K metro 0 – Roma – “l’attuale situazione geopolitica mondiale è estremamente complessa, motivo per cui i paesi turcici devono agire insieme nel loro interesse comune”. “Oggi la comunità internazionale ci riconosce come Stati forti e uniti, in grado di affrontare sfide impegnative. Molti Paesi hanno mostrato interesse per le attività della nostra Organizzazione. Il
K metro 0 – Roma – “l’attuale situazione geopolitica mondiale è estremamente complessa, motivo per cui i paesi turcici devono agire insieme nel loro interesse comune”. “Oggi la comunità internazionale ci riconosce come Stati forti e uniti, in grado di affrontare sfide impegnative. Molti Paesi hanno mostrato interesse per le attività della nostra Organizzazione. Il Kazakhstan sostiene l’idea di istituire il format Ots+, il cui obiettivo principale sarà l’ulteriore espansione della nostra cooperazione”, ha dichiarato il presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev, nel suo intervento al 12mo vertice del Consiglio dei capi di Stato dell’Organizzazione degli Stati turcici (Ots) a Gabala, in Azerbaigian.
Il Kazakhstan, poi, non dimentica i suoi stretti rapporti con l’Italia, il cui presidente Sergio Mattarella, il 29 e 30 settembre scorsi, in visita ufficiale ad Astana, ha aperto nuove opportunità in tutti i settori della cooperazione tra i due Paesi, dall’energia alla cultura passando per le infrastrutture e le materie prime critiche, nel solco di un rapporto sempre più intenso tra i due Stati. Lo ha confermato l’ambasciatore del Kazakhstan in Italia, Yerbolat Sembayev, in un briefing con la stampa italiana ed internazionale a Roma ieri, il 7 ottobre tracciando un programma chiaro e ambizioso.
Mattarella e Tokayev, ha sottolineato l’ambasciatore, hanno trovato terreno comune anche sulle grandi questioni globali, esprimendo preoccupazione per l’escalation dei conflitti in corso e la comune volontà di promuovere iniziative per la promozione della pace in Ucraina e in tutto il Medio Oriente. Il presidente kazakho, ha inoltre precisato Sembayev, ha espresso apprezzamento per il sostegno dell’Italia all’iniziativa riguardante l’apertura ad Almaty di un Centro regionale delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile per l’Asia centrale e l’Afghanistan. Astana, ha affermato il diplomatico, guarda con attenzione a Kabul, con cui intrattiene rapporti economici e commerciali per ragioni umanitarie.
Il Paese caucasico, più in generale, vuole rafforzare il suo ruolo quale ponte tra Europa e Asia, e a questo punta anche la strategia di modernizzazione del Kazakhstan portata avanti dal presidente Tokayev. L’ambasciatore Sembayev, nel suo perfetto italiano, ha spiegato come il già citato discorso alla nazione del leader kazakho abbia avuto un focus particolare sull’intelligenza artificiale, che il governo vuole integrare in tutti i settori dell’economia; ma anche sulla prosecuzione delle riforme politiche. Dopo l’ampia trasformazione del sistema istituzionale negli scorsi anni, Tokayev ha suggerito ora il passaggio a un parlamento unicamerale, questione che sarà sottoposta a referendum nazionale nel 2027.
Il diplomatico ha ricordato che il presidente Mattarella con la sua “visita ha dato nuovo impulso al dialogo politico, aprendo nuove opportunità in molteplici settori”. A partire dagli idrocarburi, che costituiscono una parte predominante (circa l’80-85 per cento) dell’intero interscambio, arrivato nel 2024 a 20 miliardi di dollari, consolidando il ruolo dell’Italia come primo partner commerciale del Kazakhstan nell’Unione europea. Tuttavia, ha spiegato l’ambasciatore, “si è parlato molto di diversificazione dell’interscambio, sia attraverso l’aumento dell’export italiano verso il Kazakhstan, sia attraverso l’allargamento del paniere di prodotti esportati da Astana verso l’Italia”.
Oggi in Kazakhstan, ha detto Sembayev, operano “con successo” quasi 270 aziende italiane, ma vi sono importanti opportunità per nuovi investimenti. A partire dalle terre rare, oggetto di un protocollo d’intesa firmato in occasione della precedente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, lo scorso maggio.
“Abbiamo bisogno di investimenti, di tecnologia per esplorare e sviluppare le nostre risorse”, ha osservato l’ambasciatore. “Ora – ha aggiunto – ci sono le basi legali per cooperare, però le aziende italiane devono correre, perché la concorrenza è tanta”. Poi ci sono le infrastrutture: anche di questo hanno discusso Mattarella e Tokayev ad Astana. Il Kazakhstan sta puntando sull’espansione dei porti sul Mar Caspio e delle sue reti ferroviarie nel quadro della Rotta internazionale di trasporto transcaspico, il cosiddetto Corridoio di mezzo, volto a collegare l’Estremo Oriente e l’Europa aggirando le più costose e insicure rotte odierne.
Sembayev ha menzionato quindi i settori delle rinnovabili, che vedono in prima fila in Kazakhstan l’italiana Eni; della meccanica, che copre quasi il 36 per cento dell’export italiano verso il Paese centrasiatico.
Secondo Sembayev, particolare attenzione nei colloqui tra Mattarella e Tokayev è stata destinata all’espansione dei legami culturali e umanitari. Nell’occasione è stata annunciata l’intitolazione a Marco Polo di una strada di Astana. Il prossimo 30 ottobre, inoltre, sarà inaugurato a Roma un busto dedicato al poeta kazakho Abaj Kunanbaev, di cui quest’anno si celebrano i 180 anni dalla nascita. “Sempre quest’anno – ha aggiunto l’ambasciatore – prevediamo di pubblicare un libro del professore italiano Federico Pastore sullo studioso ed etnografo Chokan Valikhanov e sulla nascita del moderno Kazakhstan”. Il programma degli appuntamenti non finisce qui. “Proprio il 7 ottobre, è stato firmato un accordo di cooperazione tra il Museo nazionale del Kazakhstan e l’Istituto Centrale del Restauro, che mira a sviluppare una collaborazione scientifica tra le due parti anche attraverso la formazione di specialisti”.
Infine, fiorenti sono i contatti tra università, docenti e studenti dei due Paesi: tra gli atenei italiani e kazakhi, ha detto Sembayev, vi sono oggi più di 30 accordi, e secondo i dati del consolato italiano circa 6 mila giovani kazakhi studiano in Italia.