K metro 0 – Kiev – La nuova tattica di guerra di Mosca sta mettendo in ginocchio molte regioni dell’Ucraina, mirando direttamente alla rete energetica del Paese. Gli attacchi, sempre più precisi grazie a droni dotati di telecamere, stanno sopraffacendo le difese aeree, soprattutto nelle aree più scoperte. Il risultato: interi ospedali senza corrente e
K metro 0 – Kiev – La nuova tattica di guerra di Mosca sta mettendo in ginocchio molte regioni dell’Ucraina, mirando direttamente alla rete energetica del Paese. Gli attacchi, sempre più precisi grazie a droni dotati di telecamere, stanno sopraffacendo le difese aeree, soprattutto nelle aree più scoperte. Il risultato: interi ospedali senza corrente e migliaia di famiglie senz’acqua.
Negli ultimi giorni, le offensive si sono intensificate nelle regioni di Chernihiv, Sumy e Poltava, mentre Kharkiv, Odessa, Mykolaiv e Dnipro subiscono raid meno frequenti ma costanti. Martedì 21 ottobre, gran parte della regione di Chernihiv è rimasta al buio dopo un attacco alla rete locale, secondo le autorità ucraine.
Mosca ha dunque cambiato strategia: ora colpisce infrastrutture energetiche e del gas in aree mirate, lasciando le popolazioni civili a fronteggiare un inverno di blackout e gelo. Nell’est del Paese è iniziata la “stagione dei generatori”: chi può riattiva piccole centrali elettriche, ricarica power bank e fa scorte d’acqua nei bagni, preparandosi alle lunghe ore di buio.
All’inizio di ottobre, un attacco russo ha lasciato la città settentrionale di Shostka — 72.000 abitanti prima della guerra, nella regione di Sumy — senza elettricità, acqua o gas. Il servizio del gas è stato poi ripristinato, ma la corrente torna solo per poche ore al giorno. “La situazione è difficile”, ha detto Mykola Noha, sindaco di Shostka. “Ripariamo qualcosa e viene distrutta di nuovo”. Ne riferisce Associated Press.
Nell’ospedale locale, dove tutte le stufe sono elettriche, il personale ha costruito un forno a legna sin dai primi giorni dell’invasione, nel 2022. Per tre settimane la struttura è sopravvissuta grazie ai generatori, che consumano mezza tonnellata di carburante al giorno — circa 250.000 grivna (quasi 6.000 dollari) a settimana, pari a una bolletta mensile.
L’elettricità è razionata. Nel reparto di dialisi le luci restano fioche per alimentare le macchine che tengono in vita i pazienti. Una delle otto unità si è bruciata a causa dei blackout: una perdita che l’ospedale non può permettersi di sostituire presto. Nonostante tutto, 23 pazienti si recano ogni giorno per ore di trattamento.
La crisi di Shostka riflette la nuova strategia russa. Tra il 2022 e il 2023, Mosca aveva colpito su larga scala la rete elettrica nazionale; ora concentra i raid regione per regione. “Non riescono più a colpire le infrastrutture nazionali, perché ora sono molto più protette e gli operatori sanno come reagire”, spiega Oleksandr Kharchenko, direttore del Centro di ricerca sull’energia di Kiev. “Così hanno deciso di cambiare tattica”.
Le regioni entro 120 chilometri dal fronte restano le più vulnerabili. “Si tratta di attacchi contro civili che non hanno nulla a che vedere con la guerra”, aggiunge Kharchenko. Per le squadre ucraine di emergenza, significa riparare continuamente le stesse linee e centrali, mentre a casa subiscono le stesse interruzioni di corrente.
“Ma è il nostro lavoro. Chi altro lo farebbe? Nessuno”, dice Bohdan Bilous, tecnico elettricista. “Voglio essere ottimista e pronto a tutto, ma la realtà è crudele”.
Conclude Serhii Pereverza, vicedirettore della compagnia elettrica Chernihivoblenergo. “Speriamo per il meglio e cerchiamo soluzioni alternative per servire i nostri clienti”.
Red/San/25