K metro 0 – Washington – È guerra commerciale fra gli Stati Uniti e la Cina, un’escalation che preoccupa anche l’Unione europea, soprattutto per le restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre tare, vero punto del contendere. La Cina rappresenta difatti il 70% dell’estrazione mondiale di terre rare. Controlla inoltre circa il 90% della lavorazione globale di esse. L’accesso a tali materiali è pertanto un punto chiave di contesa nei negoziati commerciali tra Washington e Pechino.

Neha Mukherjee, analista di terre rare presso Benchmark Mineral Intelligence, ha definito i nuovi controlli sulle esportazioni “una mossa strategica della Cina che rispecchia alcune delle nuove norme di Washington sull’esportazione di chip”.

E ha aggiunto: La maggior parte dei produttori di magneti in terre rare negli Stati Uniti, in Giappone e in altri Paesi continua a dipendere fortemente dalle terre rare provenienti dalla Cina, quindi queste restrizioni costringeranno a prendere alcune decisioni difficili, soprattutto per le aziende coinvolte nell’uso militare delle terre rare, poiché si prevede che la maggior parte delle licenze di esportazione verrà negata”, ha affermato.

La risposta cinese deriva dalle decisioni di Trump di aumentare i dazi sulle importazioni di molti prodotti dalla Cina. E così, Pechino ha raddoppiato i controlli sui minerali strategicamente vitali, sollevando preoccupazioni per potenziali carenze per i produttori negli Stati Uniti e altrove.

La Cina non ha così fatto marcia indietro nel braccio di ferro con gli Stati Uniti sul commercio, chiedendo al presidente americano Donald Trump di ritirare la sua ultima minaccia di imporre dazi del 100% e altre misure di controllo delle esportazioni annunciate nel fine settimana.