Tenerife. Arona, la comunità che capeggia è quella italiana
- Diritti e integrazione, Speciale
- 4 Ottobre 2020

K metro 0 – Parigi – Un ambasciatore assai poco “diplomatico”. Noto per i suoi commenti crudi e aggressivi via Twitter, Lu Shaye capo dell’ambasciata cinese a Parigi, è stato convocato dal ministero degli esteri francese per insulti e minacce contro deputati dell’Assemblé nationale e ha reagito furiosamente alle nuove sanzioni occidentali sulle violazioni dei
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K metro 0 – Strasburgo – Il Consiglio europeo, ha deciso oggi di imporre misure restrittive a undici persone e quattro entità responsabili di gravi violazioni e abusi dei diritti umani in vari paesi del mondo. Queste 15 designazioni, così come l’inserimento in elenco di quattro cittadini russi all’inizio del mese, rientrano nel primo pacchetto
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K metro 0 – Bruxelles – Oggi, i ministri degli esteri dell’Unione europea hanno concordato sanzioni contro Myanmar e Cina per violazioni dei diritti umani, abusi e violenze. L’UE, inoltre, ha ampliato le misure contro 11 membri della giunta Myanmar a seguito del colpo di stato del mese scorso. Dieci delle undici persone interessate sono
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K metro 0 – Berlino – L’Unione Europea dovrebbe adottare un approccio più duro per proteggere le aziende dalle pratiche commerciali sleali cinesi poiché Pechino non mantiene la sua promessa di aprire ulteriormente la sua economia, ha affermato oggi l’associazione dell’industria tedesca BDI, secondo quanto riporta Reuters. La Cina è diventata il partner commerciale più
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K metro 0 – Adnkronos – Pechino – La Cina lancia il passaporto vaccinale, primo Paese al mondo a farlo. Il certificato, digitale o cartaceo, che prova l’immunizzazione del possessore, è disponibile per i cittadini cinesi che lo richiederanno attraverso la piattaforma WeChat: il suo scopo è di “aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale
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K metro 0 – New York – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ieri, non è riuscito ad arrivare a un accordo per una “dichiarazione congiunta”, riferisce Anadolu. Nel frattempo, continua la repressione sempre più sanguinosa da parte dell’esercito birmano contro i dissidenti pro-democrazia, portando così il bilancio a 54 morti. La riunione dell’organismo
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