Gerusalemme, Ben Gvir viola lo Status Quo dei Luoghi Santi

Gerusalemme, Ben Gvir viola lo Status Quo dei Luoghi Santi

K metro 0 – Gerusalemme – La visita del glocalista Ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, ministro responsabile della polizia che regola lo Status Quo, al Monte del Tempio/Complesso di Al Aqsa ieri mattina 3 agosto (Tisha B’Av, per gli ebrei ricorrenza della distruzione di entrambi i Templi che sorgevano sul Monte), unendosi alla

K metro 0 – Gerusalemme – La visita del glocalista Ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, ministro responsabile della polizia che regola lo Status Quo, al Monte del Tempio/Complesso di Al Aqsa ieri mattina 3 agosto (Tisha B’Av, per gli ebrei ricorrenza della distruzione di entrambi i Templi che sorgevano sul Monte), unendosi alla preghiera e al canto di fanatici e membri delle organizzazioni che chiedono la ricostruzione del Tempio ebraico sulla Spianata al posto degli attuali Luoghi Santi islamici, ha una tempistica ben studiata: la crescente preoccupazione in Israele e nel mondo per gli ostaggi ancora detenuti a Gaza e l’ampio sostegno pubblico a un accordo che ne garantisca il rilascio, anche a un prezzo elevato.

Nel frattempo la situazione a Gaza si sta deteriorando con la furia globale esplosa per le immagini di abitanti di Gaza affamati e per i video che mostrano due degli ostaggi israeliani emaciati e quasi irriconoscibili, scioccando l’opinione pubblica israeliana, ed intensificando le proteste contro la guerra del sabato sera a Tel Aviv.

Il Primo Ministro glocalista Benjamin Netanyahu, profondamente consapevole del sentimento pubblico, sembra cominciare a manifestare il proprio sostegno ad un accordo globale con Hamas, piuttosto che ad uno provvisorio.

Un accordo completo però comprende molte questioni complesse non ancora discusse in dettaglio o concordate, e l’annuncio potrebbe rivelarsi solo l’ennesima tattica dilatoria di Netanyahu, che ha costantemente evitato di fare mosse decisive durante i 22 mesi di guerra.

Per evitare il rischio anche solo eventuale di tale scenario, Ben-Gvir getta benzina sul fuoco, con 1.250 attivisti ebrei al suo fianco – di cui 11 arrestati dalla polizia – che hanno sventolato bandiere israeliane e cantato l’inno nazionale ai piedi della scalinata della Moschea di Al-Aqsa e della Cupola della Roccia, una palese violazione del diritto internazionale per il Ministero degli esteri giordano.

Lo Status Quo è un regime giuridico consolidato nei secoli scorsi durante l’amministrazione dell’Impero ottomano per disciplinare rapporti e diritti tra comunità cristiane sui Luoghi Santi storicamente contesi tra loro, come il Santo Sepolcro a Gerusalemme e la Basilica della Natività a Betlemme.

Il Regno Unito, durante il periodo mandatario palestinese tra le due guerre mondiali l’ha esteso per analogia alle relazioni conflittuali tra comunità islamica ed ebraica sui Luoghi Santi contesi, per evitare ripetuti scontri sanguinosi.

In un video registrato proprio sul Monte del Tempio, Ben-Gvir ha nuovamente chiesto l’occupazione di Gaza e la dichiarazione della sovranità israeliana sulla Striscia, aggiungendo che era essenziale trasmettere questo messaggio da quel sito.

Il comandante della polizia distrettuale di Gerusalemme, Amir Arzani, aveva recentemente affrontato il commissario di polizia Danny Levy, accusandolo di non aver fornito supporto di fronte alle pressioni del ministro Ben-Gvir di semplificare le procedure per gli ebrei che salgono sul Tempio, mentre in passato la polizia israeliana non permetteva agli ebrei di entrare sul Monte per pregare ad alta voce.

Già nel maggio 2021, da parlamentare, annunciò provocatoriamente che avrebbe trasferito il suo ufficio nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme Est, in seguito agli scontri tra ebrei e palestinesi, per indispettire Netanyahu, ed innescando poco dopo il lancio razzi di Hamas su Gerusalemme, iniziando così la guerra di Gaza del 2021.

Diciotto mesi dopo Netanyahu, stringendo nel dicembre 2022 un’alleanza scellerata con i partiti messianici Otzma Yehudit e Sionismo Religioso, nominò Ben-Gvir ministro della sicurezza nazionale e membro del gabinetto, nonostante le contrarietà espresse dall’establishment della difesa israeliana.

Da allora, Ben-Gvir ha costantemente minato le disposizioni di polizia sul Monte del Tempio, suscitando indignazione nel mondo islamico, e durante i nove mesi della crisi del golpe giudiziario in Israele, divamparono disordini sotto il consueto slogan: “Al-Aqsa è in pericolo”.

Il 7 ottobre 2023 Hamas, poco dopo aver inviato i propri uomini nell’attacco terroristico omicida contro Israele, spedì una lettera all’allora Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, chiedendogli di unirsi all’attacco per difendersi dai tentativi israeliani, con Ben-Gvir a capo, di danneggiare le moschee sul Monte del Tempio, nonostante le ripetute dichiarazioni da parte dell’ufficio del Primo Ministro israeliano per smentire cambiamenti allo Status Quo.

Enrico Molinaro, Ph.D.

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