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Efficacia e qualità della giustizia: Il Consiglio d’Europa pubblica il rapporto 2018

Efficacia e qualità della giustizia: Il Consiglio d’Europa pubblica il rapporto 2018

K metro 0 – Parigi – a Commissione europea per l’efficienza della giustizia (CEPEJ) del Consiglio d’Europa stabilisce le principali tendenze osservate in questo campo in 45 Paesi europei (*) oggi, in una relazione e in una banca dati interattiva accessibile al pubblico . Le tendenze, identificate da questa settima relazione di valutazione dal CEPEJ, sono state istituite nel

K metro 0 – Parigi – a Commissione europea per l’efficienza della giustizia (CEPEJ) del Consiglio d’Europa stabilisce le principali tendenze osservate in questo campo in 45 Paesi europei (*) oggi, in una relazione e in una banca dati interattiva accessibile al pubblico .

Le tendenze, identificate da questa settima relazione di valutazione dal CEPEJ, sono state istituite nel 2002 e includono:

nell’ambito dei bilanci del sistema giudiziario: Un lieve aumento generale: gli Stati europei spendono in media 64 € per abitante all’anno sul loro sistema giudiziario, con bilanci particolarmente importanti in Lussemburgo e Norvegia; l’investimento di ciascun Paese nel proprio sistema giudiziario deve essere valutato in proporzione al suo livello di ricchezza; Gli Stati che hanno dovuto tagliare i bilanci a causa della crisi economica e finanziaria del 2008 stanno gradualmente tornando ai livelli precrisi; Il bilancio dei tribunali rappresenta la parte più consistente del bilancio assegnato al sistema giudiziario (il 66% in media); la retribuzione del personale è la voce più consistente, specialmente negli Stati che hanno solo giudici professionisti; Nei paesi dell’Europa orientale, una parte maggiore del bilancio giudiziario è destinato ai pubblici ministeri (circa il 30%), mentre i paesi dell’Europa settentrionale tendono ad investire maggiormente nell’assistenza legale (oltre il 30% del bilancio del sistema giudiziario); Maggiori contributi da parte degli utenti al finanziamento del sistema giudiziario, attraverso tasse e spese processuali: solo Francia, Lussemburgo e Spagna prevedono l’accesso ai tribunali senza tasse; Le entrate generate in questo modo possono coprire oltre il 40% del budget del tribunale (Germania, Islanda, Irlanda, Malta, Turchia, Ucraina); in alcuni Paesi, le entrate derivanti dai registri coprono gran parte dei costi operativi dei tribunali e, nel caso dell’Austria, superano i costi operativi dell’intero sistema giudiziario; La tendenza a esternalizzare determinati servizi, al fine di ottimizzare le risorse di bilancio e fornire un livello più elevato di specializzazione e competenza; L’introduzione in tutti i Paesi di un sistemi di assistenza legale in casi criminali e di altro tipo, spesso andando oltre la semplice fornitura di un avvocato a titolo gratuito e includendo aspetti quali la mediazione o l’esecuzione di decisioni giudiziarie;

– nella sfera dei giudici e dei pubblici ministeri:

Lo sviluppo di ulteriori corsi di formazione e il passaggio a rendere obbligatorio l’accesso a posti o funzioni specializzate;

L’importanza attribuita all’esperienza dei candidati nella procedura di selezione dei posti dei giudici;

Stabilità del numero di giudici professionisti; c’è una crescente professionalizzazione dei giudici, in quanto meno Stati usano giudici non professionisti;

L’Europa è divisa sull’uso delle giurie, che esistono in poco meno della metà degli Stati membri del Consiglio d’Europa;

Misurata sulla base di una serie di indicatori (livello di personale, numero di casi, ruoli, procedure alternative), i servizi giudiziari più frequentati sono in Francia, Austria e Italia;

Livelli salariali sempre più simili di giudici e pubblici ministeri;

Un aumento del numero di avvocati, innescato dallo sviluppo dello stato di diritto nell’Europa centrale e orientale e dall’assistenza legale;

nell’ambito della parità all’interno del sistema giudiziario:

La femminilizzazione nei ranghi dei giudici e dei pubblici ministeri è una tendenza continua, ma il “soffitto di vetro” è ancora una realtà quando si tratta di funzioni di responsabilità;

Esistono poche misure specifiche per promuovere la parità (solo la Germania sembra aver sviluppato una politica globale a favore della parità, per il reclutamento di giudici e avvocati, notai e agenti di polizia);

Mentre la percentuale di donne aumenta tra giudici e pubblici ministeri, figure professionali  come avvocati, notai e agenti di polizia, sono prevalentemente di sesso maschile;

– nell’ambito dell’organizzazione dei tribunali:

Stanno diventando sempre meno numerosi, più grandi e più specializzati;

Le riforme della mappa giudiziaria sono in corso in tre quarti dei Paesi esaminati, accompagnate da nuovi metodi alternativi per la risoluzione delle controversie;

Il raggruppamento di tribunali va di pari passo con lo sviluppo di metodi di informazione e comunicazione basati su Internet;

Gli utenti giudiziari sono meglio informati grazie alle tecnologie dell’informazione, ma è il contatto umano che li aiuta a comprendere meglio le decisioni e la fiducia nella giustizia;

– nell’ambito delle prestazioni del sistema giudiziario:

Nel complesso, la produttività dei tribunali europei sta migliorando nei casi civili e penali;

Le domande di asilo hanno avuto un impatto significativo sul numero di casi in arrivo nel 2016 in 9 paesi: Germania, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Italia, Spagna, Svezia e Svizzera;

Le procedure giudiziarie richiedono più tempo in casi amministrativi che in cause civili, mentre i tribunali amministrativi, di secondo e terzo grado, incontrano maggiori difficoltà nel gestire l’afflusso di casi;

Nella giustizia penale, il tasso medio di casi risolti dal pubblico ministero nei confronti dei casi ricevuti è del 96%, con il 42% interrotto, il 28% portato davanti ai tribunali e il 27% con una sanzione o una misura imposta o negoziata dal pubblico ministero;

Nel complesso, la produttività dei tribunali penali sta migliorando, sebbene la durata delle procedure si stia allungando nei tribunali supremi.

 (*) Dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, solo il Liechtenstein e San Marino non sono stati in grado di fornire dati. Israele e Marocco hanno preso parte all’esercitazione in qualità di osservatori con la CEPEJ.

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