Ue, frontiere: addio timbro sul passaporto da aprile 2026

Ue, frontiere: addio timbro sul passaporto da aprile 2026

K metro 0 – Bruxelles – Stop al timbro sul passaporto dal 12 ottobre 2025. È entrato in vigore in tutta l’Unione Europea il nuovo sistema elettronico di ingresso (EES), che sostituirà l’attuale stampo sul documento per i cittadini extracomunitari. Il nuovo sistema, introdotto gradualmente nei prossimi sei mesi ai valichi di frontiera esterni, sarà

K metro 0 – Bruxelles – Stop al timbro sul passaporto dal 12 ottobre 2025. È entrato in vigore in tutta l’Unione Europea il nuovo sistema elettronico di ingresso (EES), che sostituirà l’attuale stampo sul documento per i cittadini extracomunitari. Il nuovo sistema, introdotto gradualmente nei prossimi sei mesi ai valichi di frontiera esterni, sarà pienamente operativo entro il 10 aprile 2026. Fino al 9 aprile del prossimo anno si andrà avanti come prima. Al contempo, la novità sarà introdotta prima negli aeroporti, poi alle frontiere marittime e infine alle frontiere terrestri.

Elenco completo dei Paesi in cui è in fase di introduzione l’EES

Si parte con Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera.

Il nuovo sistema di controllo delle frontiere dell’UE, EES (acronimo inglese di Entry/Exit System) è stato progettato dall’Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi informativi su larga scala, e registra i dati personali e biometrici ad ogni ingresso e uscita dallo spazio Schengen. Così, quando sarà operativo, i passaggi di frontiera potranno essere registrati e tracciati digitalmente. L’UE punta difatti a controllare meglio la migrazione irregolare, prevenire le frodi relative all’identità e monitorare con maggiore precisione il tempo di permanenza all’interno dei confini del blocco continentale.

La novità ha però già scatenato le reazioni di molti, soprattutto scienziati e organizzazioni per i diritti umani. Temono l’EES comporti rischi per i diritti fondamentali e umani delle persone interessate. Mettono in guardia innanzitutto da una massiccia espansione della raccolta di dati da parte dello Stato, ma anche dalla violazione del diritto alla privacy.

Il commissario europeo responsabile dell’EES, Magnus Brunner, ha tuttavia sottolineato i nuovi vantaggi, come riporta ZDF heute: “Per la prima volta disporremo di informazioni complete, affidabili e in tempo reale su chi entra ed esce dallo spazio Schengen”. Il nuovo sistema dovrebbe colmare il più rapidamente possibile le lacune esistenti nella registrazione analogica.

Chi riguarda e chi no

EES si applicherà ai viaggiatori provenienti da paesi extra UE che entrano nello spazio Schengen dai 90 ai 180 giorni. Vale a dire, sia i visitatori esenti dall’obbligo di visto, provenienti, ad esempio, dal Regno Unito o dal Giappone, sia coloro che devono richiedere un visto Schengen, magari, dalla Turchia. Il sistema non riguarda invece chi attraversa il confine dalla Germania alla Francia, cioè per gli spostamenti all’interno dello spazio Schengen.

Come funziona l’EES e quali dati vengono raccolti?

In futuro, quando i viaggiatori provenienti da paesi extra UE entreranno nell’UE, i loro dati personali saranno registrati in forma digitale. Al primo attraversamento della frontiera, il sistema annota anche le caratteristiche biometriche, ovvero una foto del viso e quattro impronte digitali. Informazioni che sono memorizzate nella banca dati centrale dell’UE insieme ai dati del passaporto e allo scopo del viaggio. Le autorità di polizia dei rispettivi paesi o Europol, potranno accedervi per almeno tre anni.

In caso di viaggi successivi, il sistema riconoscerà automaticamente se si è già registrati. In tal modo, il controllo del visto o dei precedenti soggiorni prolungati sarà più rapido. Secondo l’UE, ciò consentirà di aumentare l’efficienza dei controlli alle frontiere e di combattere meglio gli abusi dei soggiorni brevi ripetuti.

Chi si oppone alla registrazione dei dati non potrà entrare nel territorio dei paesi europei, secondo quanto riportato sul sito ufficiale dell’EES. Il “vecchio” timbro non esisterà più a partire da aprile 2026.

 “I viaggiatori americani devono essere a conoscenza dell’EES, ma anche del fatto che non è la stessa cosa dell’ETIAS, che è in fase di introduzione”, ha dichiarato Katy Nastro, esperta di viaggi di Going, alla ABC News. “Quindi non è necessario presentare alcuna domanda, né preoccuparsi di nulla oltre alla documentazione tipica per i viaggi internazionali.

E aggiunge: “Coloro che si oppongono alla raccolta dei dati biometrici potrebbero dover riconsiderare la loro posizione al riguardo, poiché questa pratica è considerata non negoziabile per i Paesi Schengen”.

 

di Sandro Doria

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