Orleans: un’ondata di poster razzisti ha invaso il centro storico e il campus universitario

Orleans: un’ondata di poster razzisti ha invaso il centro storico e il campus universitario

K metro 0 – Parigi – “Zona vietata ai musulmani”. E ancora: “vietata la preghiera in strada”, “velo proibito”, “fondamentalisti interdetti”, “rituali proibiti”, “sacrifici proibiti”. Campeggiano nei poster gialli, sparsi nel centro storico e nel campus universitario di Orleans, capoluogo del dipartimento del Loiret, a 120 km da Parigi, i simboli circolari di divieto, a

K metro 0 – Parigi – “Zona vietata ai musulmani”. E ancora: “vietata la preghiera in strada”, “velo proibito”, “fondamentalisti interdetti”, “rituali proibiti”, “sacrifici proibiti”. Campeggiano nei poster gialli, sparsi nel centro storico e nel campus universitario di Orleans, capoluogo del dipartimento del Loiret, a 120 km da Parigi, i simboli circolari di divieto, a mo’ di segnaletica stradale, con questi slogan razzisti.

Affiches color giallo, come quello delle stelle di David che contrassegnavano gli ebrei nel lager nazisti… Altri manifesti sono apparsi alla facoltà di Orléans-La Source, con slogan in lingua inglese  come: “il multiculturalismo è un genocidio” e “ama il tuo paese, odia gli antifascisti”, scritti in inglese.

Un logo utilizzato dai movimenti neonazisti

Molti di questi poster autoadesivi  contengono simboli dell’estrema destra storica, come il Totenkopf, un teschio con due tibie incrociate, usato   Dopo essere servito come distintivo per le unità delle SS durante la seconda guerra mondiale, oggi è utilizzato soprattutto dai movimenti neonazisti. Altri adesivi raffigurano un “sole nero”, un simbolo nordico adottato anch’esso dai nazisti.

Con la sua campagna, l’estrema destra francese vuole dichiarare Orléans zona “anti-musulmana”, in particolare nei pressi della sala di preghiera e davanti ad alcuni esercizi commerciali.

Dopo l’incendio della moschea di Jargeau lungo la Loira, l’unica aperta ai visitatori non musulmani (già presa di mira da iscrizioni e minacce razziste nel 2023)  ecco dove porta l’odio islamofobo sfacciato, ha scritto Dominique Durand di franceinfo.

“Con la sua campagna, l’estrema destra vuole dichiarare Orléans una zona ‘anti-musulmana’ ha reagito sui suoi social network La France Insoumise del  Loiret (la gauche di Jean Luc-Melenchon, che intercetta larga parte degli elettori musulmani in Francia), denunciando l’ondata di poster islamofobi.

Nel pomeriggio di mercoledì 13 maggio, France 3 ha potuto osservare che la polizia nazionale stava cercando questi manifesti nei pressi dell’università. “Il comune scatterà una foto e redigerà un verbale ufficiale giudiziario per ogni poster che troveremo”, hanno dichiarato le autorità municipali. “Presenteremo sistematicamente una denuncia contro ignoti”.

Gli investigatori stanno anche esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza per cercare di identificare uno o più possibili autori di “questi contenuti sconcertanti”.

Il sito web non è più online

Gli autoadesivi sono stati venduti sul sito web neonazista  BlackSun&Co, che non è più online da mercoledì 14 maggio. E il suo gestore è stato condannato al carcere per aver tollerato crimini contro l’umanità.

Fino a poche ore prima, questi adesivi venivano venduti dal sito web BlackSun&Co, il cui logo è un Totenkopf (un teschio) sovrapposto a un “sole nero” (presente in inglese nel nome del sito).

Il negozio online vendeva autoadesivi islamofobi, razzisti e suprematisti bianchi apparsi a Orleans. Ma anche magliette, una delle quali recava, sarcasticamente, la scritta in inglese “welcome refugees” (benvenuti rifugiati) attorno a una stampa che rappresentava il campo di sterminio di Auschwitz, oppure a una bandiera tedesca con la svastica, d’epoca nazista. 

Secondo un messaggio pubblicato martedì 13 maggio sul Telegram, la polizia è intervenuta per sequestrare materiali e scorte da distruggere.

Secondo la stessa fonte, il proprietario del sito è stato condannato a cinque anni di ineleggibilità  e a cinque  mesi di carcere, con l’obbligo di seguire un corso di cittadinanza. Ed è stato riconosciuto colpevole di aver tollerato crimini contro l’umanità e incitato all’odio razziale dopo essere stato  chiamato immediatamente a comparire davanti al tribunale penale. Sconterà i cinque mesi di reclusione ai domiciliari, indossando un braccialetto elettronico.

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