K metro 0 – Tel Aviv – Non si placa la polemica in Israele dopo la diffusione del video che mostrerebbe militari delle Forze di difesa israeliane (Idf) abusare di un detenuto palestinese nel carcere di Sde Teiman nel deserto del Negev. Un brutale episodio di tortura e abuso sessuale ai danni di un detenuto palestinese
K metro 0 – Tel Aviv – Non si placa la polemica in Israele dopo la diffusione del video che mostrerebbe militari delle Forze di difesa israeliane (Idf) abusare di un detenuto palestinese nel carcere di Sde Teiman nel deserto del Negev. Un brutale episodio di tortura e abuso sessuale ai danni di un detenuto palestinese proveniente dalla Striscia di Gaza.
La diffusione del video che mostra militari abusare di un detenuto palestinese “è forse il più grave attacco propagandistico che lo Stato di Israele abbia mai subito dalla sua fondazione”. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di un punto stampa prima dell’inizio della sessione del gabinetto governativo israeliano.
“L’incidente ha causato un enorme danno d’immagine a Israele, alle Idf e ai nostri militari”, osserva Netanyahu, chiedendo che venga condotta “un’indagine indipendente e autonoma”.
Il prigioniero palestinese, bendato, ammanettato e completamente immobilizzato, sarebbe stato picchiato e violentato per circa 15 minuti da cinque soldati riservisti dell’esercito israeliano (IDF). Il detenuto sarebbe stato anche accoltellato ai glutei e avrebbe riportato lesioni rettali, oltre alla frattura di costole e perforazione di un polmone. L’uomo è stato poi portato d’urgenza in ospedale israeliano con gravi ferite, tra cui costole rotte e danni interni.
È un caso che mette in difficoltà Netanyahu e pone interrogativi sulla condotta dell’esercito israeliano nei confronti dei prigionieri palestinesi. Il Dipartimento di Stato Usa, ha reagito chiedendo all’esercito israeliano di indagare su sé stesso.
La vicenda non è una novità, sono emerse testimonianze di maltrattamenti, torture e abusi sessuali sistematici all’interno della struttura di detenzione di Sde Teiman, denunciati da ex detenuti e organizzazioni per i diritti umani.













