L’Azerbaigian celebra a Roma il 140° anniversario di Uzeyir Hajibeyli, padre della musica nazionale

L’Azerbaigian celebra a Roma il 140° anniversario di Uzeyir Hajibeyli, padre della musica nazionale

K metro 0 – Roma – Nell’ambito della 17ma edizione del Festival di Musica Internazionale dell’Azerbaigian, dedicato al Maestro Uzeyir Hajibeyli, il Centro Culturale dell’Azerbaigian, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia, ha organizzato una serata di musica e danza presso la splendida Sala Accademica del Conservatorio di Musica Santa Cecilia. A introdurre

K metro 0 – Roma – Nell’ambito della 17ma edizione del Festival di Musica Internazionale dell’Azerbaigian, dedicato al Maestro Uzeyir Hajibeyli, il Centro Culturale dell’Azerbaigian, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia, ha organizzato una serata di musica e danza presso la splendida Sala Accademica del Conservatorio di Musica Santa Cecilia.

A introdurre la serata la Direttrice del Centro Culturale Gulnar Taghizada, che ha innanzitutto offerto il microfono all’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia. Salutando il pubblico, S.E. Rashad Aslanov ha ricordato l’importanza del compositore, direttore d’orchestra, educatore, musicologo e promotore culturale Uzeyir Hajibeyli, che contribuì in maniera determinante allo sviluppo delle istituzioni musicali dell’Azerbaigian. Fondò scuole, orchestre e fu a lungo alla guida del Conservatorio Statale, formando generazioni di musicisti. L’Ambasciatore ha anche sottolineato come la sua opera “Leyla e Majnun”, rappresentata per la prima volta nel 1908 al teatro H.Z. Taghiyev di Baku, è considerata la prima opera del mondo islamico e rimane un simbolo della modernità culturale dell’Azerbaigian e come a lui si debba, nel 1919, la composizione dell’inno nazionale della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, ripristinato dopo l’indipendenza nel 1991, assicurando un legame indissolubile tra la sua opera e l’identità del Paese. Uzeyir Hajibeyli è cresciuto a Shusha, ha ricordato l’Ambasciatore, capitale culturale dell’Azerbaigian e centro fondamentale della sua tradizione artistica, anche musicale.

Ha ripreso poi la parola la Direttrice Taghizada, che ha evidenziato come in questo 140mo anniversario per decreto presidenziale, il Paese abbia reso omaggio al compositore con una serie di iniziative e commemorazioni, in cui va inserito il Concerto del Santa Cecilia.

Ad esibirsi a Roma, in un alternarsi di quindici brani, capolavori del repertorio tradizionale azerbaigiano, la cantante d’opera Chinara Shirin, ammirata per la sua voce potente ed espressiva.

Ad accompagnare le musiche, il Ritm Dance Ensemble, che ha portato l’energia, l’eleganza e i colori della danza azerbaigiana sul palco.

Un viaggio nella cultura azerbaigiana e nella creatività di uno dei suoi più amati rappresentanti, che ha anche sancito ulteriormente un’amicizia, quella tra Azerbaigian ed Italia, che passa anche dall’arte.
Numeroso il pubblico presente in sala, rappresentante del mondo delle istituzioni, della cultura e dei media, che ha manifestato grande apprezzamento per le esibizioni.

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