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Macron al Cairo: più rispetto per i diritti umani, ma niente stop alla vendita di armi all’Egitto

Macron al Cairo: più rispetto per i diritti umani, ma niente stop alla vendita di armi all’Egitto

K metro 0 – Cairo – In un periodo caratterizzato da proteste interne e da un’agenda diplomatica fitta di impegni per il governo francese, le relazioni Egitto-Francia aggiungono un altro tassello nella cooperazione economica, con la sottoscrizione di ben 40 accordi, per un totale di 1,6 miliardi di euro. Il presidente francese Emmanuel Macron, ha

K metro 0 – Cairo – In un periodo caratterizzato da proteste interne e da un’agenda diplomatica fitta di impegni per il governo francese, le relazioni Egitto-Francia aggiungono un altro tassello nella cooperazione economica, con la sottoscrizione di ben 40 accordi, per un totale di 1,6 miliardi di euro.

Il presidente francese Emmanuel Macron, ha incontrato, per la sua prima visita ufficiale in Egitto, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, una visita, questa, che sino all’ultimo era stata in forse: Macron, infatti, pressato dall’opinione pubblica francese e dalle organizzazioni per i diritti umani, era incerto se incontrare, in un clima di apparente cordialità, il Presidente di un Paese che negli ultimi anni è scivolato fortemente sulla via dell’autoritarismo, con gravi limitazioni di diritti per oppositori politici, giornalisti, testate e siti internet, attivisti religiosi e laici. Soprattutto, Macron restava in un certo senso prigioniero delle sue stesse parole dell’ottobre 2017, quando, durante la visita di al-Sisi a Parigi, aveva dichiarato in pubblico di non voler “dare lezioni” all’Egitto, astenendosi da qualsiasi commento sullo status dei diritti civili nel Paese.

Ma da allora, la situazione interna egiziana è ulteriormente peggiorata: e dopo una preliminare telefonata di chiarimento col collega egiziano, il presidente francese è partito per il Cairo. Alla stampa, in vista dei colloqui, Macron ha detto di voler affrontare, durante la visita, i temi delle libertà civili e dei diritti umani.

Dopo il rovesciamento dell’autocrate Mubarak, e la breve parentesi governativa dell’ex presidente Mursi, l’Egitto è stato accusato di detenzioni arbitrarie, sparizioni, torture (vedi, per l’Italia, il caso Regeni del 2016, ultimamente al centro di serrati colloqui italo-egiziani).

Al Cairo, davanti ai giornalisti, Macron – pur senza calcare troppo la mano sull’argomento, per non rovinare i rapporti con un Paese con cui la Francia, da tre secoli, ha stretti rapporti geopolitici, commerciali, finanziari – stavolta ha parlato chiaramente, dicendo che troppe persone innocenti, in Egitto, sono state imprigionate, e che un trattamento migliore per gli oppositori politici è anzitutto nell’interesse dello stesso presidente egiziano.

“Ciò che sta accadendo qui, prima o poi, minaccerà la stabilità dell’Egitto”, ha aggiunto. “Le politiche attuali, così come vengono fatte, sono percepite dagli intellettuali e dalla società civile egiziana persino più forti che sotto il regime di Mubarak. Questo è paradossale e nefasto per il Paese e per la sua stabilità”. Il presidente al-Sisi, da parte sua, ha risposto di voler soltanto combattere il terrorismo, cercando di ripristinare nel Paese la stabilità dopo un periodo di disordini. Sulla questione libica, Francia ed Egitto stanno agendo in concomitanza per sostenere la lotta al terrorismo del generale Khalifa Haftar e agevolare una “riconciliazione nazionale”. “Lavoriamo insieme, da diversi mesi, sulla situazione in Libia” ha detto il presidente Macron nella conferenza stampa con il presidente egiziano Al Sisi. “Il dialogo stretto ci ha permesso di convergere e, soprattutto di agire di concerto sul terreno”.

Dall’altro lato, i difensori dei diritti umani hanno anche invitato la Francia, e le altre potenze occidentali, a fermare la vendita di armi all’Egitto, finché Abdel Fattah al-Sisi non cambierà questa linea fortemente autoritaria. Macron ha respinto la proposta dicendo nuovamente che bisogna rispettare la sovranità di questa nazione, e avvertendo che, in assenza del sostegno occidentale, l’Egitto, importante acquirente, potrebbe rivolgersi a Russia e Cina, come già ai tempi di Nasser. Secondo Macron, insomma, le due questioni relative ai diritti umani e alle vendite di armi, non sono interconnesse.

Il viaggio del presidente francese ha luogo in concomitanza con il 200esimo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Francia ed Egitto. Attualmente le aziende del paese europeo investono in Egitto circa 4,2 miliardi di euro attraverso 162 diverse società, con un volume dell’interscambio commerciale pari a 2,7 miliardi di euro.

Si tratta della prima visita di Macron in Egitto da capo dello Stato. Il presidente francese, dopo aver visitato le Piramidi e il sud del Paese con la sua delegazione, composta da ministri, imprenditori e studiosi, ha firmato con l’omologo egiziano vari accordi bilaterali. Parigi punta a intensificare la cooperazione con l’Egitto nel campo dell’industria militare, dei trasporti (col potenziamento, tra l’altro, della metropolitana del Cairo) e della cooperazione culturale e scientifica.

“Ho consegnato al presidente al-Sisi una lista sui casi che ci paiono i più evidenti e, in ogni caso, i più importanti, di violazioni di diritti umani e civili”, ha detto Macron, in una successiva conferenza stampa col Capo di Stato egiziano, riferendosi anche a “siti internet oscurati”. E ha aggiunto di aver ricordato ad al-Sisi la “ferma convinzione” che la stabilità deve andare “di pari passo” con il rispetto dei diritti umani.

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