K metro 0 – Amsterdam – La Camera dei Rappresentanti olandese ha respinto la richiesta del Partito Socialista (SP), di trasferire negli ospedali dei Paesi Bassi i bambini gravemente malati e feriti di Gaza che non possono ricevere cure adeguate a causa dei bombardamenti israeliani che hanno più volte colpito gli ospedali della Striscia. Nella  votazione per appello nominale, ci sono stati 71 voti a favore e 72 contrari.

“Questi bambini hanno bisogno di cure per sopravvivere”, ha dichiarato la deputata del partito socialista (SP) Sarah Dobbe, all’inizio di questa settimana durante un dibattito. I partiti di opposizione lo chiedono da tempo, ma il governo ha scelto di accogliere e curare i bambini solo in loco, sostenendo che questa soluzione sia più efficiente.

Ma la pressione sul governo olandese affinché assista i bambini di Gaza nei Paesi Bassi sta crescendo. Il Ministro David van Weel (Affari Esteri, VVD) ritiene invece che fornire aiuti sul posto sia più efficiente. Quest’anno stanzierà 25 milioni di euro per alleviare le esigenze mediche a Gaza e nella regione circostante.

Diversi comuni olandesi, hanno già manifestato la loro disponibilità ad accogliere pazienti provenienti da Gaza. All’inizio di questo mese, Amsterdam ha annunciato la sua disponibilità ad accogliere palestinesi malati o feriti. Anche l’amministrazione comunale di Utrecht ha preso la stessa decisione.

Un numero crescente di organizzazioni umanitarie internazionali, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’UNICEF, Medici Senza Frontiere e Save the Children, stanno chiedendo assistenza ai paesi europei e ad altri, perché ritengono che la Striscia di Gaza non abbia capacità sufficienti. Secondo l’OMS, circa 3.800 bambini necessitano di cure mediche urgenti e sono in attesa di evacuazione medica.

Ma la questione è complicata anche dalle interferenze israeliane. L’autorità olandese per la protezione dei dati ha invitato il governo dei Paesi Bassi a condannare i nuovi requisiti voluti da Israele sulla privacy per le organizzazioni umanitarie che vogliono lavorare nei territori palestinesi, sostenendo che tali requisiti violano le norme dell’Ue sulla protezione dei dati. Secondo Tel Aviv, le organizzazioni umanitarie devono anche fornire i nomi dei donatori, comprese le “informazioni di base” su queste persone e gli importi esatti che hanno donato all’organizzazione umanitaria. Non è chiaro cosa rientri esattamente nelle “informazioni di base”.

Nei Paesi Bassi, intanto, la città di Amsterdam la scorsa settimana ha chiesto al governo di portare nel Paese i bambini malati da Gaza e di curarli presso la Chiesa metodista unita della città.