K metro 0 – Gerusalemme – Un neonato palestinese di un mese è morto oggi nella Striscia di Gaza a causa del freddo intenso, portando a 13 il numero complessivo delle vittime registrate negli ospedali dall’inizio dell’attuale ondata di maltempo. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza, precisando che il decesso è
K metro 0 – Gerusalemme – Un neonato palestinese di un mese è morto oggi nella Striscia di Gaza a causa del freddo intenso, portando a 13 il numero complessivo delle vittime registrate negli ospedali dall’inizio dell’attuale ondata di maltempo. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza, precisando che il decesso è avvenuto in un contesto di brusco abbassamento delle temperature che sta colpendo il territorio.
Secondo il comunicato del dicastero, rilanciato dall’emittente televisiva qatariota “Al Jazeera”, il bambino, identificato come Saeed Asaad Abdeen, è deceduto “a seguito del forte calo delle temperature”, mentre le altre vittime segnalate nelle ultime settimane sarebbero morte in circostanze analoghe o in seguito a crolli di edifici resi instabili dalle piogge e dalle condizioni strutturali compromesse. Le autorità sanitarie locali, sottolineano che i decessi non si sono verificati tutti nella stessa giornata, ma rappresentano un bilancio cumulativo legato ai recenti fronti di bassa pressione e al freddo intenso che stanno interessando la Striscia. La situazione colpisce in modo particolare i bambini che vivono nei campi per sfollati, dove migliaia di famiglie risiedono in tende o ripari di fortuna privi di adeguata protezione termica.
Il direttore del complesso ospedaliero Al Shifa, Mohammed Abu Salmiya, ha dichiarato che i minori a Gaza sono esposti contemporaneamente agli effetti del conflitto, al freddo e alla diffusione di malattie. “I bambini muoiono sotto i bombardamenti, ma anche per il freddo e per la mancanza di cure”, ha affermato, segnalando una fase che definisce “la peggiore in assoluto” per la carenza di medicinali essenziali.
Parallelamente, – riferisce Nova – il Comune di Gaza ha lanciato un allarme sulle ripercussioni della crisi nella raccolta dei rifiuti solidi, aggravata dalla scarsità di carburante necessario al funzionamento dei mezzi. Secondo l’amministrazione municipale, i servizi operano attualmente a circa il 50 per cento della capacità ordinaria, proprio mentre le piogge invernali aumentano i rischi sanitari e ambientali. La municipalità ha chiesto un intervento urgente per garantire forniture di carburante, attrezzature e supporto operativo, avvertendo del pericolo di una “catastrofe umanitaria ed ecologica” se la situazione dovesse protrarsi.













