Ucraina, Russia gela i negoziati: “Ruolo Europa non promette nulla di buono”

Ucraina, Russia gela i negoziati: “Ruolo Europa non promette nulla di buono”

K metro 0 – Mosca – Si addensano nubi sui colloqui per un accordo di pace tra Russia e Ucraina e Mosca gela le aspettative. “La partecipazione degli europei” ai negoziati per mettere fine alla guerra tra Mosca e Kiev ”non promette nulla di buono”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, affermando che

K metro 0 – Mosca – Si addensano nubi sui colloqui per un accordo di pace tra Russia e Ucraina e Mosca gela le aspettative. “La partecipazione degli europei” ai negoziati per mettere fine alla guerra tra Mosca e Kiev ”non promette nulla di buono”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, affermando che ”potrebbero essere inaccettabili” gli accordi raggiunti con la presenza europea. In Germania i leader europei hanno espresso l’intenzione di costituire una “forza multinazionale per l’Ucraina” a guida europea. Lo riporta l’Adnkronos.

In giornata Peskov, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla proposta di Volodymyr Zelensky per un cessate il fuoco, in particolare una tregua nei raid contro le infrastrutture energetiche, nel periodo di Natale, ha risposto che la tregua natalizia dipende da un accordo di pace: “La questione adesso è se, come dice il presidente Trump, raggiungeremo o meno un accordo”.

“Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua che dia respiro all’Ucraina per prepararsi a continuare la guerra”, ha detto Peskov, ribadendo di essere contrario a una tregua se Kiev si concentra su “soluzioni a breve termine che non sono fattibili” piuttosto che su un accordo duraturo. “Vogliamo che questa guerra finisca – ha insistito il portavoce del Cremlino – raggiungere i nostri obiettivi, assicurare i nostri interessi e garantire la pace in Europa per il futuro. Questo è quello che vogliamo”.

Ieri il presidente americano, Donald Trump, ha rivelato contatti recenti con il presidente russo, Vladimir Putin. Ma a una domanda in merito, il portavoce del Cremlino ha risposto che l’ultima telefonata tra Trump e Putin risale al 16 ottobre scorso. “E’ relativamente recente”, ha detto Peskov, rimandando “alla data dell’ultimo annuncio ufficiale sulla loro conversazione”. E in effetti l’ultimo comunicato del Cremlino in proposito risale a due mesi fa.

Ryabkov: “Russia non accetterà mai presenza truppe Nato in territorio Kiev”

Il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha ribadito che Mosca “non accetterà” le truppe della Nato nel territorio ucraino. “Noi non accetteremo mai, né sopporteremo, alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino”, ha affermato Ryabkov, in un’intervista con Abcnews in cui ha escluso “assolutamente” che la Russia possa accettare un accordo che comprenda la presenza di truppe di Paesi Nato in Ucraina, anche come parte di garanzie di sicurezza o come membri della ‘coalizione di volenterosi’ quindi fuori dalla cornice dell’Alleanza Atlantica.

Nell’intervista il vice ministro russo ha comunque affermato di ritenere che le parti siano “sull’orlo” di una soluzione diplomatica che metta fine alla guerra. “Siamo pronti ad avere un accordo”, ha detto, esprimendo la speranza che questo venga raggiunto “il prima possibile”, passando poi a ripetere le richieste da sempre avanzate da Mosca riguardo alle concessioni territoriali da parte di Kiev. “Ne abbiamo in tutto cinque e non possiamo, in nessun modo, accettare compromessi su questo”, ha concluso.

La posizione negoziale russa “non è ancora cambiata: vogliono il nostro Donbass. E noi non vogliamo cedere il nostro Donbass“, ha detto Zelensky dopo i round di colloqui di ieri della delegazione guidata dal presidente ucraino con gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Al centro del piano di pace c’è una radicale concessione territoriale: l’Ucraina cederebbe l’intera regione orientale del Donbass, sia le aree occupate dalla Russia sia quelle ancora controllate dalle truppe ucraine.

Mentre la Russia ha occupato quasi tutti i villaggi dell’Oblast’ di Luhansk, l’Ucraina continua a controllare parti significative dell’Oblast’ di Donetsk, tra cui le città chiave di Sloviansk e Kramatorsk. Secondo il piano, le forze ucraine si ritirerebbero dalle aree rimanenti, che verrebbero quindi designate come zona demilitarizzata. Il territorio sarebbe riconosciuto a livello internazionale come appartenente alla Russia, sebbene alle truppe russe sarebbe vietato l’ingresso nella zona.

“Gli americani vogliono trovare un compromesso, offrono una ‘zona economica libera’. E lo sottolineo ancora una volta: ‘zona economica libera’ non significa sotto la guida della Federazione Russa”, ha detto Zelensky dopo l’ultimo round di colloqui. “Né de jure né de facto riconosceremo il Donbass come russo, ovvero la parte temporaneamente occupata”, ha aggiunto, sottolineando che non esiste “consenso su questo tema” con gli americani.

“Questa guerra, e la responsabilità della Russia, devono diventare un esempio chiaro in modo che altri imparino a non scegliere l’aggressione”, ha scritto in un post su X il presidente ucraino, oggi in visita nei Paesi Bassi.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: