K metro 0 – New York – Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha dichiarato che quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza è orribile e che la guerra nel territorio palestinese è intollerabile sul piano morale, politico e giuridico. Il numero uno del Palazzo di vetro, ha inoltre affermato di essere disposto a incontrare
K metro 0 – New York – Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha dichiarato che quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza è orribile e che la guerra nel territorio palestinese è intollerabile sul piano morale, politico e giuridico. Il numero uno del Palazzo di vetro, ha inoltre affermato di essere disposto a incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alle Nazioni Unite. Mentre la Commissione europea si appresta a adottare un pacchetto di misure contro Israele, lo ha annunciato ieri, Paula Pinho, portavoce dell’esecutivo comunitario.
L’opinione pubblica mondiale nei confronti di Tel Aviv, rimane molto critica soprattutto per la campagna militare a Gaza, alzando la pressione nei confronti dei leader politici. E non solo le recenti azioni israeliane hanno esacerbato le tensioni: l’attacco aereo israeliano a Doha, in Qatar, ha suscitato una condanna unanime da parte delle nazioni arabe e islamiche durante un vertice d’emergenza convocato in Qatar. Mentre l’Alleanza Atlantica si mobilita sul fronte dell’Europa dell’est contro la minaccia russa, nella lontana Doha c’è chi pensa ad una Nato, ma in stile arabo. Infatti, i partecipanti hanno concordato di prendere misure “per attivare i meccanismi di difesa comune e le capacità di deterrenza del Golfo”, secondo quanto hanno dichiarato in una nota, ma senza fornire ulteriori dettagli.
Intanto, “il nuovo assalto dell’Idf a Gaza è assolutamente sconsiderato e spaventoso”. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri britannica Yvette Cooper, secondo cui l’attacco finale di terra israeliano “porterà solo altro spargimento di sangue, ucciderà altri civili innocenti e metterà in pericolo gli ostaggi rimasti”.
L’operazione a Gaza City è iniziata nel pieno della notte in stile assedio medievale, con le truppe scelte israeliane che nell’oscurità hanno occupato le postazioni avanzate nei sobborghi da cui scagliare l’assalto finale contro Hamas. “Vogliamo prendere il controllo di Gaza City perché oggi è il simbolo principale della capacità di governare di Hamas. Se cadrà, anche loro cadranno”, ha affermato il ministro della Difesa Israel Katz. Il piano è chiaro: entreranno lentamente nei quartieri, scatenando un volume di fuoco enorme contro qualsiasi movimento sospetto. La sicurezza dei militari avrà la priorità sulla velocità dell’operazione: non andranno avanti senza la certezza di avere prima eliminato ogni insidia.
Non ci sono informazioni neutrali e non esiste una verità, ma c’è una certezza: per la prima volta nella storia si combatte casa per casa in un centro urbano popolato da 600mila persone. Non era accaduto neppure a Stalingrado nel 1942 e, per andare a tempi più recenti, nemmeno a Grozny, la capitale della Cecenia rasa al suolo dall’armata russa nel 1994 e nel 1999. Quindi, è facile prevedere che quella di Gaza City sarà una carneficina, il culmine della feroce campagna militare lanciata da Israele.
Dall’inizio della guerra sono state uccise quasi 65.000 persone e gran parte della popolazione è stata sfollata, mentre è in corso una carestia conclamata. Quasi 65mila palestinesi sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre, secondo il ministero della Salute palestinese. Il ministero non fa distinzione tra civili e combattenti, ma ha affermato che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini.