Spagna: gli imprenditori chiedono innalzamento limite pagamenti contante a 3 mila euro

Spagna: gli imprenditori chiedono innalzamento limite pagamenti contante a 3 mila euro

K metro 0 – Madrid – Il Foro imprenditoriale di Madrid ha chiesto al governo spagnolo di alzare il limite per i pagamenti in contanti dagli attuali 1.000 euro a 3 mila euro, sostenendo che l’attuale soglia risulta “penalizzante” per autonomi, piccole imprese e consumatori. Lo ha affermato il presidente dell’organizzazione, Hilario Alfaro, in una

K metro 0 – Madrid – Il Foro imprenditoriale di Madrid ha chiesto al governo spagnolo di alzare il limite per i pagamenti in contanti dagli attuali 1.000 euro a 3 mila euro, sostenendo che l’attuale soglia risulta “penalizzante” per autonomi, piccole imprese e consumatori. Lo ha affermato il presidente dell’organizzazione, Hilario Alfaro, in una nota, riferisce Nova.

Secondo Alfaro, il limite attuale “asfissia l’imprenditore” e non tiene conto del contesto inflazionistico, che ha ridotto sensibilmente il potere d’acquisto. “Non si possono equiparare i 1.000 euro di oggi a quelli di qualche anno fa”, ha dichiarato. A suo avviso, il tetto vigente ostacola transazioni quotidiane del tutto legittime, come l’acquisto di materiali o il pagamento di servizi, e colpisce soprattutto chi rispetta le regole. Il Foro ricorda che la normativa europea approvata nel 2023 stabilisce un limite massimo uniforme di 10 mila euro per i pagamenti in contanti a partire dal 2027, lasciando comunque agli Stati membri la possibilità di fissare soglie inferiori.

In questo contesto, Alfaro ritiene che un limite a 3 mila euro sarebbe “più equilibrato” e coerente con l’evoluzione del quadro normativo europeo. “Difendere l’uso del contante non significa favorire l’economia sommersa, ma garantire libertà e flessibilità a cittadini e imprese”, ha concluso Alfaro.

Quasi una azienda spagnola su tre (29,7 per cento) ha subito “ripercussioni negative” a causa delle tensioni legate all’aumento dei dazi statunitensi. È quanto indicato in un rapporto del Banco di Spagna, la Banca centrale spagnola. I dati rivelano che i comparti più danneggiati sono l’industria (51 per cento), i trasporti (44 per cento) e il commercio (40 per cento), mentre i settori professionali, amministrativi e immobiliari risultano meno colpiti.

In particolare, per il 78 per cento delle imprese, l’effetto principale dei dazi si manifesta nella crescente incertezza sui futuri andamenti economici. Per fronteggiare l’aumento dei costi, oltre il 45 per cento delle aziende ha dichiarato l’intenzione di trasferirli ai prezzi di vendita, un 34 per cento prevede di diversificare i fornitori esteri, e un 28 per cento sta puntando ad aprirsi a nuovi mercati. Questa risposta riflette una strategia di adattamento “mirata ad assorbire l’impatto dei dazi, piuttosto che subirne passivamente la pressione”, si evidenzia nel rapporto. 

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