K metro 0 – Ankara – Altri 161 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra i quali 15 italiani, sono stati rilasciati nella giornata di ieri da Israele e atterrati ad Atene. Con il gruppo anche la svedese Greta Thunberg, che durante una conferenza stampa all’arrivo in aeroporto ha denunciato “maltrattamenti e abusi” subiti nelle prigioni di Tel
K metro 0 – Ankara – Altri 161 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra i quali 15 italiani, sono stati rilasciati nella giornata di ieri da Israele e atterrati ad Atene. Con il gruppo anche la svedese Greta Thunberg, che durante una conferenza stampa all’arrivo in aeroporto ha denunciato “maltrattamenti e abusi” subiti nelle prigioni di Tel Aviv, oltre alla “violazione del diritto internazionale impedendo che aiuti umanitari arrivassero a Gaza mentre si fanno morire di fame le persone”. Thunberg, ha anche criticato i governi occidentali e il loro immobilismo di fronte alle continue violazioni del diritto internazionale da parte di Israele.
I 15 italiani della Flotilla che erano rimasti in Israele sono decollati ieri alla volta di Atene per poi rientrare in Italia. “Sono tutti in ottime condizioni fisiche. Ringrazio tutto il nostro personale per il grande lavoro di assistenza svolto, sono fiero di guidare il Ministero degli Esteri”., le parole con l’annuncio della partenza in un post su X del titolare della Farnesina, Antonio Tajani.
Intanto dai media Usa arrivano nuove accuse al premier israeliano. Benjamin Netanyahu avrebbe infatti approvato direttamente le operazioni militari contro due imbarcazioni della Global Sumud Flotilla all’inizio di settembre. A rivelarlo è la Cbsnews citando due fonti dell’intelligence americane informate sui fatti, che affermano che le forze israeliana l’8 e il 9 settembre avrebbero lanciato da un sottomarino droni e sganciato ordigni incendiari sulle barche che erano ormeggiate all’esterno del porto tunisino di Sidi Bou Said. Gli ordigni incendiari colpirono, l’8 settembre, la Family e il 9 settembre l’Alma, in entrambi i casi le fiamme furono domate velocemente dagli equipaggi e non vi furono feriti.
Secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri israeliano, rimangono quindi ancora detenuti in Israele 138 dei 470 attivisti fermati durante l’abbordaggio delle 43 imbarcazioni della Flotilla tra mercoledì sera e giovedì mattina della scorsa settimana.