell’immaginazione con delle guide d’eccezione, Topo Gigio e Calimero. I due diventano, rispettivamente, il capotreno e il bigliettaio di un convoglio diretto verso l’ignoto della Storia, con stazioni immaginarie, immerse nelle città fantasma di un mondo dominato solo dal desiderio di dimenticare, senza considerare come conoscere, secondo quanto diceva già Platone, non sia altro che ricordare.
Infine sarà presente al Festival l’opera 18 millimetri di indifferenza, la cicatrice della mia esistenza, dedicata dalla scrittrice ai Dott.Francesco Dessi e Dott.Valter Berardi che l’hanno liberato dalle “particelle scomunicate da Dio”, ovvero il cancro.
Il libro parte dalla scoperta del cancro dalla scrittrice, per arrivare a profonde riflessioni sul significato della malattia, e delle nostre stesse esistenze.
“18 millimetri di indifferenza” è un libro sperimentale in cui a parlare è la stessa malattia, perché la Appiano giunge alla conclusione che “il tumore abbia una sua forma di coscienza, oltre che una spinta del cervello frontale, o limbico, che é la parte emozionale della mente”.
Da qui la convinzione della scrittrice per cui “sia il nostro stesso subconscio a decidere di farci ammalare”, con dimostrazioni di questa sua tesi nello stesso libro.
Perché per Barbara Appiano “il tumore è il complemento oggetto della nostra vita spesa male, a distruggere prima il pianeta, e poi noi” e perché “il tumore è la più perversa forma di suicidio assistito”.
L’appuntamento da non perdere, con ingresso libero, con il Buk Festival ed i libri travolgenti di Barbara Appiano è per sabato 13 e domenica 14 aprile 2019, dalle 09.30 alle 19.30 presso: Chiostro di San Pietro, via San Pietro 1, Chiesa San Carlo, via San Carlo 7 e Salotto Aggazzotti, viale Martiri della Libertà, 38.