K metro 0 – Parigi – Una rete con “ramificazioni nazionali, ma con radici a Marsiglia”. Mobilitati ben 170 investigatori per un blitz che il ministro degli Interni ha definito “un duro colpo”, “se non fatale”, a questa organizzazione. Bruno Retailleau ha annunciato che 21 trafficanti di droga, appartenenti alle “alte sfere” dell’industria degli stupefacenti
K metro 0 – Parigi – Una rete con “ramificazioni nazionali, ma con radici a Marsiglia”. Mobilitati ben 170 investigatori per un blitz che il ministro degli Interni ha definito “un duro colpo”, “se non fatale”, a questa organizzazione. Bruno Retailleau ha annunciato che 21 trafficanti di droga, appartenenti alle “alte sfere” dell’industria degli stupefacenti sono stati arrestati in un blitz effettuato oggi 24 aprile.
L’operazione “ha avuto luogo questa mattina presto” e “dovrebbe consentirci di smantellare una rete importante a Marsiglia”, che gestiva il complesso residenziale di Castellane, nei quartieri popolari del nord della città, ha dichiarato il ministro durante una conferenza stampa in città.
Gli arrestati sono “alti funzionari che gestiscono una rete a La Castellane”, “non gente di poco conto”, ha precisato il ministro. Non sono “ladruncoli o carbonari, ma trafficanti di droga di alto livello”. Secondo quanto dichiarato da una fonte vicina a franceinfo, l’operazione ha preso di mira la rete di uno dei principali trafficanti di droga di Marsiglia, Mohamed Djeha (soprannominato Mimo), che si trova ora in Algeria. Un’altra fonte stima il suo giro d’affari a 10 milioni di euro. Quattro degli arrestati erano già in carcere e sono stati prelevati dalle loro celle; gli altri sono stati tutti arrestati nel capoluogo della Provenza.
In Francia preoccupa anche la continua violenza degli attacchi alle carceri, vista orami come un vero e proprio attacco allo Stato, dopo che lunedì scorso sono scoppiate nuove tensioni.
Laurent Wauquiez, deputato dell’Alta Loira e presidente del gruppo La Droite Républicaine all’Assemblea nazionale francese, è stato ospite di “8h30 franceinfo” per discutere anche di questo. “Il nostro Paese sta diventando uno dei più violenti d’Europa. È ora che si muovano”, ha dichiarato, mentre il primo ministro François Bayrou, accompagnato dal ministro della Giustizia Gérald Darmanin e dal ministro dell’Interno Bruno Retailleau, ha visitato la prigione di Saint-Quentin-Fallavier nell’Isère mercoledì 23 aprile.
“In generale, ciò che mi preoccupa è che la sicurezza nel nostro Paese sta crollando”, ha sottolineato il politico di destra. “Si spara in pieno giorno nel quartiere di Villejean, a Rennes, a Saint-Ouen, una scuola è stata chiusa per permettere a un punto di spaccio di droga di operare, e siamo arrivati al punto in cui, nel nostro Paese, la mafia non ha più paura e spara nelle nostre prigioni o minaccia gli agenti penitenziari”, ha deplorato. Per il candidato alla presidenza del partito LR, “il nostro Paese sta per diventare uno dei più violenti d’Europa”.
Il deputato di LR ha poi nuovamente difeso la sua proposta di creare un centro di detenzione per gli stranieri sottoposti a OQTF nell’arcipelago di Saint-Pierre-et-Miquelon, che considera “realistica” e “fattibile”. Almeno ho il coraggio di mettere sul tavolo una proposta”, afferma Laurent Wauquiez. “Io dico che è fattibile”.
Dice di ispirarsi all’Australia, che invia alcuni migranti arrivati illegalmente in un campo a Christmas Island, un atollo del Pacifico a 2.300 km a nord-ovest della costa australiana. Poi annuncia: “Non voteremo un bilancio che includa una misura che penalizza i pensionati”. Il governo ha difatti sollevato la possibilità di abolire lo sgravio fiscale del 10% sulle pensioni dei pensionati. Una scelta che permetterebbe di risparmiare diversi miliardi di euro, fortemente osteggiata, in particolare dai Républicains e dal Rassemblement national. “È inaccettabile e mi opporrò”, ha insistito.
di Sandro Doria