Novi Pazar, l’Università che porta i Balcani nel futuro

Novi Pazar, l’Università che porta i Balcani nel futuro

K metro 0 – Belgrado – “Cari fratelli e sorelle, mi occupo attivamente della scrittura e della ricerca della nostra storia da oltre 30 anni. Ho pubblicato sette libri e realizzato tredici documentari. Ho intervistato oltre 90 testimoni della nostra storia di inestimabile importanza, risalente al periodo del Regno di Jugoslavia, della Seconda guerra mondiale

K metro 0 – Belgrado – “Cari fratelli e sorelle, mi occupo attivamente della scrittura e della ricerca della nostra storia da oltre 30 anni. Ho pubblicato sette libri e realizzato tredici documentari. Ho intervistato oltre 90 testimoni della nostra storia di inestimabile importanza, risalente al periodo del Regno di Jugoslavia, della Seconda guerra mondiale e del periodo di terrore postbellico del ministro della polizia (interni) Aleksandar Ranković…” scriveva sul sito hajrat.org l’autore Harun Crnovršanin. “Tuttavia, non mi è mai stato così difficile come ora scrivere qualcosa sul nostro muftì, il defunto Muamer Zukorlić, un uomo straordinario che ha segnato il XXI secolo. Qualunque cosa scriva su questo personaggio sarà insufficiente e incompleta.

Le eredità che ha lasciato sono di inestimabile valore per il popolo bosniaco, in particolare per noi del Sandžak (Sangiaccato). Durante la sua vita ha conquistato tutti con il suo comportamento, la sua posizione, il suo coraggio e il suo patriottismo come nessun altro prima di lui. Ha costruito baluardi inespugnabili per preservare l’identità bosniaca e li ha difesi stoicamente, nonostante i tentativi dei distruttori di annullare tutto ciò che aveva creato…”.

L’accademico Mufti Muammar Zukorlić, morto in circostanze misteriose (in seguito si accertò il decesso da avvelenamento da metalli) a 51 anni, è stato il fondatore dell’Università Internazionale di Novi Pazar, nella regione del Sandzak, che si estende tra la Serbia sud-occidentale e il Montenegro settentrionale. Un territorio dalla forte identità etnica, con la maggioranza dei suoi circa 500.000 abitanti che si identificano come bosnjaci musulmani. Le Comunità di Bosnjaci sono presenti in tutto il mondo in grande numero, e nel Sandzak e dintorni ne vivono molti di più di quanto riportano i dati conosciuti.

L’Università di Novi Pazar è stata fondata nel 2002 attraverso la fondazione benefica (wakf), con l’obiettivo di rendere l’istruzione e la costante ricerca della conoscenza un segno distintivo riconoscibile della regione, come prima università in quest’area, costruendo un solido ponte di Pace, attraverso la conoscenza e il dialogo, L’accademico Muamer Zukorlić è stato supportato da diversi collaboratori, dai più umili ai più conosciuti, e soprattutto dal primo ministro di allora, Zoran Đinđić: nacque un nuovo modello universitario, con l’obiettivo di colmare le lacune e offrire un approccio moderno all’istruzione superiore e alla scienza.

L’ateneo è tuttora impegnato nella sua missione di fornire un’istruzione di qualità per tutti, promuovendo il multiculturalismo, la conoscenza e il senso di responsabilità verso la comunità.

Uno degli obiettivi principali dell’Università di Novi Pazar è quello di rendere accessibile la conoscenza ai giovani. L’insegnamento interattivo e il tutoraggio degli studenti sono caratteristiche fondamentali. Adattandosi alle tendenze moderne e ai cambiamenti nel mercato del lavoro, i programmi di studio sono progettati per consentire agli studenti di acquisire le conoscenze pratiche necessarie per una carriera professionale di successo. Attraverso la pratica e la teoria, essi vengono preparati per il mercato del lavoro e migliorano le loro competenze in più settori professionali, con maggiori possibilità di trovare un impiego qualificato.

L’Università Internazionale di Novi Pazar ha così riaccreditato tutti i programmi di studio di livello base, master e dottorato, in tre aree scientifiche. Il merito di aver risolto questa ingiustizia pluriennale di vecchia data, va dunque allo scomparso fondatore e promotore dell’Università Internazionale, Zukorlić, e al team di persone che ha lavorato giorno e notte alla preparazione dei documenti necessari per l’accreditamento. Questo può essere considerato uno dei cinque grandi obiettivi raggiunti dal movimento Rahemtli Muftije.

La morte improvvisa del prof. Muamer Zukorlic quindi sconvolse nel 2022 l’intera regione a maggioranza musulmana, a cavallo tra Serbia e Montenegro: come apparve evidente ai suoi funerali. Come leader religioso e poi come politico, ma anche come imprenditore e filantropo, il mufti Zukorlic, ha lasciato un segno unico nella politica e nella società bosniaca nella regione di Sandzak.

Il corpo del leader musulmano serbo è stato anche riesumato a causa di un sospetto avvelenamento. Usame Zukorlic, che ha sostituito il padre alla guida del Partito della Giustizia e della Riconciliazione, aveva dichiarato che suo padre era stato avvelenato, secondo i risultati dei test effettuati da due laboratori indipendenti in Europa.

“Uno ha detto che c’è un’alta probabilità di avvelenamento da metalli pesanti, e l’altro che si tratta di avvelenamento alimentare, il che è sufficiente per farci sospettare che il mufti non sia morto di morte naturale”, aveva dichiarato alla N1 TV.

Muamer Zukorlic, mufti di Sandzak, leader del Partito della Giustizia e della Riconciliazione, era anche vicepresidente del Parlamento serbo. Nei suoi 14 anni come muftì della Comunità musulmana in Serbia, l’organismo ufficiale che rappresenta i musulmani del Paese, Zukorlic ha accumulato un’immensa popolarità nella regione del Sandzak e tra i musulmani in Bosnia, diventando a tutt’oggi un simbolo di Pace e dialogo nella terra dei Balcani.

 

Dr.  Admir Ceman 

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