K metro 0 – Tunisi – “Una nostra imbarcazione è stata colpita da un drone“. Lo denunciano gli organizzatori della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria carica di aiuti in rotta verso Gaza. Un incendio è divampato a bordo di una nave della Flottilla attraccata nel porto di Sidi Bou Said, in Tunisia ma le autorità tunisine smentiscono le voci di un attacco con droni circolate sui social media.

Secondo le prime indagini, il rogo è stato infatti causato da una fiamma o da un mozzicone di sigaretta che ha innescato una delle giacche di salvataggio a bordo della bagnarola. Le autorità escludono dunque ogni atto ostile o sabotaggio esterno. La Guardia nazionale ha ribadito l’importanza di attingere alle informazioni da fonti ufficiali, mettendo in guardia i cittadini dal diffondere notizie false e voci infondate.

Diversi filmati diffusi in rete  “confermano l’attacco del drone” alla Family Boat, sottolinea la Global Sumud Flotilla, pubblicando le immagini sui social delle telecamere a circuito chiuso delle navi. Anche “le riprese effettuate da un’altra imbarcazione della nostra flottiglia mostrano il momento esatto in cui la Family Boat è stata colpita dall’alto”, affermano gli attivisti pubblicando altri video.

D’altra parte, la Global Sumud Flotilla ha annunciato in una nota ufficiale che terrà oggi una conferenza stampa “per aggiornare i media e l’opinione pubblica sull’attacco con droni subito da una delle sue imbarcazioni, la Family Boat. Tutti i partecipanti stanno bene, ma i dettagli sull’attacco restano limitati”.