K metro 0 – Shusha – Nel corso della cerimonia di apertura del Global Media Forum, tenutasi a Shusha, in Azerbaigian, il 21 luglio, il presidente della Repubblica Ilham Aliyev ha risposto ad alcune domande degli ospiti internazionali, su più fronti: dalla liberazione dei territori dall’invasore armeno, allo sminamento del Paese, al progetto Trans-Caspian gas
K metro 0 – Shusha – Nel corso della cerimonia di apertura del Global Media Forum, tenutasi a Shusha, in Azerbaigian, il 21 luglio, il presidente della Repubblica Ilham Aliyev ha risposto ad alcune domande degli ospiti internazionali, su più fronti: dalla liberazione dei territori dall’invasore armeno, allo sminamento del Paese, al progetto Trans-Caspian gas pipeline, ed energie rinnovabili.
“In realtà, dopo la liberazione dei nostri territori, non vediamo alcuna potenziale minaccia per il nostro Paese, che è stabile. Lo sviluppo economico è impressionante, e il nostro esercito è molto più forte di tre anni fa. Quando il diritto internazionale non funziona, quando la firma non conta molto, l’unica garanzia per la pace è la forza”.
Interrogato sull’importanza e le difficoltà del processo di sminamento, ha risposto: “Stiamo intraprendendo sforzi molto seri nello sminamento. Abbiamo acquistato attrezzature, macchinari speciali. Abbiamo invitato le società private a unirsi agli sforzi e sono già state costituite diverse società private che hanno già avviato il processo di sminamento. La nostra Agenzia di Stato ANAMA, insieme ai battaglioni del Ministero delle Emergenze, gli specialisti stanno lavorando giorno e notte per bonificare l’area. Ma secondo le nostre stime sono state piantate più di 1 milione di mine. Le mappe, che ci hanno dato gli armeni, ne coprono circa 400.000. Ciò significa che hanno ammesso di averne piantate 400.000. Ma sappiamo che sono più di 1 milione”.
Il Presidente ha poi parlato del progetto Trans-Caspian gas pipeline. “Come sapete, esso è basato sulle risorse di gas del Turkmenistan, pertanto, non spetta a noi avviarlo o investire in esso. Possiamo però fornire la nostra infrastruttura esistente o fornire all’infrastruttura un terreno per costruire una nuova infrastruttura. Ma penso che sia anche importante sapere che oggi l’Azerbaigian sta lavorando all’espansione del gasdotto, che è stato costruito meno di tre anni fa. Perché? La domanda in Europa è in forte crescita”.
Chi finanzierà questi importanti progetti? “Le banche europee hanno smesso di finanziare i progetti di combustibili fossili, pertanto, sarà difficile raccogliere fondi significativi per questo. Quando stavamo costruendo il Corridoio Meridionale del Gas, oltre al finanziamento aziendale, avevamo finanziamenti da BERS, BEI, ADB e anche dalla Banca asiatica di investimento per le infrastrutture. Ma ora due di queste istituzioni europee – sono fuori, spero temporaneamente, dal finanziamento dei combustibili fossili. Inoltre, la transizione verde rende l’attuazione di questo progetto ancora più complicata. E anche la fluttuazione dei prezzi del gas in Europa, che vediamo, crea molte domande. Ma ancora una volta, se qualcuno deciderà di costruire il Trans-Caspian gas pipeline, saremo solo felici. Avremo più tasse di transito e più cooperazione”.
Per finire, Aliyev ha parlato del miglioramento del clima imprenditoriale. L’Azerbaigian si è finora dimostrato un partner affidabile nel settore del petrolio e del gas e al contempo sta lavorando molto su questioni relative alla connettività. Malgrado la sua posizione geografica vanta infrastrutture di trasporto molto moderne. “L’economia del Paese è sostenibile, il debito estero è inferiore al 10% del Pil. E le riserve valutarie superano di 10 volte il debito estero. Quindi, in linea di principio, se decidiamo, possiamo azzerare il debito estero entro una settimana”.
Un accenno, infine, alle energie rinnovabili. “Chi conosce Baku sa che è una città molto ventosa. Quando il vento era molto forte, creava sempre qualche problema, ma allo stesso tempo abbiamo scoperto che ci sono 157 gigawatt di energia eolica solo nel Mar Caspio. Le società estere hanno già avviato diversi progetti di investimento nelle rinnovabili. Lo scorso dicembre è stato firmato un accordo tra Azerbaigian, Georgia, Ungheria e Romania e testimoniato dalla Commissione Europea per costruire una linea energetica verde integrata dall’Azerbaigian all’Europa passando sotto il Mar Nero. Quindi, lo studio di fattibilità è già iniziato. Ci aspettiamo che esso venga presentato probabilmente a settembre-ottobre. La prima centrale solare da 240 megawatt sarà inaugurata entro la fine di quest’anno. Ma questo è solo la prima. Abbiamo già firmato protocolli d’intesa e contratti a livello di 10 gigawatt”.
Infine, un invito alle aziende straniere a investire in agricoltura in Azerbaigian. “Finora non ne abbiamo molte. Eppure utilizziamo alcune delle tecnologie avanzate anche nell’area dell’irrigazione; mi piacerebbe vedere investitori, perché c’è un grande potenziale in agricoltura, specialmente nei territori liberati, il cui terreno è molto fertile. E il 25% delle nostre risorse idriche è generato in Karabakh. Abbiamo un piano per costruire condutture per portare quest’acqua nella parte centrale del Paese, che ne ha più bisogno”.