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Norvegia. Il Government Pension Fund cede parte dei titoli investiti in compagnie petrolifere e del gas

Norvegia. Il Government Pension Fund cede parte dei titoli investiti in compagnie petrolifere e del gas

K metro 0 – Oslo – Il Government Pension Fund di Oslo, gestito dalla banca centrale norvegese, venderà i titoli azionari posseduti di compagnie petrolifere e del gas. Il valore del fondo è di circa mille miliardi di dollari. L’operazione al momento non coinvolgerà i produttori maggiori come la ExxonMobil e Chevron. L’impatto sull’economia potrebbe

K metro 0 – Oslo – Il Government Pension Fund di Oslo, gestito dalla banca centrale norvegese, venderà i titoli azionari posseduti di compagnie petrolifere e del gas. Il valore del fondo è di circa mille miliardi di dollari. L’operazione al momento non coinvolgerà i produttori maggiori come la ExxonMobil e Chevron. L’impatto sull’economia potrebbe essere molto limitato. Verranno influenzate dalla manovra solamente le compagnie che operano nell’ambito dell’esplorazione e la produzione piuttosto che i colossi del settore, che gestiscono da soli tutti i passaggi dalla ricerca di combustibili fossili al commercio del prodotto. Il fondo sta cercando di vendere circa 7 miliardi e mezzo di azioni di compagnie energetiche.

Il governo norvegese ha sottolineato che i motivi dietro l’operazione non vanno ricercati nell’attivismo climatico ma piuttosto in necessità finanziarie. I soldi appartenenti al fondo, tra l’altro, provengono proprio dalla prolifica industria norvegese del petrolio e del gas. Dirottare i fondi in altri settori, secondo gli organi di stampa, servirà a tenerli al sicuro se il prezzo del petrolio e del gas dovesse crollare. Il ministro dell’Economia Siv Jensen ha commentato così l’operazione: “L’obiettivo è ridurre i rischi per l’economia norvegese collegati alle oscillazioni del prezzo del petrolio. La Norvegia è altamente esposta a tali rischi”.

Il direttore esecutivo della Carbon Tracker Initiative, gruppo di esperti in ambito climatico. Mark Campanale, ha spiegato che questa operazione è molto più significativa rispetto alla precedente vendita delle azioni di compagnie del settore carbonifero. Queste le sue parole: “Questa mossa dimostra che nonostante il fondo all’inizio si basasse su ricavi del petrolio e del gas, il ministro dell’Economia ha capito che il futuro appartiene a chi sta dirottando i fondi in altri settori”. Ha poi aggiunto che: “E’ arrivato il momento per gli investitori più intelligenti di proseguire in questa direzione e prendere decisioni basate sulla realtà della transizione energetica”

Le grandi compagnie petrolifere, tuttavia, potranno tirare un sospiro di sollievo visto che il fondo norvegese possiede una grossa fetta delle loro azioni. Alla fine del 2018, infatti, controllava circa 300 produttori di petrolio e società di servizi. Tra le altre, 6 miliardi di dollari in azioni della Royal Dutch Shell, il 2,5% della compagnia, e il 2,3% della BP londinese. Il fondo è presente in più di 9mila compagnie in tutto il mondo, tra cui Apple, Nestle, Microsoft e Samsung. In media, possiede circa l’1,4% di tutte le compagnie mondiali. Il 70% dei possedimenti del fondo è investito in azioni.

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