Tenerife. Arona, la comunità che capeggia è quella italiana
- Diritti e integrazione, Speciale
- 4 Ottobre 2020

K metro 0 – Roma – Italia, Australia, Canada, Unione Europea, Repubblica di Corea, Malta, Nuova Zelanda, Norvegia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, hanno espresso una profonda preoccupazione per l’escalation del conflitto in Myanmar e in particolare per i crescenti attacchi ai civili, che stanno causando un aggravarsi della devastante crisi umanitaria e dei
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K metro 0 – Buenos Aires – Il presidente argentino Javier Milei ha dichiarato di volere che le isole diventino argentine “nel quadro della pace”. “Non rinunceremo alla nostra sovranità, né cercheremo un conflitto con il Regno Unito”. Si è rifiutato tuttavia di indicare una data, affermando che “ci vorrà tempo” e che si tratterà
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K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea si prepara a un giro di vite sui visti, per contrastare l’immigrazione irregolare. Gli ambasciatori degli Stati membri, riuniti nel Coreper, hanno concordato la posizione del Consiglio su un progetto di regolamento che aggiorna un meccanismo che consente all’Ue di sospendere l’esenzione dal visto, per quei Paesi
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K metro 0 – New York – L’Organizzazione non governativa internazionale Human Rights Watch, ha pubblicato di recente il suo rapporto mondiale 2024 sui nuovi impegni che gli Stati membri dell’Unione europea hanno messo in atto o rinnovato per tutelare i diritti umani nel 2023. Ecco il bilancio di un anno su temi fondamentali come
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K metro 0 – Bruxelles – Sebbene le regole del Nutri-score siano state inasprite il 1° gennaio, il sistema non è ancora unanimemente accettato in Europa. Il processo di armonizzazione è in fase di stallo, poiché altri sistemi si sono sviluppati in parallelo, come ad esempio in Italia. Il Nutri-score, indicatore colorato sulle confezioni, che
READ MOREK metro 0 – Bruxelles – L’apertura dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea è una decisione “sbagliata”, che potrebbe avere effetti negativi, ma “le conseguenze finanziarie ed economiche di ciò non saranno pagate dagli ungheresi”. Così il primo ministro ungherese Viktor Orban, secondo quanto riportato sui social dal Zoltan Kovacs, segretario di Stato per le
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