K metro 0 – Washington – Google, Meta, Microsoft e Amazon spingono sull’acceleratore dell’intelligenza artificiale, investendo cifre record in data center e potenza di calcolo. Nonostante i costi elevati e i ritorni ancora incerti, le quattro big tech non mostrano segni di rallentamento. I risultati finanziari dell’ultimo trimestre evidenziano un’impennata della spesa in conto capitale
K metro 0 – Washington – Google, Meta, Microsoft e Amazon spingono sull’acceleratore dell’intelligenza artificiale, investendo cifre record in data center e potenza di calcolo. Nonostante i costi elevati e i ritorni ancora incerti, le quattro big tech non mostrano segni di rallentamento.
I risultati finanziari dell’ultimo trimestre evidenziano un’impennata della spesa in conto capitale legata all’AI, alimentata da una domanda superiore alle previsioni. Google ha annunciato 6 miliardi di dollari aggiuntivi per i propri data center, dopo averne già spesi 64 miliardi nei primi nove mesi dell’anno. Microsoft ha destinato 35 miliardi di dollari solo nell’ultimo trimestre, cinque in più rispetto alle stime, mentre Meta ha quasi raddoppiato il suo budget annuale, portandolo a 70 miliardi. Amazon, dal canto suo, investirà 125 miliardi nel 2025 e prevede di aumentare ulteriormente la spesa nel 2026.
I tre maggiori fornitori di cloud statunitensi – Google, Microsoft e Amazon – ammettono di non avere ancora sufficiente capacità per soddisfare la domanda, nonostante abbiano investito complessivamente 112 miliardi di dollari in soli tre mesi. In totale, nell’ultimo anno, i quattro colossi hanno superato i 360 miliardi di dollari di investimenti.
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha riconosciuto i timori di una possibile “bolla tecnologica”, ma ha escluso analogie con quella delle dot-com. “All’epoca si investiva in idee, oggi in imprese solide e redditizie”, ha dichiarato.
Alphabet ha alzato le previsioni di spesa a 91 miliardi di dollari, con il CEO Sundar Pichai che ha sottolineato come l’azienda stia elaborando venti volte più dati AI rispetto a un anno fa. Mark Zuckerberg, invece, punta sulla “superintelligenza”: “Meglio investire ora — se arriverà prima del previsto, saremo pronti; se tarderà, rafforzeremo il nostro core business”.













