Ucraina, Rutte: “pace entro fine anno”. Von der Leyen: premiamo su Mosca

Ucraina, Rutte: “pace entro fine anno”. Von der Leyen: premiamo su Mosca

K metro 0 – Bruxelles – La Russia “continuerà a rappresentare una minaccia ancora a lungo”, anche dopo l’eventuale fine della guerra in Ucraina. A sostenerlo è il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che in un’intervista a El País ha ribadito come “tutti pregano affinché la guerra finisca il prima possibile” e considera “possibile” una

K metro 0 – Bruxelles – La Russia “continuerà a rappresentare una minaccia ancora a lungo”, anche dopo l’eventuale fine della guerra in Ucraina. A sostenerlo è il segretario generale della Nato, Mark Rutte, che in un’intervista a El País ha ribadito come “tutti pregano affinché la guerra finisca il prima possibile” e considera “possibile” una conclusione del conflitto “entro la fine di quest’anno”. L’ex premier olandese ha assicurato di voler “fare tutto il possibile per realizzare la visione del presidente Trump” e ha ricordato che, dopo i colloqui di Ginevra, “saranno necessari ancora molti incontri”, oltre a “una discussione separata e parallela con l’Unione Europea e la Nato”.

Pur lasciando intravedere uno spiraglio per la pace, Rutte avverte però che “un piano di pace non cambia la valutazione della Russia come minaccia a lungo termine per l’Europa”. Secondo il segretario generale, il futuro equilibrio di sicurezza dipenderà da garanzie solide per Kiev, perché “se un presidente russo è disposto a sacrificare un milione di persone del suo stesso popolo per questa follia di correggere la storia, dobbiamo essere preparati”. Per questo, conclude, “dobbiamo mantenere forti le Forze Armate ucraine e creare condizioni tali da scoraggiare la Russia dal riprovarci”.

Tuttavia, non c’è alcun “segnale” che la Russia voglia porre fine alla guerra in Ucraina, ma occorre ugualmente “trovare un modo” per porre fine ai massacri, è la premessa della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento a Strasburgo. In ogni caso, un eventuale accordo di pace per l’Ucraina “non” potrà prevedere “alcuna limitazione” per le forze armate di Kiev e non deve creare un “precedente pericoloso” per l’Europa, perché riconoscere nuovi confini prepara il terreno a “nuove guerre” su suolo europeo. Lo status di una nazione sovrana “non può essere cambiato con la forza”, afferma.

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